La bellezza del mercato indie è la mole pressoché infinita di titoli di vario genere che riescono ad arrivare sulla piazza; certo, a volte escono giochi decisamente mediocri, in altri casi veri e propri capolavori acclamati da pubblico e critica e altre volte giochi piuttosto normali, ma parecchio divertenti. Quest’ultima definizione è perfetta per descrivere Door Kickers: Action Squad, arrivato su PS4, Xbox One e Switch lo scorso 24 ottobre e che ho avuto modo di giocare in maniera molto approfondita nelle ultime settimane.
Premessa: la storia del gioco è non esiste. Molto semplicemente il giocatore veste i panni di 6 membri della SWAT con il compito di portare a termine una serie di missioni che vanno dal liberare ostaggi, eliminare bersagli ostili, disinnescare bombe o catturare dei ricercati. Tutte le missioni citate possono essere giocate in singolo, cooperativa insieme ad un amico collegando un altro pad (la versione testata è quella PS4) oppure giocate in team online; purtroppo non ho avuto modo di provare la componente online in quanto durante le mie sessioni di gioco i server erano deserti, ma la modalità cooperativa funziona molto bene ed è consigliabile giocare sempre con un amico, anche perché la difficoltà del gioco non è per nulla bilanciata e spesso portare a termine missioni da solo può rivelarsi piuttosto complicato. Fulcro del gameplay sono ovviamente i 6 personaggi giocabili, ognuno corrispondente ad una classe diversa con le proprie abilità e caratteristiche specifiche. L’Assaltatore è un’unità base, con movimenti nella media, capace di utilizzare fucili d’assalto di vario tipo con un buon numero di punti vita, ma pochi per il giubbotto antiproiettile e una difesa piuttosto bassa. La seconda unità (e il personaggio che ho utilizzato di più) è lo Sfondaporte che, come suggerisce il nome, fa del suo punto di forza la potenza pura tra fucili a pompa ad un numero piuttosto elevato di PV e un giubbotto antiproiettile resistente e duraturo. Unità improntata meramente alla difesa (e utile praticamente solo se si gioca insieme ad altre persone) è lo Shield, un agente con scudo antisommossa in grado di bloccare i colpi dei fucili nemici e sparare da dietro lo scudo che non fornisce però una protezione infinita, ma diminuisce i danni subito da un personaggio con la seconda difesa più bassa tra quelli disponibili; seconda perché dei 6 il più debole è senza dubbio il Ricognitore. Questa unità speciale non possiede armi potenti, fa pochi danni e muore quasi subito, ma è fondamentale nello scovare gli ostaggi sparsi nei livelli grazie a strumenti esclusivi come telecamere che vedono oltre le porte ed esplosivi al plastico che possono colpire chi si nasconde; anche in questo caso si tratta di un personaggio più adatto all’uso in cooperativa e online piuttosto che in singolo. Discorso diverso per Fergie, l’agente dell’FBI che fa delle capriole e l’uso di pistole il suo marchio di fabbrica, con la capriola che rende invulnerabili per qualche secondo e le pistole che offrono una grande potenza di fuoco nel caso della magnum e molti proiettili a disposizione. Ultimo personaggio a disposizione è l’Off-duty Guy, un militare fuori servizio in boxer capace di usare sia fucili a pompa che fucili d’assalto, rendendo la sua un’unità piuttosto versatile.
Come detto in precedenza, ogni unità ha delle abilità speciali che possiamo selezionare dal menù prima di iniziare una missione; lo stesso vale per l’equipaggiamento che vogliamo portarci dietro e, salendo di livello, è possibile allocare punti abilità per potenziare due tipi di parametri: squadra e unità. I parametri squadra sono comuni a tutti e 6 i personaggi e servono a potenziare le loro statistiche di base, mentre quelli unità sono specifici delle classi e potenziano le loro caratteristiche (ad esempio l’assalitore migliore la mira, il ricognitore passa inosservato più facilmente e via dicendo). Usare ogni personaggio con cura è la chiave per completare le missioni, oltre 60, e cambiare personaggi può variare di molto l’approccio ad ogni livello, a patto che esso sia adeguato in quanto gli stage avanzati presentano nemici armati pesantemente che possono eliminarci con facilità. In nostro aiuto però abbiamo delle abilità speciali da utilizzare spendendo gli SP che guadagniamo ogni volta che salviamo un ostaggio, eliminiamo un nemico o disattiviamo una bomba; grazie agli SP potremo recuperare vita con i kit medici, rifornire granate e gadget secondari o utilizzare il cecchino che elimina 3 nemici su schermo.
Oltre alla modalità di gioco base, Door Kickers: Action Squad ne presenta altre due. La prima è la modalità zombie, identica a quella standard tranne per la presenza di portali verdi nei vari livelli che generano un numero infinito di non morti a meno che non riusciremo a chiuderli, con gli zombie che sono più resistenti dei nemici classici, infliggono più danni e possono uccidere chiunque, ostaggi e nemici inclusi. L’altra modalità è quella “infinita”, con uno stage che consiste un palazzo a piani multipli pieno di qualsiasi tipo di pericolo che incontriamo nel corso della modalità standard, con la differenza che non possiamo utilizzare abilità di supporto se non tramite il salvataggio di ostaggi, presenti in numero limitato.
Uno degli elementi particolari del gioco è lo stile grafico, realizzato completamente in pixel su una struttura 2D a scorrimento laterale. Tutto, dai personaggi agli ambienti di gioco, è riprodotto in pixelart, anche gli elementi ambientali come luce, acqua, fuoco, le stesse esplosioni o il sangue (che non manca, anzi, spesso e volentieri i nemici saltano in aria in mille pezzi come il più classico degli splatter). La musica del gioco è quella tipica di un arcade vecchia scuola, così come le schermate di selezione degli stage, personaggi e menù: un inno ai cabinati di un tempo.
In definitiva, Door Kickers: Action Squad è un gioco alquanto divertente, anche in singolo a dir la verità, purché si abbia la pazienza di “livellare” i personaggi piano piano. Il meglio di sé comunque lo dà in cooperativa insieme ad un amico ed è un peccato che i server siano deserti perché di sicuro giocare in squadra sarebbe meglio e, con ogni probabilità, fondamento su cui gli sviluppatori hanno ideato il gioco; per questo motivo nonostante una buona longevità il titolo finisce col perdere di interesse piuttosto velocemente, anche considerando che in giro ci sono giochi migliori.
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