recensione

CyberCorp

Molto cyber, poco punk

Pubblicato il 7 Settembre 2024 alle ore 11:14
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Per variare un po' in questo periodo pieno di articoli relativi alla passata Gamescom 2024, oggi vi porto in una recensione particolare di un titolo dal sapore cyberpunk, ovvero CyberCorp. Questo gioco, sviluppato e pubblicato da Megame Studio e per il momento disponibile in Accesso Anticipato, è ambientato in un mondo distopico in perfetto stile cyberpunk, dove le corporazioni hanno preso il controllo e la tecnologia è avanzata fino a poter produrre impianti cibernetici e a far nascere figure come il Netrunner. Personalmente ho trovato il titolo interessante sotto certi punti di vista, ma anche molto deludente sotto altri.
Il team di CyberCorp ci ha tenuto a specificare che questo Accesso Anticipato serve proprio per poter capire cosa ci sia da migliorare e come, quindi, in questa fase si baseranno molto sul feedback dei giocatori per portare il titolo ad un livello qualitativo superiore. Ci sono però determinate cose, delle quali parleremo più avanti, che mi hanno lasciato un po' perplesso.
Vi dico ancora che il publisher ci ha fornito due key per il titolo e che di conseguenza l'ho giocato anche in coop con un collega, così da poter offrire una disamina il più completa possibile.
Quindi, senza ulteriori indugi, vi lascio alla recensione di CyberCorp!

La CyberTrama di CyberCorp

Il mondo in cui finiamo per immergerci è uno nel quale le varie megacorporazioni sono riuscite ad ottenere il controllo, non solo a livello economico, ma persino a livello sociale; queste società infatti controllano ogni aspetto della vita delle persone comuni e le sfruttano il più possibile per ottenere sempre più denaro.
In questo ambiente ostile di continua competizione e ricerca del dominio, un'azienda in particolare si erge sopra le altre, la CyberCorp. Essa, grazie all'invenzione di un metodo di rapida creazione dei Synth, soldati artificiali controllati da remoto tramite delle interfacce neurali, è riuscita a prendere il sopravvento nella lunga competizione con i robot della Solar Industries, i loro acerrimi rivali.

In tutto questo, noi interpretiamo un agente della CyberCorp, assegnato ad un reparto segreto dell'azienda con il compito di investigare l'improvviso aumento di attività criminale in alcune aree remote della città. Ci imbarcheremo in un viaggio nel quale sin dall'inizio riusciremo a capire che le persone per cui stiamo lavorando nascondono molto più di quanto potessimo pensare, segreti oscuri e dai risultati potenzialmente catastrofici. In questa storia d'azione, infatti, scopriremo quanti segreti nascondano entrambe le società e finiremo per fare le nostre scelte che ci porteranno a essere gli eroi della situazione, volenti o nolenti.

CyberCorp

La trama non risulta granché interessante, la si percepisce come alquanto blanda e poco ispirata: ottima l'idea dell'utilizzo dei Synth mentre il nostro "eroe" rimane nascosto nella sua base, collegato esattamente come lo sarebbe un Netrunner di Cyberpunk 2077, mentre molto meno interessanti i vari personaggi e boss che si incontrano lungo la strada. Nessuno dei personaggi secondari, o primari, rimane impresso nella mente del giocatore, ci sono risultati sempre alquanto spenti o meccanici in tutto quello che avevano da dire. In particolare questo discorso si applica al personaggio principale, il nostro protagonista: fa sempre battute stupide, in ogni tipo di situazione, non sembra mai riuscire a prendere sul serio quello che sta succedendo e non abbiamo percepito un cambiamento graduale nel corso della trama, ma semplicemente un improvviso "OK, ora sono serio".
In aggiunta ai problemi già citati, la mancanza totale di un doppiaggio in questo titolo si fa sentire, dato che avrebbe reso le lunghe linee di dialogo più semplici da leggere; ovviamente non si chiedeva un doppiaggio completo con attori professionisti, ma anche solo l'inizio di una frase o semplici esclamazioni alla Joker di Persona 5 sarebbero state perfette e avrebbero permesso una lettura migliore e più immersiva. Inoltre, CyberCorp è un titolo che vuole essere rapido, senza pause e doversi fermare a leggere tutti i dialoghi, persino nel mezzo dei livelli, spezza irrimediabilmente il ritmo del gameplay [considerando che il gioco si interrompeva nel mezzo del combattimento, letteralmente mentre un nemico ci stava sparando, per mostrare dove avanzare e una o due linee di dialogo della donna che fa da nostro Gestore N.d.R.].

Il team di Megame Studio ha chiaramente tratto ispirazione dalla trama di Cyberpunk 2077 per poi separarsi in maniera netta con le proprie caratteristiche, ma ha peccato di troppa irruenza, a causa dei dialoghi e della trama che danno l'idea di aver bisogno di essere lavorati ancora per raggiungere un livello superiore.

CyberCorp

Il gameplay

CyberCorp è un action looter shooter in visuale isometrica che, a primo impatto, ci ha ricordato moltissimo RUINER di Reikon Games; il titolo si discosta immediatamente da questa reference con un gameplay decisamente differente e centrato sull'utilizzo di armi da fuoco a distanza, dai fucili a pompa e fucili laser alle machine gun e mitragliette, o pistole per gli amanti della semplicità. CyberCorp offre quindi un'esperienza nella quale bisogna trovare il proprio stile di gioco e iniziare a potenziarlo in maniera esponenziale, grazie a tutta la personalizzazione che si può eseguire su ogni pezzo dell'equipaggiamento. Il titolo si basa quindi sull'andare in giro per i livelli di gioco, sparando a tutto quello che si muove per pulire la zona e poter completare la missione; ovviamente le missioni presentano obiettivi diversi, ma generalmente si riducono sempre al semplice pulire un'area o resistere alle ondate mentre una barra si carica o per un tempo definito; in ogni caso include far esplodere tante, tante teste di latta.

Il nostro eroe, come spiegato in precedenza, utilizza dei Synth per combattere e il numero a nostra disposizione rappresenta le vite; questa cosa risulta completamente rotta in coop, dato che dà le vite solamente ad uno dei due giocatori, permettendo all'altro di essere solamente tirato su dal compagno di gioco e vietandogli di respawnare in altra maniera [questa cosa ci ha fatto impazzire più di una volta, in quanto non avevamo le giuste chance di farcela, ma solamente la metà N.d.R.]. Questi corpi artificiali, però, possono e devono essere potenziati con armi e armature che troveremo esplorando i livelli, alcune da casse che si trovano in zone segrete o che vengono offerte ad ogni fine livello [anche qui, purtroppo, a volte il gioco si rompe e non mostra la cassa N.d.R.], altre dai nemici stessi, anche se con un drop rate estremamente più basso.
Gli equipaggiamenti trovati possono anche essere di vario livello e grado: il livello serve soprattutto a stabilire il livello generale del personaggio, in quanto viene fatta una media tra tutti i pezzi di equipaggiamento, mentre il grado è relativo alla rarità dell'oggetto, quindi se è comune, raro, epico, esotico e così via.

Tutti questi oggetti equipaggiabili possono essere inoltre migliorati grazie alla meccanica più unica dell'intero titolo: le carte. Queste sono come delle abilità per le armi che andiamo ad inserire in appositi slot, così da applicarne l'effetto all'armamento scelto. Le carte sono quindi una parte fondamentale del gameplay, dato che possono rendere anche l'arma più scarsa degna di essere impugnata, sempre che abbia gli slot necessari a disposizione. Da quanto abbiamo provato, a seconda della rarità dell'arma, cambiano anche gli slot disponibili. Per esempio, un'arma rara potrebbe avere uno o due slot liberi, mentre una comune non ne ha proprio solitamente. Un'arma epica, invece, ha già carte ad occupare gli slot, carte che non possono essere estratte, mentre un'arma esotica presenta tutti i tre slot disponibili.
Lo stesso discorso vale per le armature, che hanno le medesime caratteristiche. Dato che il nostro equipaggiamento comprende due armi a distanza, una katana ravvicinata e tre pezzi di armatura, testa, tronco e gambe, le possibilità di personalizzazione della build del personaggio sono molte e permettono di cambiare il proprio stile di gioco in un battito di ciglia.

La centralità delle carte, però, non finisce qua: infatti i doppioni, tramite la schermata della Forgia, possono essere fusi per creare una carta di livello superiore, così da poter mantenere la stessa tipologia di bonus, ma con un livello di efficacia aumentato. Inoltre, anche le abilità che possiamo utilizzare, da scivolate a droni e torrette difensive, sono carte che possiamo equipaggiare nei due [che poi diventano tre N.d.R.] slot a disposizione, permettendoci di avere un'ulteriore scelta strategica sulla quale affidarci.
Ognuna di queste azioni legate alle carte ha un costo, ma c'è un problema: il titolo presenta anche due valute separate, i Quberium (rappresentati da un simbolo viola) e i Crediti (rappresentati da un simbolo arancione) e visto che si viene riempiti di queste valute, esse non sembrano aver alcun valore strategico, ma anzi permettono spesso di fare test e di estrarre e reinserire carte a piacimento, senza intaccare troppo le nostre riserve.

Infine, il movimento risulta estremamente simile a quello di RUINER, ma solo come base: in CyberCorp i movimenti sono decisamente più lenti e lo scatto è un'abilità equipaggiabile, che un giocatore potrebbe anche scegliere di sostituire con altre interessanti skill, come lanciare una granata o fare un danno AoE [per quanto ci siamo resi conto di quanto sia fondamentale avere abilità di movimento che permettano di creare spazi con i nemici N.d.R.].
I livelli in cui ci troviamo a giocare, inoltre, non sono tra i migliori che si potevano creare; spesso si trovano lunghi corridoi praticamente infiniti che interrompono bruscamente l'azione provata fino a quel momento, abbassando completamente l'adrenalina del giocatore. Come conseguenza il pacing risulta inadatto a questo tipo di esperienza e porta spesso a frustrazione.
I nemici, inoltre, per quanto siano vari e con pattern diversi di attacco, hanno un problema con la mira, ovvero il fatto che mirano alla traiettoria di movimento del giocatore, come se sapessero prima dove si sta muovendo, finendo quasi sempre per colpirlo. Questo andrebbe anche bene se non fosse che si ripresenta più e più volte nello stesso livello, arrivando a rendere il gameplay estremamente fastidioso.

Il vero problema compare in coop, durante la quale si vede quanto i livelli siano stati costruiti per essere conclusi in singolo: il titolo qui presenta i bug più pesanti, da porte che si chiudono lasciando uno o due dei giocatori nella zona precedente, senza possibilità di andare oltre, e nemici ai quali la vita si alza improvvisamente non appena uno dei due lascia la lobby, fino al riuscire ad uscire dalle mappe e cadere fuori dal mondo di gioco, in un infinito oblio di grigiume. Ci sorge quindi una domanda: gli sviluppatori hanno detto che arriverà anche il crossplay per poter giocare con amici che hanno il titolo su altre piattaforme, ma se lo stato della coop è già questo al momento, riuscirà davvero a sostenere una funzione simile?

Insomma, in conclusione il gameplay di CyberCorp è interessante e permette una gran varietà di stili di gioco, ma ha anche dei grossi problemi a causa del level design delle mappe, dell'auto-aim dei nemici, dell'inutilità delle valute e del disastro della coop.

I comparti tecnico, grafico e sonoro

CyberCorp si presenta molto bene sotto un punto di vista grafico, offrendo un'esperienza semi realistica, ma con delle note cartoon, il tutto con i vibranti colori al neon di un mondo cyberpunk misto alla cupezza e alla tristezza che questo tipo di universo porta a galla. Anche le animazioni risultano ottime e naturali [il più delle volte N.d.R.].
Gli unici problemi sotto il punto di vista grafico sono l'illuminazione, a volte incapace di rendere al meglio l'ambiente, e la telecamera fissa, che spesso ci faceva perdere di vista il personaggio perché dietro un angolo o un muro.

A livello tecnico, invece, come menzionato in precedenza, si palesa il vero problema di CyberCorp: la modalità multiplayer è disastrosa. Spesso perde connessione ai server, presenta bug in ogni mappa, che vanno dall'uscire dai confini della stessa a casse a fine livello che non compaiono, fino a porte che non si aprono e impediscono di avanzare nelle aree. L'aspetto tecnico risulta quindi alquanto disastroso ed è una delle ragioni principali che generano frustrazione nel giocatore.
L'altra parte frustrante si è rivelata essere il sonoro, il quale offre dei buoni effetti sonori per i colpi, gli spari e le scivolate, ma che conta solamente tre o quattro canzoni nell'intera colonna sonora [ad un certo punto abbiamo completamente tolto il volume della musica, lasciando solo gli effetti sonori, era diventato insopportabile sentirle in loop N.d.R.].

Conclusioni su CyberCorp

In conclusione, CyberCorp è un titolo che pare abbia bisogno ancora di alcuni mesi di lavoro, oltre che di molto più testing. Il gioco è divertente di per sé, con un contenuto che può tranquillamente arrivare alle venti ore di gioco, ma il divertimento viene completamente abbattuto dai costanti bug e glitch che piagano CyberCorp. Non ci sentiamo ancora di consigliarvelo, ma possiamo dirvi di tenerlo d'occhio, perché una volta finito il periodo di Accesso Anticipato, CyberCorp potrebbe essere una sorpresa in grado di divertirci per molto più di venti ore, ad un prezzo assolutamente contenuto.

Good

Gameplay innovativo...
Grafica di ottima qualità
Trama che potrebbe essere intrigante...
Effetti sonori di alta qualità...
Ottime animazioni

Bad

... ma che ha bisogno di essere migliorato sotto più punti di vista
Un level design di basso livello, che non considera il pacing
... ma fallisce a causa di personaggi troppo blandi
... ma pessima colonna sonora, troppo minimale
7.3
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Megame Studio
Distributore: Megame Studio
Data di uscita: 20 agosto 2024
Genere: Action looter shooter
PEGI: 16+
Piattaforme: PC, Nintendo Switch

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