recensione

EA Sports FC 24

Il calcio secondo EA ha fatto la muta, anche se non è del tutto riuscita

Pubblicato il 12 Ottobre 2023 alle ore 9:33
0

La serie FIFA ha accompagnato i giocatori negli ultimi 20 anni con un incredibile appeal, tanto da diventare un vero e proprio punto di riferimento per quanto riguarda il calcio simulato, quasi al pari di ISS Pro Evolution (PES per gli amici o eFootball per come è conosciuto ora). La sponsorship tra EA Sports e la federazione calcistica mondiale, però, si è chiusa lo scorso anno con FIFA 23 e dallo scorso mese una nuova era è iniziata per la casa di sviluppo canadese.
Dopo aver avuto accesso (grazie ancora a EA Italia per l’invito) all’evento di lancio di EA Sports FC, siamo stati in grado di giocare il nuovo titolo a lungo nelle scorse settimane, arrivando a poterne valutare la qualità grazie all’esperienza ventennale di chi vi scrive questa recensione. Allacciatevi le cinture e preparatevi perché abbiamo molto da dirvi ed è necessario parlare a fondo delle due facce di EA Sports FC 24.

Call his name…

La rivoluzione voluta da EA Sports per questo primo capitolo della nuova serie ha fatto scalpore visto che il cambio nome, con conseguente logo, è sembrato significare qualcosa di importante anche dal punto di vista del giocato.
Dopo svariate ore passate con la versione PS5 del gioco possiamo dire che la missione è compiuta, ma solo a metà: se dal lato single player ci troviamo davanti a uno dei migliori titoli di EA Sports da anni a questa parte, lo stesso non si può dire del comparto multiplayer e dell’Ultimate Team, vera e propria pecca di questa nuova vita senza il brand FIFA. Nelle modalità single player, infatti, il gioco decide di essere molto vicino a una simulazione calcistica in piena regola, con numerose migliorie dal punto di vista di ritmo (prima incessantemente troppo veloce) e tattica. Questo è possibile grazie al lavoro effettuato con la tecnologia HyperMotion V e l’ottima implementazione dei PlayStyle per fornire ai giocatori più caratteristici alcuni tratti peculiari, così da renderli maggiormente riconoscibili e – soprattutto – fondamentali sul campo da gioco. L’Hypermotion V, soprattutto, è una delle implementazioni più importanti di EA Sports FC 24 in quanto ha contribuito a migliorare la fluidità dei movimenti. L’intero ventaglio di nuove animazioni, passate dalle 6 mila di FIFA 23 alle oltre 11 mila di EAFC24, permette nuove giocate prendendo spunto dal calcio di tutti i giorni con incredibile precisione. Ci sono ancora degli aspetti da sistemare, come la gestione del pallone a mezz’aria o come la presa dei palloni con giocate di prima, rimasti ancora ancorati a una vecchia fisica. L’introduzione dei PlayStyle si accosta in maniera sapiente a quella dell’AccelleRATE 2.0 che divide i giocatori in 7 diversi archetipi, ognuno con la propria tipologia di movimento e corsa, in modo da poter riproporre quasi fedelmente le superstar del mondo attuale.

Come si traduce, però, questo nel gioco? Con una sostanziale differenza tra tutte le tipologie di giocatori, sia dal punto di vista del gioco che del peso specifico in campo. Mai lasciare una prateria a Leao, ad esempio, perché sarà capace di arrivare in porta con una facilità disarmante; così come non sarà una buona scelta sfidare Haaland sulle palle alte perché risulterà quasi impossibile poterlo superare. EAFC24 si diverte a elevare questa differenza tra i giocatori, sia per quanto riguarda il classico mondo del calcio maschile e anche quello femminile che, anche quest’anno, torna sui campi virtuali di EA Sports con enorme utilizzo delle già citate tecnologie che affiancano i colleghi uomini. Abbiamo parlato infatti di differenze lato animazioni o l’utilizzo di PlayStyle per diversificare, ma i cambiamenti rispetto al passato si fermano lì e non c’è assolutamente un passo avanti per quanto riguarda l’intelligenza artificiale che rimane, purtroppo, o troppo debole (facendoci vincere 11-0 una partita di campionato che avrebbe dovuto essere impegnativa) o esageratamente forte (con un 6-1 preso contro l’Empoli di turno), senza una via di mezzo accettabile. Ogni giocata da parte della CPU, sia questo un contrasto o tiro, viene magicamente portata a termine e questo fattore crea una sensazione di falsità, portando a sentirsi quasi derubati dell’azione. Per fortuna la community è più che attiva e, grazie alle impostazioni segnalate annualmente dedicate a CPU e Giocatore, è possibile riequilibrare manualmente questo problema. Il tutto va ovviamente a sfavore di EA, in quanto non dovrebbe essere compio della community migliorare questi valori e ci chiediamo quando questo verrà preso in considerazione dagli sviluppatori.

Come già indicato in prefazione, il titolo vive di due facce distinte che è possibile vedere nelle modalità single e multiplayer: una lenta e ragionata e l’altra, invece, che ci pone di fronte a un vero e proprio gioco arcade paragonabile al ping pong. Ammettiamo candidamente di esserci divertiti di più in compagnia della carriera con il Milan, piuttosto che l’Ultimate Team. L’Ultimate Team (Ex FUT) e il suo gameplay esuberante, infatti, è da sempre uno dei peggiori storici difetti del titolo EA Sports, andando a sembrare una creazione del Dr. Jekyll e Mr. Hyde per quanto riguarda il lato giocato. Questa volta il team di sviluppo ha ben pensato di proporre non solo le Icone (giocatori leggendari come Totti o Pirlo che possono essere trovati nei pacchetti), ma anche le giocatrici dei campionati femminili, creando così dei team molto strani (come Haaland con la Carr o Crystal Dunn a difendere su Mbappè) che portano a esiti a volte esilaranti. Durante il nostro gameplay è capitato più volte che le giocatrici avessero la meglio sulle loro controparti maschili solo per una mera questione di statistiche; questo ci ha fatto sorgere una domanda: è questo il modo corretto di lavorare sull’inclusività? Non sarebbe stato meglio, magari, far conoscere le giocatrici mondiali agli utenti attraverso una modalità femminile dell’Ultimate Team? A nostro parere tanto poteva essere fatto e pensiamo che inserire entrambe le categorie senza una distinzione non sia stata la scelta corretta, creando paradossalmente una maggior divisione nel voler inserire due metodi e stili di gioco così lontani tra loro.

Opzioni di gioco

Sul fronte ludico non sono state effettuate grandi variazioni rispetto al passato, con la tanto attesa rivoluzione (aspettata più dai giocatori che altro) che si è piazzata in secondo piano. L’offerta single player che vede sempre la modalità carriera dare la possibilità di prendere il possesso di un giocatore o di un allenatore, è stata potenziata in tutto e per tutto. Questo rende l'insieme più “simulativo”, con la possibilità – almeno su attuale generazione – di poter entrare in gioco in qualsiasi momento, soprattutto in caso di evidenti difficoltà della propria squadra in alcune azioni importanti della partita. È palese che il focus del gioco non sia certamente l’introduzione di grandi novità dal punto di vista manageriale, ma farebbe sempre piacere per tutti coloro che vogliono rivivere l’epoca di Pro Evolution Soccer Management di oltre 17 anni fa. Le animazioni dei vari manager nel corso della carriera rimangono pressoché identiche rispetto a quelle degli scorsi anni, comprese anche le fasi di intervista post gara o la preparazione alla stessa con allenamenti e conferenza stampa per poter tirare su di morale il proprio team prima di grandi incontri.
La grande introduzione di questo capitolo riguarda VOLTA e i Club che, da quest’anno, sono interamente cross-platform per console della stessa generazione, permettendo così a gruppi di amici di poter giocare insieme indifferentemente dalla console (la versione PC conta come attuale generazione) su cui si sta giocando.
EA ha introdotto alcune grandi novità per quanto riguarda, invece, la versione Nintendo Switch – che non abbiamo avuto modo di analizzare – rilasciando una versione che, per la prima volta dal 2020, non risulta essere una Legacy Edition aggiornata di anno in anno. EA Sports FC 24 su Nintendo Switch introduce il Frostbite Engine e il gameplay nelle modalità VOLTA e Ultimate Team con numerosi miglioramenti anche se non è presente il crossplay con Xbox One e PlayStation 4 a causa della marcata differenza hardware.

Un morso gelido

Per quanto riguarda la veste grafica, EA Sports FC 24 risulta un vero e proprio gioiellino con un grandissimo lavoro svolto dal team di sviluppo per rendere realistico, almeno dal punto di vista scenico: un gioco più votato verso l’arcade della sua concorrenza. Se, infatti, eFootball 24 si appoggia a un motore come l’Unreal Engine, che vanta un supporto incredibile da parte di Epic, la controparte canadese sfrutta sapientemente il Frostbite Engine per ricreare in toto l’atmosfera da stadio con un lavoro incredibile di dedizione ai singoli modelli. Negli anni passati c’era la corsa a postare online il bug o il giocatore meno somigliante rispetto alla sua controparte reale, ma, in questo capitolo, il lavoro fatto si è riscattato dal meme dell’anno. Il passaggio da FIFA a EA Sports FC non è stato totalmente indolore dal punto di vista delle licenze, con il rivale che si è accaparrato i diritti di alcuni dei team che negli scorsi anni facevano parte della scuderia targata EA (come la Roma o il Napoli); al contempo, però, l’azienda si è portata a casa l’intero campionato arabo che nel corso di questa estate ha fatto man bassa di campioni per sponsorizzare la propria candidatura a ospitare i mondiali del 2034. Per quanto riguarda il comparto tecnico, quindi, il lavoro svolto da EA Sports è meraviglioso, con un’incredibile qualità nella realizzazione degli stadi – soprattutto quelli più celebri – e uno studio sopraffino per quanto riguarda l’illuminazione ambientale che risulta la migliore mai effettuata dal brand canadese.

Rigore sbagliato?

EA Sports FC 24 è un gioco che viaggia nella metà tra una rivoluzione rispetto al passato e la sua formula tradizionale. La volontà di EA, infatti, è stata palesemente quella di non cambiare totalmente il titolo, che per anni ha funzionato (e i dati di vendita le danno pienamente ragione) con una formula che per certi versi piace mentre per altri risulta troppo arcade. La lentezza e il ragionamento del single player si scontra così con il flipper del multigiocatore, con un particolare picco che coincide con Ultimate Team. Questa è infatti la modalità che più ha rivoluzionato – nel bene e nel male – la scena sportiva videoludica degli ultimi anni. Davanti ai nostri occhi si pone, quindi, un unico dubbio: qual è la preferenza del pubblico tra queste due filosofie calcistiche? L’unico modo sarà quello di monitorare se la strada di EA sia quella corretta, visualizzando i dati di vendita per vedere come il gioco viene recepito. Al momento l’ago pende indubbiamente dalla parte della casa canadese, ma resteremo a guardare per il prossimo futuro.

Good

Gameplay ragionato e migliorato in single player…
Graficamente finalmente si nota la nuova generazione
Tante nuove licenze…

Bad

… anche se troppo arcade in multiplayer
Ultimate Team che prova a essere inclusivo riuscendoci male
… anche se alcune sono andate perse
7.8
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: EA Vancouver, EA Romania
Distributore: Electronic Arts
Data di uscita: 29 settembre 2023
Genere: Sportivo
PEGI: 3+
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch, PC

Approfondisci:

Lascia un commento

Tribe Games ® Tutti i diritti riservati.
tagbubblehistorycheckmark-circlecross-circle