Dopo averlo provato per ben due anni di fila alla Gamescom, finalmente riusciamo a mettere le mani sulla versione definitiva di Devil’s Hunt, un interessante Action Game che si prospetta di raccontarci una storia ambientata durante la guerra tra Angeli e Demoni. Non ci resta dunque che vestire nuovamente i panni di Desmond e prendere parte all’eterno conflitto per scoprire se questo Devil’s Hunt ci ha convinto o meno.
Desmond Pearce è sicuramente un individuo piuttosto interessante quanto eccentrico. Figlio di un ricco imprenditore fondatore della Pearce Enterprises, gode sicuramente di una vita agiata e soddisfacente, cosa che non si può dire esattamente del suo rapporto con il genitore. Desmond è dedito infatti a degli incontri di boxe in alcuni club privati, “sport” che lo ha reso discretamente famoso, oltre a vederlo spesso e volentieri trionfante sul ring. Le nostre vicende iniziano proprio quando, a ridosso di un incontro molto importante, Desmond decide di fare il grande passo e di proporsi alla sua dolce metà, nella speranza di mettere su famiglia. Come potete ben immaginare il destino ha altri piani per il nostro protagonista, e dopo una serie di eventi ben poco piacevoli, il nostro alter ego si ritroverà a compiere l’estremo gesto di un disperato, guidando la sua vettura sul fondo del fiume.
Anche nella morte però le cose non sembrano andare meglio, anzi, data la natura della sua dipartita, sembra essere destinato a passare all’inferno l’eternità. Sarà però proprio Lucifero in persona a proporgli un lavoro, per non dover finire come ospite nei gironi più spaventosi degli inferi. Il nostro compito è quello da fungere da strozzino demoniaco, recuperando le anime di chi ha debiti non saldati con il signore degli inferi stesso. Le cose però sono destinate a complicarsi ulteriormente e, a mano a mano che scopriremo di più sulla nostra natura e su quella del conflitto tra Angeli e Demoni, le cose saranno sempre meno chiare.
La narrativa in questo titolo, come è facile da immaginare, è una delle colonne portanti. La storia di Desmond è infatti un elemento centrale durante l’evolversi delle vicende e dobbiamo ammettere che si è comportata piuttosto bene. Non siamo certo di fronte ad un capolavoro assoluto del genere, ciò non di meno Devil’s Hunt presenta un trama interessante, sviluppata in modo da essere del tutto godibile e senza grossi buchi o problematiche nella coerenza.
Devil’s Hunt può vantare un sistema di combattimento a prima vista semplice, ma che nasconde anche un paio di simpatiche sorprese. I comandi di base sono piuttosto accessibili e rientrano nella configurazione classica del genere: un attacco leggero, uno pesante, una schivata e fino a tre abilità utilizzabili in combattimento (in realtà si tratta di tre per stile, per un totale di 9). A questo si aggiunge un sistema di combo sbloccabili che offre fino a quattro combinazioni aggiuntive (quattro per ogni stile, per un totale di 12) e, cosa ancora più interessante, tre stili di combattimento con tre skill tree da cui sbloccare nuove abilità attive e passive, oltre alle già citate combo. Questi tre stili diventeranno disponibili proseguendo nella storia e potranno essere potenziati investendo le anime che accumuleremo negli scontri. Questo però è vero solo in parte: lo stile del Vuoto infatti presenta alcune abilità che non potranno essere sbloccate con le sole anime, ma richiederà di trovare delle pergamene scritte da un misterioso personaggio chiamato Muriel. Pergamene che, a parte la prima, saranno celate all’interno delle mappe di gioco in aree segrete, per cui occhi aperti ed esplorate a fondo i livelli di gioco se volete sbloccare tutte le skill del nostro demoniaco amico. Per inciso, in una singola partita, tenendo a mente la nostra diretta esperienza e facendo due conti su quello che ci siamo lasciati alle spalle, dovrebbe essere possibile ottenere tutte le abilità da tutti gli skill tree, combo comprese.
Come ogni buon demone che si rispetti, anche Desmond può a volte fare appello a tutta la sua forza demoniaca, trasformandosi e scatenando la sua ira. Sarà infatti possibile ricorrere a questa trasformazione a tempo, riempiendo la barra della furia, cosa che si può fare abbastanza agilmente massacrando quanti più nemici possibile. A proposito di massacrare nemici, un ennesimo elemento che avremo a disposizione nel nostro arsenale sono le esecuzioni. Queste saranno disponibili quando porteremo un qualsiasi nemico (non boss) ad un certo livello di vita. Quando ciò accade saremo in grado di eliminarlo con un’animazione estremamente brutale, che tra l’altro vi fornirà anche una serie di frame di invulnerabilità che potrete sfruttare per evitare danni indesiderati e vi ricaricherà in parte la vita.
Un elemento che paradossalmente abbiamo riconsiderato durante la nostra partita è il lock-on del nemico, grande assente nel titolo, ma che al suo posto fornisce una sorta di “magnetismo” verso un bersaglio. Questo sistema non blocca Desmond su una linea invisibile, ma concentra i suoi colpi sul nemico di fronte a noi, offrendoci nel contempo la possibilità di direzionare i colpi verso i nemici vicini muovendo la visuale verso questi ultimi. Se in un primo momento questa meccanica ci aveva convinto poco, con il tempo abbiamo imparato ad apprezzarla e sfruttarla in modo quasi dignitoso, scoprendo come in alcuni frangenti fosse decisamente utile a tenere a bada diversi nemici attorno a noi.
Il gameplay di questo Devil’s Hunt, come avrete capito, ci ha abbastanza convinto, ma presenta anche alcuni elementi non sempre ottimali. Se da un lato le abilità sono tante e gli stili permettono di adattarsi alla situazione, cambiando in tempo reale il nostro approccio al gioco, è anche vero che alcune animazioni, sebbene siano migliorate dalle nostre prove, restano non proprio fluide. Desmond a tratti rimarrà bloccato in alcuni angoli, alcuni punti di interazioni ci richiederanno di allontanarci e riavvicinarsi perché il gioco rilevi la pressione del tasto azione ed altri problemucci di questo genere. Problemi che risultano chiaramente comprensibili data la natura indipendente del titolo, ma che chiaramente ne abbassano la godibilità.
L’aspetto tecnico di questo titolo è forse l’altro tallone d’Achille di questa produzione. Sia da un punto di vista tecnico sia grafico, infatti, il titolo non risplende proprio, e presenta diversi problemi ed imperfezioni che sono sfuggiti al lavoro di pulizia del codice pre lancio [ad onor del vero, la build che abbiamo testato risale a prima del lancio del gioco, cosa che potrebbe aver lasciato fuori diverse migliorie che una eventuale patch day one potrebbe ridimensionare o proprio risolvere N.d.R.]. Il framerate, a dispetto di ciò, si è dimostrato per lo più solido, calando drammaticamente solo in pochissimi frangenti e, anche in questi casi, in situazioni che potrebbero facilmente nascondere dei caricamenti [tipo i cari vecchi ascensori in Mass Effect N.d.R.].
Per concludere il discorso, non ci resta che parlarvi dell’aspetto grafico di Devil’s Hunt. Esteticamente, come già detto, non siamo di certo ai livelli massimi del genere. Molti elementi, se analizzati da vicino infatti, si dimostrano meno dettagliati di altri, con texture e shader che a volte non sono sempre all’altezza della situazione. A dispetto di ciò, la componente artistica non è affatto male e, oltre a presentare mappe sempre diverse e sempre di dimensioni ragguardevoli, ci siamo trovati di fronte anche ad alcuni scorci decisamente suggestivi e ispirati.
Devil’s Hunt alla fine della fiera è un ottimo titolo Action, che prende diverse buone idee da diversi titoli e li ricombina in una formula con una sua identità e un suo carattere. Certo, non è un titolo esente da difetti, ci sono diversi problemucci di ottimizzazione e tecnici, ma arrivati ai titoli di coda, cosa che ci ha richiesto poco più di sei ore di gioco, dobbiamo ammettere che ci siamo divertiti non poco a massacrare Angeli e Demoni in compagnia di Desmond. Devil’s Hunt è dunque nella nostra opinione un Action game che fa più che dignitosamente il suo dovere e che, a dispetto di qualche difettuccio, riesce a divertire e intrattenere per l’intera durata della campagna, offrendo un gameplay valido anche se non rifinito ai massimi livelli.
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