DOOM Eternal: The Ancient Gods part 1

Il nostro Doom Slayer di fiducia torna all'azione

Pubblicato il 26 Ottobre 2020 alle ore 11:00
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di Dario Bin
@DrioAkuma

The Ancient Gods Part 1 è, come dice il titolo stesso, il proseguo della campagna di DOOM Eternal e prima espansione dedicata al titolo ID Software, con il nostro Slayer pronto nuovamente a massacrare demoni.

[ATTENZIONE SPOILER SE NON AVETE GIOCATO DOOM ETERNAL]

Come Slayer, continuiamo la nostra missione per cercare di rallentare l’espansione delle armate infernali dopo che abbiamo sconfitto Khan Maykr e portato un enorme squilibrio nei cieli.
È ormai nostra la responsabilità di ciò che abbiamo fatto e di cosa faremo per cambiare il destino dell’universo.

L’inferno su di noi

The Ancient Gods Part 1 non chiede obbligatoriamente di aver giocato la storia base, cosa che comunque vi consigliamo fortemente di farlo (e non parlo solo per questioni narrative).
Sin dall’inizio saremo forniti di tutto quanto anche senza aver mai toccato la campagna principale come se fosse stata fatta al 100%.
L’espansione si suddivide su tre missioni in cui avremo semplicemente il compito di avanzare per far svolgere gli eventi narrativi; fin qui tutto nella norma, come un classico titolo di DOOM, il problema si pone nel come è stato fatto.
Ci siamo sempre abituati al fatto che in DOOM affrontiamo ondate di nemici per poter avanzare e raggiungere il nostro obiettivo, con tanto di esplorazione per scoprire i relativi segreti celati nelle mappe di gioco.
Ma ci deve essere un giusto equilibrio tra quantità di nemici e livello di sfida, elemento che qua non si è fatto vedere nella giusta prospettiva.
Come ha sempre dimostrato, DOOM è una continua serie di ondate nemiche da abbattere sfruttando al meglio tutto ciò che si ha, ed è giusto per dare quel forte senso di sfida; ma quello che si ha davanti in The Ancient Gods non è la stessa cosa che si percepisce da DOOM Eternal.
Le orde di nemici concatenate ed esagerate sono correttamente un elemento da affrontare, seppure in questo caso andiamo fin oltre il concetto di “esagerato” basata sulla motivazione “hai tutto, per cui ti lanciamo di tutto contro”.
La mole di nemici è talmente squilibrata in certi frangenti, che ad un certo punto arriva col diventare una “sfida al logoramento”, quasi a sfiancarti per farti fermare per un lasso di tempo dalla sessione prima di proseguire, dato che alla fine le missioni sono tre in tutto.
A farne sentire il peso in parte è anche uno dei nuovi nemici presenti, lo Spettro: Questo essere prende il controllo del corpo di uno dei nemici di medie e grandi dimensioni, rendendolo una macchina aggressiva molto rapida, rimuovendone le debolezze e rendendolo più resistente ai danni (che su certi nemici diventa un problema non da poco).
L’unico modo per eliminarlo è uccidere il corpo che occupa e prima che si trasferisca in un altro eliminarlo potendo usare solamente una specifica modalità di fuoco secondario del fucile al plasma.

Vi è comunque una componente esplorativa per trovare i codex che approfondiscono la trama di The Ancient Gods, accompagnati da alcuni segreti già noti come le Vite Extra e le relative sfide tipo i Cancelli dello Slayer.
Mappe come le Paludi del Sangue sono affascinanti da osservare ed esplorare, con tanto della presenza di alcune meccaniche da seguire ed eventi, che cercano di smorzare in qualche modo quel senso di pressione perenne che il gioco fa in questo caso gravare sul giocatore.
Possiede anche alcune fasi di platforming di per sé semplici e solo in sporadici casi lasciano una lieve nota amara per alcune imprecisioni
Sul lato narrativo (seppure alquanto breve) abbiamo una trama sotto vari aspetti intrigante che, assieme ai dati del codex, riesce a coinvolgere arrivando ad un temporaneo finale di storia da far desiderare nel sapere cosa accadrà poi.
Sul lato tecnico non c’è molto da dire, nel generale ha mantenuto un buon livello sia sul lato visivo che in quello audio come venne fatto col gioco base.
Le tre mappe (Struttura Atlantica UAC, Paludi del Sangue e Rovine di Urdak) possiedono un buon level desing, anche se non perfette, sono gradevoli sul punto di vista esplorativo.

Conclusioni

Cosa possiamo dire attualmente di The Anciant Gods Part 1 per il nostro DOOM Eternal?
Questa prima espansione è un contenuto dal gusto leggermente amarognolo, se di per sé la trama sa continuare quel che è stato lasciato dietro con il finale della campagna base, dall’altro alcuni aspetti legati al gameplay ne fanno sentire il peso.
L’esagerazione oltre l’estremo in alcuni scontri generali e boss fight rendono tale DLC un’esperienza che va presa a piccole dosi, perché certe imperfezioni e situazioni possono portare ad un senso di spossamento, tanto da richiedere una pausa.
Preso alle giuste quantità è gradevole ma, ribadiamo, è necessario aver giocato la campagna base di DOOM Eternal se si vuol comprendere al meglio la trama e (soprattutto) non essere perennemente smembrati dalle ondate di nemici presenti.
Se non possedete il Season Pass e dovete acquistarlo a parte, vi consigliamo di aspettare futuri saldi, perché (con il rispetto per il lavoro di id Software) pagare a prezzo pieno per tre missioni è un opzione che non tutti potrebbero gradire.

Good

Una trama accattivante da desiderare di sapere come continua
Mappe affascinanti a livello di desing con piccoli ed interessanti momenti di gameplay
Qualche segreto da trovare c'è sempre
Nelle giuste dosi è una gradevole espansione

Bad

Un livello di sfida che sembra più puntato ad affaticare per fare delle pause
Alla fine sono tre mappe neanche particolarmente grandi
Per certe prospettive risulta breve per il suo attuale prezzo
7.4
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: ID Software
Distributore: Bethesda Softworks
Data di uscita: 20 ottobre 2020
Genere: Sparatutto in prima persona
PEGI: 18
Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC, Google Stadia

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