Da qualche tempo la Cina ha deciso di espandere la propria economia anche nel settore del gaming console e PC, dato che fino ad ora si era concentrata sul mercato mobile. Nel corso di eventi e conferenze sono stati mostrati alcuni progetti interessanti e promettenti; alcuni di questi titoli, una volta usciti, sono riusciti ad imporsi e ottenere grande popolarità, come è successo al gacha Genshin Impact. Finalmente è arrivato F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch, metroidvania ad opera di TiGames.
Scopriamo se il nuovo gioco dalla terra del Dragone ha qualcosa da offrire anche per quanto concerne questo genere.
Ci troviamo a Torch City, una città dallo stile diesel punk abitata da animali antropomorfi governata con il pugno di ferro da una forza militare chiamata La Legione. Impersoneremo i panni di Rayton, un coniglio veterano di guerra che, sfruttando l’enorme mano dell’armatura meccanica che usava in guerra, tenterà di liberare la città dalla tirannia. Ad aiutarlo ci saranno tutta una serie di comprimari, alcune vecchie conoscenze, altre nuovi incontri. Nella sua battaglia il protagonista se la dovrà vedere con il suo passato, in particolare con colui che fu il suo più grande compagno d’arme.
Nonostante l’incipit e lo sviluppo non siano particolarmente originali, la componente narrativa di F.I.S.T. è abbastanza piacevole, in particolare grazie al carisma e la caratterizzazione dei personaggi, sia primari che secondari, coadiuvati da relazioni interpersonali credibili. Inoltre, il mondo di gioco che fa da sfondo alle vicende è affascinante, riuscendo nel compito di risultare viva e pulsante.
Dal punto di vista del gameplay il gioco si presenta come un classicissimo metroidvania, con una particolare enfasi sui combattimenti. Il sistema di combattimento è infatti uno dei principali punti di forza della produzione, nonostante non sia comunque esente da pecche. All’inizio la manovre negli scontri a disposizione sono piuttosto limitate, con la sola possibilità di eseguire una breve combo di attacchi leggeri, un attacco pesante, e una presa in grado di scagliare via i nemici. Acquisendo le prime abilità e potenziamenti, le possibilità offensive in battaglia si espandono notevolmente. Si potranno effettuare combo alternando attacchi leggeri e pesanti, eseguire colpi caricati utili a rompere gli scudi di cui sono dotate alcune truppe ed effettuare potenti colpi speciali, consumando tacche di un’apposita barra ricaricabile e suon di colpi inferti; non manca nemmeno la possibilità di effettuare brevi combo aree. Il tutto si espande una volta ottenute le altre due armi aggiuntive scambiabili in qualunque momento, un potente trivella e una frusta elettrica, ognuna dotata di proprie meccaniche peculiari che le ben diversificano e variano l’approccio agli scontri.
Particolare enfasi è posta sulle esecuzioni, che potranno essere effettuate una volta aver inferto un certo quantitativo di potenza totale ottenuta dalle singole mosse; queste ultime, infatti, infliggeranno danni leggeri, medi o pesanti. Chiudono il cerchio oggetti curativi e offensivi utilizzabili in battaglia, spendendo anche in questo caso una barra dedicata, ma ricaricabile esclusivamente trovando alcuni oggetti o acquisendo un’abilità che ricaricherà un utilizzo ad ogni esecuzione. Non aspettatevi ovviamente la profondità di un action tecnico o di un picchiaduro, ma il sistema è senza ombra di dubbio più vario e stratificato del metroidvania medio. Le criticità a cui accennavamo prima sono legate a leggeri sbilanciamenti fra alcune combinazioni più efficaci di altre e alle manovre difensive. Queste ultime sono infatti limitate e spesso inefficaci. Quasi da subito si avrà la possibilità di effettuare uno scatto direzionale dall’efficacia limitata, data l’assenza di frame di invulnerabilità, tanto che in certi casi si rivela essere più funzionale il salto. Poco dopo si acquisirà anche un oggetto per effettuare parry garantiti, ma anche in questo caso il suo utilizzo è limitato, dato che consumerà una tacca della barra dedicata; almeno, dopo aver respinto l’attacco, si ricaricherà una parte della barra degli attacchi speciali, dandoci la possibilità di rispondere con una potente controffensiva.
Infine, verso metà avventura, si potrà ottenere un secondo parry, ma che essendo il rinvenimento legato all’esplorazione e non alla trama, potrebbe anche capitare di perderselo. Per di più, è quasi inutilizzabile negli scontri un minimo concitati, a causa del metodo per attivarlo, che prevede la pressione delll’analogico del movimento nella direzione dell’attacco da respingere con una discreta precisione in termini di tempistiche, e la durata dello stordimento in caso di successo non è abbastanza elevata da valere la candela.
Nonostante pecchi nelle meccaniche difensive, i combattimenti sono uno degli aspetti più riusciti della produzione, dinamici e divertenti.
Purtroppo la varietà dei nemici non è alta: ci sono circa 12 tipologie abbastanza somiglianti fra loro, differenziati in larga parte dalla loro quantità di salute e per affrontarli non sono richiesti particolari cambi d’approccio. Le boss fight invece sono di qualità altalenante, alcune sono abbastanza ispirate, mentre altre si rivelano ripetitive fra loro, con pattern fin troppo prevedibili e similari.
La componente esplorativa non riserva particolari sorprese, proponendo una formula classicissima ma ben implementata. La struttura di base è quella di un qualsiasi metroidvania, prevedendo il ritrovamento di upgrade in grado di permettere il raggiungimento di zone altrimenti inaccessibili, sia necessari all’avanzamento della trama che per trovare potenziamenti opzionali di varia natura.
Alle sezioni più puramente esplorative, si alternano fasi platform e di risoluzione di semplici enigmi ambientali. Queste però, nonostante contribuiscano ad una maggiore varietà, presentano talvolta level design non perfettamente studiati e calibrati, generando alcuni momenti frustranti e tediosi, in particolare nelle battute finali dell’avventura.
Il backtracking non è eccessivo, anche se un maggior numero di stazioni per il viaggio rapido non avrebbe guastato, ma una buona interconnessione e una dimensione abbastanza contenuta delle zone suppliscono discretamente a questa mancanza.
Sconfiggendo nemici ed esplorando si troveranno monete e benzina, risorse da spendere per acquisire nuove mosse e combo. Si tratta di un sistema di sviluppo semplice, ma comunque soddisfacente e funzionale.
In generale l’alchimia funziona, ma a volte si sente la mancanza di qualche guizzo di originalità.
Graficamente F.I.S.T. si difende molto bene. La modellazione poligonale è soddisfacente, e la scelta del 2.5D è valorizzata dagli sfondi ben animati e vivi. Le animazioni sono abbastanza fluide, anche se un occhio allenato e una mente puntigliosa potrebbe riuscire a notare qualche animazioni slegata, ma nulla di minimamente impattante e che i più non noteranno neanche da lontano. Il mondo diesel punk è artisticamente ispirato e vario, così come lo sono i personaggi.
Nel corso della review siamo purtroppo incappati in più di qualche bug, alcuni perfino abbastanza gravi, ad esempio mancati spawn di boss anche dopo molteplici riavvii, suoni in loop fastidiosi, incastri e altre problematiche minori. Fortunatamente nulla di game breaking, ma qualcosa si è evidentemente incrinato in fase di beta testing e ci auguriamo al più presto il rilascio di una patch risolutiva.
La colonna sonora è varia e di buona fattura, stesso dicasi per il doppiaggio in lingua inglese, sia per recitazione che per il riuscito abbinamento fra voci e personalità.
La campagna principale è completabile in circa 13/14 ore, che si incrementa di più o meno tre o quattro in caso si voglia completarlo al 100%.
F.I.S.T.: Forged in the Shadow Torch è un metroidvania di pregevole fattura. La narrativa riuscita è accompagnata da un gameplay più che piacevole, ma che pecca in originalità, riuscendo comunque a fare quello che si prefissa, proponendo una formula collaudata. Il sistema di combattimento creato da TiGames funziona e rappresenta uno dei principali punti di forza della produzione, seppur sia deficitario nelle meccaniche difensive. Alcune fasi non perfettamente calibrate e una scarsa varietà dei nemici che ci troveremo ad affrontare, non permettono però al titolo di ergersi a esponente di spicco del genere.
Se cercate un classico metroidvania con un’ottima ambientazione, questo è il titolo che fa per voi.
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