Donkey Kong Country Returns HD

Banane, barili e batoste ritornano in un mix bestiale

Pubblicato il 17 Febbraio 2025 alle ore 17:49
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Pongiornissimo, primati della Tribù! A distanza di quello che mi è sembrato veramente un secolo, oggi sono qui per portarvi finalmente una nuova recensione! Parlare dei giochi visti in quel di Colonia è stato interessante, assolutamente, ma non vedevo l’ora di poter tornare a scrivere in modo ben più approfondito di un titolo provato assai più a fondo, nella tranquillità della mia cameretta, e magari giocato pure nelle ore notturne...
Il gioco di cui andremo a parlare oggi è un ritorno piuttosto atteso, anche se (come andremo a vedere tra poco) guardato con un po’ di scetticismo dal pubblico della sua console di riferimento, ovvero Nintendo Switch, dato che si tratta di Donkey Kong Country Returns HD. Grazie a un codice inviatoci proprio da Nintendo, ho avuto modo di gettarmi nuovamente all’avventura in compagnia del gorilla dalla cravatta rossa e ora sono qui per dirvi la mia su questa riproposizione, uscita il mese scorso. Accendete la miccia, si parte!

Capitolo 1: La storia scimmiesca (finora)

Donkey Kong Country Returns è un titolo di un’importanza storica notevole. Non solo esso segna il ritorno di una celebre saga del panorama Nintendo con un nuovo, quarto capitolo dopo che questa era rimasta in una lunga fase di stasi fino al 2010 [DKC3 uscì per Super Nintendo nel ‘96 N.d.R.], ma è tranquillamente individuabile come il tentativo da parte della casa di Kyoto di rilanciare il carismatico gorilla come un protagonista di punta del panorama dei giochi a piattaforme 2D “classici” (dopo una buona dose di titoli decisamente più peculiari).
Ora, a distanza di anni, possiamo tranquillamente ricordare come il lavoro svolto da Retro Studios (gli sviluppatori originali) ebbe un grande successo, riportando in auge le atmosfere create e rese celebri da Rare negli anni ‘90. DKC Returns mostrò infatti i muscoli, piazzandosi di diritto nel pantheon dei migliori titoli usciti su Wii e della sua generazione in generale. Non per niente il suo successo genererà sia un porting per 3DS che un seguito diretto, Tropical Freeze, uscito per Wii U e a sua volta giunto un po’ di anni dopo proprio su Switch.

Dopo questa digressione, possiamo arrivare ai giorni nostri, con Nintendo che, l’anno scorso, aveva annunciato di voler riportare Donkey Kong Country Returns in mano ai giocatori moderni tramite la sua console ormai quasi giunta alla pensione.
Facciamo subito chiarezza, dato che nei mesi si è letto un po’ di tutto su questo gioco: questa versione NON è un semplice porting, bensì un rifacimento totale a opera di Forever Entertainment, un’azienda esperta del campo [loro sono i recenti remake, per fare degli esempi, di The House of the Dead e Front Mission N.d.R.]. DKC Returns HD è quindi a metà strada tra una remaster e un remake, dato che l’essenza del gioco originale è stata curata per rimanere intatta, ma non è stata “presa di peso” da una console precedente per essere resa giocabile su Switch. I nuovi sviluppatori hanno chiaramente speso tempo per ricreare il gioco senza snaturare la visione del team originale, sicuramente sotto la supervisione della Grande N [non sono soliti dare le loro creature ai primi che passano N.d.R.], e ciò merita un plauso. Come vedremo, però, ci sono dei “ma”…

Capitolo 2: Una banana per due (circa)

Donkey Kong Country Returns è e rimane un gioco eccezionale e la sua natura in questa versione HD non è particolarmente alterata. Stiamo parlando di un platform duro come i pettorali del suo protagonista, dove i livelli sono costruiti con una cura maniacale per il dettaglio, con una curva di apprendimento che pian piano trasporta i giocatori in un’avventura ricca di sfidanti sezioni, boss strampalati e tonnellate di segreti da scovare. Nel giro di pochi minuti, ci si ritrova catturati dal ritmo incalzante dei livelli, tra salti, arrampicate, rotolate e lanci con barili cannoni, ma ci si accorge anche del susseguirsi di stage che sono tutto tranne che semplici.
Per fare un paragone, al contrario dei (moderni) giochi di Mario, i livelli di DKC Returns non sono qualcosa da prendere mai sottogamba, dato che richiedono di essere rigiocati con attenzione più volte per sbloccarne anche di successivi, e ancor più tosti, e sono accessibili anche nella brutale Sfida a tempo. La precisione e la pazienza saranno vostre amiche; tutto pur di completare l’ardua impresa di finire il gioco al suo mitico 200%!

Detto ciò, pensiamo sia oltremodo necessario spendere del tempo parlando della modalità multigiocatore del gioco. Fiore all’occhiello di Nintendo è la quasi sempre presente possibilità di giocare i giochi dell’azienda in compagnia di qualcuno, e DKC Returns non fa eccezione, data la presenza di Diddy Kong come compagno di viaggio.
La versione Switch del titolo presenta però una peculiare mancanza di cui pochissimo hanno parlato [vi lascio QUI il video che tratta e mi ha fatto scoprire la cosa, merita di esser visto N.d.R.]: rispetto all’originale per Wii, DKC Returns HD non permette a due giocatori di eseguire lo stesso salto su un nemico. Per qualche ragione, Forever Entertainment non ha implementato questa funzione, dato che probabilmente nel corso dello sviluppo si è fatto riferimento alla versione 3DS, che a sua volta non la prevedeva (forse per delle limitazioni date dall’hardware), ma aveva al suo interno alcuni livelli aggiuntivi che invece sono stati ricreati su Switch.
Quest’assenza, che è facile pensare non toccherà la stragrande maggioranza del pubblico, va però a danneggiare pesantemente l’esperienza di coloro che vorrebbero godersi il titolo in coppia, dato che, come già detto, il gioco è una sfida già di per sé ardua e non necessita e non vuole essere una corsa a chi fa più volte fuori il proprio compagno. La mancanza di una feature (nonché una trovata assai intelligente) presente nella versione Wii risulta a nostro avviso un neo veramente invadente… anche considerando quanto la campagna pubblicitaria di Nintendo abbia spinto per pubblicizzare il multiplayer come una delle caratteristiche principali del titolo.

Capitolo 3: Odissea nella giungla (e non solo)

Affrontato il paragrafo riguardante il gameplay, è opportuno ora passare ai comparti tecnici di Donkey Kong Country Returns HD, che vede alcuni di questi non riuscire a portare del tutto a compimento ciò in cui la gente sperava [ma che al contempo non sono decisamente così disastrosi come mi è capitato di leggere in giro N.d.R.].
Cominciamo dicendo che il sonoro del gioco resta una delle più orecchiabili e coinvolgenti esperienze musicali dell’epoca Wii, qui perfettamente conservata nella sua impronta swing jazz che trae ispirazione dal primo gioco uscito per SNES. Molte composizioni sono infatti remix delle musiche già note ai fan della serie, con arrangiamenti estesi e ben più ricchi di strumenti che danno grande personalità alle aree del gioco, ma non si rinuncia anche a musiche del tutto originali che con loro si integrano perfettamente. Va poi aggiunto a questo un ottimo set di effetti sonori, che accompagnano i pesanti movimenti di DK, sapientemente usati per dare un tocco musicale alle azioni eseguibili nei vari livelli, da quando si investono nemici a quando si smanacciano cose.

Dal punto di vista grafico, il gioco ha fatto bene o male un balzo in avanti, anche considerato l’ammontare di anni che separano le versioni Wii e 3DS rispetto a quella Switch. A livello cromatico, per esempio, il titolo è vibrante e mostra una nuova passata di vernice in molti suoi aspetti, così come per l’effetto della pelliccia del protagonista, ma sotto certi punti di vista la direzione artistica di DKC Returns HD sembra aver voluto sacrificare alcuni dettagli presenti nei modelli originali degli scenari, come crepe nelle rocce o cortecce intricate. Anche la mancanza di alcuni effetti di sfondo è abbastanza strana, anche se non immediata da notare…
Sul piano tecnico, per prima cosa, facciam notare come i caricamenti a volte potrebbero sembrare un poco più lunghi del necessario. Di rimando, il gioco punta a viaggiare sui 60 FPS [com’era su Wii, su 3DS si andava a 30 N.d.R.] e, a parte in alcuni momenti un po’ affollati, ci riesce senza troppi problemi. In ogni caso, i controlli ci sono sembrati molto responsivi, permettendoci di controllare Donkey Kong in modo sempre preciso e soddisfacente!

Conclusioni: Il ritorno del re (in HD)

Cerchiamo ora di tirare le somme su questa terza venuta di Donkey Kong Country Returns, venuta che, come abbiamo visto, è stata funestata da qualche problema già intravisto prima del lancio e un difetto di design invadente, anche se scoperto solo da coloro che erano pronti a gettarsi all’avventura in compagnia di un amico. Ci auguriamo che [malgrado sia raro che i giochi Nintendo ricevano patch dopo il lancio quando non sono previsti DLC o il supporto a funzionalità di rete N.d.R.] queste pecche vengano sistemate, così da portare ancora più in alto, giustamente, il buon nome della saga di Donkey Kong Country tutta. Anche in vista, chissà, di una nuova riesumazione…
A conti fatti, Donkey Kong Country Returns HD è la versione in alta definizione di una pietra miliare del suo genere e siamo fermi sostenitori che questo titolo sia stato d'ispirazione a numerosi studi di sviluppo che nel corso degli anni si sono lanciati nella realizzazione di giochi a piattaforme in cui la precisione è parte fondante dell’esperienza. Questa versione Switch non offre contenuti aggiuntivi rispetto a quelle precedenti, ma ha dalla sua la possibilità di essere giocata in una modalità più semplice, adatta soprattutto a chi non si è fatto le ossa sull’originale, e un’ottima conservazione del feeling dell’opera originale. Una grande dose di ore di accattivante divertimento attendono tutti coloro che vorranno scucire gli esosi, ve lo concediamo, 60 € di questa versione di quello che, a nostro avviso, è il miglior platform 2D della sua generazione affianco a Rayman Origins/Legends!

Good

Level design che ancora fa scuola
Colonna sonora tutta da ballare
Una tonnellata di segreti e sfide da sbloccare
Graficamente molto bello (livelli silhouette in primis)
Per chi vuole, ci sono ancora i controlli di movimento
Nuova modalità più rilassata
Completarlo è un’impresa da veri silverback
Resta uno dei migliori platform della sua generazione

Bad

Grave assenza a livello del multigiocatore
Alcuni tentennamenti sul piano tecnico
Nessuna aggiunta rilevante per le banane dorate richieste
8.7
PEM-PEM

Sviluppatore: Forever Entertainment, Retro Studios
Distributore: Nintendo
Data di uscita: 16 gennaio 2025
Genere: Platform 2D
PEGI: 3+
Piattaforme: Nintendo Switch

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