Amici e amiche della Tribù, con un po’ di ritardo (e chiediamo scusa) eccoci finalmente a parlare di quello che è un titolo destinato a rivoluzionare il concetto di sviluppo di un videogioco, cosa che di fatto diventa accessibile a chiunque con un po’ di fantasia. Sto ovviamente parlando di Dreams, il nuovissimo titolo di Media Molecule che, dopo un periodo di Early Access, diventa finalmente disponibile nella nuova versione completa su PlayStation 4. Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di parlare del gioco, ma adesso è finalmente arrivato tempo di trattarlo con la nostra recensione, in cui vi spiegherò perché Dreams è un prodotto veramente diverso e innovativo in ambito videoludico.
Ma cosa è Dreams? Per chi ancora non lo sapesse, il titolo è l’ultima fatica delle menti di Little Big Planet e alla base di questo progetto c’è molto del gioco dedicato ai simpatici Sackboy. Dreams, però, va oltre e fin dal suo annuncio si è posto come obiettivo quello di essere un vero e proprio tool di sviluppo per realizzare tipologie di giochi di qualsiasi genere; a questo punto è lecito chiedersi se Media Molecule è riuscita nell’intento e la risposta è assolutamente sì. Avviato il gioco, avremo modo di passare per vari piccoli tutorial che ci insegnano a muoverci tramite un simpatico spiritello capace di dar vita ai sogni, in quella che sembra una modalità storia almeno apparentemente; in verità, questa parte del gioco ha come scopo quello di insegnarci le basi della creazione, lasciando in seguito al giocatore il compito di studiare attentamente i svariati menù e le tantissimi opzioni messe a disposizione per la creazione del gioco che abbiamo in mente. L’esempio migliore che posso fare per dare un’idea di cosa sia possibile realizzare su Dreams posso darlo solo descrivendo la mia esperienza di gioco; sebbene non ci sia nulla di completo, ho lavorato (e lo sto facendo tutt’ora) su due progetti del tutto diversi: il primo è un tentativo di FPS. Ebbene, tra le tantissime opzioni che offre Dreams è realmente possibile creare uno sparatutto in prima persona, dal personaggio alla classica telecamera, all’arma fino agli effetti degli spari e le immancabili interfacce tipiche del genere. Tutto può essere regolato nel minimo dettaglio ad un livello a dir poco impressionante e pian piano sono quasi giunto al termine della realizzazione di un piccolo stage dove è possibile muoversi tra varie piattaforme e intraprendere sparatorie contro i nemici. Il secondo progetto è invece un RPG e il mio focus è andato sulla creazione dell’interfaccia e dei menù, nonché sull’uso di oggetti e come questi influiscono sui personaggi. Sì, Dreams può fare anche questo, l’unico limite è la nostra fantasia. Spero solo di riuscire a finire questi due progetti e condividerli con tutta l’utenza, ma il gioco offre così tante opzioni che ogni volta che ci si mette a lavoro c’è sempre qualcosa si nuovo da scoprire e provare per migliorare la nostra creazione… del resto, nella vita non si smette mai di imparare e con Dreams è la stessa cosa.
Dreams non offre solo la possibilità di creare il gioco dei nostri sogni, ma anche di condividerlo con tutti i giocatori (come del resto sapevamo già). Tutto quello che viene creato e condiviso dagli utenti è reperibile nel Sogniverso, una vera e propria hub “stile netflix” (per dare dare un’idea precisa di come sia strutturata N.d.R.) dove è possibile ammirare, guardare e giocare le opere realizzate da altri giocatori; inutile dire che la stragrande maggioranza di queste sono a tratti incomplete e parecchio corte, ma se c’è una cosa in cui eccellono è la quantità di contenuti diversi tra loro che è possibile trovare nel Sogniverso. Si va dai semplici video, come ad esempio l’intro di Star Wars – Una Nuova Speranza, riprodotta fedelmente e con personaggi con fattezze umane che culmina con l’arrivo di Darth Vader, a giochi veri e propri di qualsiasi genere: RPG, Racing game, Action, Platform, FPS. Dreams non mette limiti alla fantasia e alla creatività dei giocatori, come del resto vi avevamo già parlato nel nostro speciale su alcune delle creazioni più interessanti che è possibile trovare nel Sogniverso. Proprio il termine Sogniverso è quello che descrive al meglio l’universo che Media Molecule ha fatto nascere, ma che può crescere ed espandersi solo ed esclusivamente grazie al continuo supporto di utenza e, perché no, anche Media Molecule stessa e Sony. Questo perché, se proprio vogliamo trovare un difetto a Dreams, allora bisogna ammettere che senza supporto il titolo rischia di essere dimenticato e sarebbe un vero e proprio spreco, viste le sue infinite potenzialità che potrebbero anche essere sfruttate al meglio su PlayStation 5 in futuro. Non sarebbe affatto male vedere cosa si riuscirebbe a creare sfruttando un hardware più potente e veloce come quello di PS5, unito all’esperienza dei giocatori che hanno già realizzato qualcosa su PS4, ma questo solo il futuro ce lo dirà.
E’ giusto spendere qualche parolina su quello che è l’esempio migliore di ciò che è possibile realizzare con Dreams, e lo dà proprio Media Molecule con il “Sogno di Art”, un gioco vero e proprio della durata di un paio di ore e poco più, che mette in risalto quanto ci si possa spingere per creare un gioco vero e proprio. Protagonista di questa piccola opera è appunto Art, un musicista in preda alla depressione che ha deciso di mollare la sua band. La particolarità di questo gioco è che sarà diviso in tre fasi distinte in termini di stile e gameplay. La prima parte ha per protagonista proprio Art e vede il giocatore dover cliccare sui ricordi dell’uomo mentre è intento a sfogliare un album, interagendo con essi; poi sarà la volte di cliccare su delle bolle nate dalla musica di Art: facendo questo il giocatore sbloccherà nuovi assets da usare per le sue creazione, un ottimo incentivo per giocare ma le sorprese non finiscono. La seconda parte è a tema decisamente più favolistico ed ha per protagonisti due giocattoli di Art intenti a liberare il suo giocattolo preferito da un corvo; qui si tratta di un action adventure a tutti gli effetti, seppure brevissimo, che si discosta molto dalla prima parte, e la terza parte non è da meno perché qui diventa un platform con protagonista un robottino con il compito di consegnare un oggetto chiave per far funzionare un robot ancora più grande.
Insomma, Media Molecule mostra le potenzialità infinite di Dreams e lo fa con un gioco piccolo e di rara bellezza che scioglie il cuore anche dei giocatori più duri. Inoltre dimostra come a livello tecnico sia possibile vedere e creare giochi di alto profilo oltre che ovviamente produzioni migliori a livello grafico; insomma, tutto dipende da chi sta davanti al pad, o meglio il ps move, in quanto usare il Dualshock è alquanto scomodo ed è preferibile quindi utilizzare il Move per tutte le nostre esigente creative perché più semplice e immediato da usare.
Sarò sincero, dover dare un voto a Dreams non è stato facile, vuoi per la natura del prodotto, vuoi perché normalmente un videogioco è un prodotto di intrattemento ed è “facile da valutare”. L’ultima fatica di Media Molecule, invece, è molto più che un semplice videogioco o un potente editor di videogiochi. Dreams è lo strumento che realizza i sogni dello sviluppatore che c’è in ogni appassionato di videogiochi o, più semplicemente, rende realtà le nostre fantasie videoludiche. La speranza è che Sony, Media Molecule e soprattutto gli utenti continuino a supportare questo titolo, un’opera forse irripetibile e che difficilmente rivedremo in futuro. Quindi, che voto dare a Dreams? La risposta è facile, il valore dei nostri sogni, il punteggio massimo.
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