Luglio è il mese di Tsushima su Tribe Games, ve lo abbiamo detto tante volte e ne abbiamo parlato tanto, ma avevamo detto anche che luglio avrebbe visto uscite importanti e attese e una di queste è Fairy Tail di Gust Studios e Koei Tecmo Europe, che ha affidato alla software responsabile di Atelier un adattamento videoludico dell’opera massima di Hiro Mashima su PS4, Switch e PC. A differenza di altri adattamenti, il gioco di Gust è un JRPG a turni tutti gli effetti e porta con sé una domanda fondamentale: può un gioco basato su manga/anime funzionare come RPG puro e non come classico picchiaduro al quale siamo stati abituati in tutti questi anni? La stessa domanda se la sarà fatta probabilmente anche Koei Tecmo, che invece di optare per un classico “musou” come Berserk o un action stile A.O.T, ha scelto Gust, esperti di JRPG e reduci dal successo senza precedenti di Atelier Ryza.
Di Fairy Tail abbiamo avuto di parlarne ultimamente grazie ai nostri speciali dedicati, ma sarà riuscita Gust a realizzare il prodotto che i fan e non si aspettavano? È finalmente giunto il momento di scoprirlo grazie alla nostra recensione.
Che abbiate letto i nostri speciali e seguito le varie notizie sul gioco oppure no (male in questo caso), dovete sapere che la trama di Fairy Tail è sì basata sull’opera originale, ma non dall’inizio: il gioco infatti include la parte finale dell’arco narrativo di Tenrou Island, che fa da piccolo prologo, e dopo ha il via il gioco vero e proprio con gli archi narrativi dei Grand Magic Games e Tartaros. La scelta è stata fatta ai fini di gameplay, in quanto dopo Tenrou Island vi è un salto temporale di 7 anni, dove i membri della gilda di Fairy Tail dovranno ripartire da zero e riconquistare il posto di Gilda n°1 di Fiore; è chiaro quindi che sarebbe meglio conoscere la storia dall’inizio per poter godere al meglio di trama e personaggi, ma fortunatamente Gust non ha dato per scontato che quelli che acquisteranno il gioco sono solo i fan: infatti il gioco presenta una comodissima enciclopedia con tutto quello che c’è da sapere sul mondo e i personaggi creati da Mashima. Di norma sono solito a parlare un po’ della storia, ma nel caso di Fairy Tail è meglio non soffermarsi su questo aspetto, perché proprio la storia dei due archi narrativi sono una delle parti più interessanti del gioco e, nonostante qualche piccola pecca a livello di cutscene e animazioni, certi momenti sono davvero esaltanti e lo dico come uno che di Fairy Tail ha visto solo la parte proprio fino a Tenrou Island per non rovinarsi nessuna sorpresa nel gioco.
Piuttosto, è giusto spendere qualche parola sui contenuti inediti creati appositamente da Gust, comunque tutti riguardanti le interazioni tra i 16 personaggi giocabili, cosa di cui Gust è maestra. Il gioco non solo ha i membri della gilda di FT, ma anche altri personaggi apparsi nel manga e anime che potranno essere reclutati nel nostro party, e più tempo passeremo con loro, più avremo modo di approfondire il rapporto, sbloccando così dialoghi e interazioni piuttosto interessanti. Detto questo, è un po’ un peccato che la storia si limiti solo a due archi narrativi, tuttavia è una scelta sensata in caso di sequel che potrebbe riprendere proprio da dove abbiamo lasciato e sia Gust che KT sperano che possa accadere in futuro come rivelato qualche mese fa. Dal punto di vista narrativo, quindi, mantenere la storia originale e aggiungerci un pizzico della “magia di Gust” sono state le scelte più giuste, anche per andare ad allungare un titolo di durata media, circa 30 ore per la storia principale che possono arrivare anche a 40-45 se si volesse completare tutto quello che il titolo offre.
Come detto in precedenza, Fairy Tail è un JRPG a turni basato fortemente sull’uso delle abilità dei singoli personaggi, ovvero le magie. Il nostro party può essere scelto tra i 16 personaggi a disposizione fino ad un massimo di 5 (inizialmente il limite sarà di 3 ma avanzando con la storia arriveremo a 5) e le battaglie si svolgono rigorosamente seguendo la velocità di alleati e nemici. Considerando che i nostri personaggi possono usare la magie, il classico attacco base è piuttosto inutile e infligge danni ridicoli, facendo in modo da usare le tantissime magie a disposizione di ciascun personaggio; è vero che esse consumano MP, ma quest’ultimi possono essere comodamente recuperati appena sconfitto un nemico, che rilascerà sul campo delle sfere di mana che ripristinano i nostri MP, oppure possiamo usare i classici oggetti di recupero, l’importante è non esagerare o si rischia di restare a corto di magie durante gli scontri, che sono abbastanza semplici a patto di essere a pari livello dell’avversario. Avanzando con la storia e di livello acquisiremo nuove magie e sbloccheremo versioni più potenti di quelle in nostro possesso, in modo da stare al passo con il livello crescente dei nostri avversari, oppure possiamo decidere di fare piazza pulita dei nemici grazie alla Magic Chain, attivabile quando la Fairy Gauge su schermo è piena è che da vita ad una serie di attacchi a catena che possono culminare con le Extreme Magic, magie potentissime e speciali che possono infliggere un grosso numero di danni. Inizialmente la nostra catena sarà debole, ma approfondendo la relazione tra i personaggi potremo migliorarla in modo da durare più a lungo e infliggere ancora più danni. Ultimo, ma non per importanza, l’Awakening, una modalità disponibile per tutti i personaggi che si attiva quando la barra apposita sarà piena (e che si riempe subendo danni) e che potenzia il nostro personaggio per un paio di turni, facendogli anche recuperare in modo costante HP ed MP e potenziando le sue magie e sbloccare l’uso di alcune esclusive di queste modalità (come ad esempio Natsu); inoltre quando due personaggi sono in modalità Awakening, durante l’uso della Magic Chain è possibile usare l’Unison Raid, una magia di coppia estremamente potente che in alcuni casi presenta anche una cutscene dedicata.
Quando non passiamo il tempo a combattere o vivere gli eventi secondari, il nostro compito principale è quello di rendere nuovamente Fairy Tail la gilda n°1 di Fiore, cosa realizzabile tramite le tantissime quest che presenta il gioco, ognuna basata su un rango (D, C, B, A ed S). Questo è uno degli elementi meno riusciti del gioco, in quanto le quest sono incredibilmente ripetitive e finiamo col fare le stesse cose praticamente da subito; non è una novità per Gust che a livello di quest non ha mai avuto troppa fantasia e solo con Atelier Firis e Ryza si è visto qualcosa di diverso, un peccato perché invece di tornare ad un passato bruttino si poteva approfittare dell’occasione e creare delle vere piccole sotto trame. Essendo un gioco sviluppato da Gust non poteva mancare il craft degli oggetti, indispensabile per creare le Lacrima, oggetti speciali che aumentano le statistiche dei personaggi e che sostituiscono il classico equipaggiamento dei RPG.
In generale tutta la struttura di gioco è un po’ troppo ripetitiva: avanza nella storia>combatti>completa le quest>eventi dei personaggi>ripeti. Questo è il ciclo a cui saremo sottoposti e che alla lunga annoia ed è un peccato visto che il gioco ha dei momenti veramente appassionanti, a patto di riuscire ad arrivarci. Giusto qualche giorno fa Gust ha svelato 4 personaggi DLC e una Photo Mode in arrivo ad Agosto… chissà se le cose non possa migliorare in termini di varietà in futuro, ma per adesso Fairy Tail è un buon gioco, anche se troppo ripetitivo. In sostanza un Atelier classico, bene e male allo stesso tempo.
Gust ha un rapporto strano con la qualità dei suoi giochi. Alcuni presentano svariati problemi, altri sono perfetti, altri una via di mezzo. Ultimamente però la software house nipponica ha fatto dei passi in avanti sotto questo aspetto, con Fairy Tail però non è tutto rose e fiori. Il gioco soffre di problemi tipici dei giochi di Gust, ovvero il framerate ballerino che a caso e senza motivo apparente passa da 30 a 60fps (su PS4), con cali anche sotto i 30 durante l’esecuzione di magie più complesse o in cutscene particolari. Quest’ultime presentano anche loro un problema di fondo: animazioni un po’ troppo legnose nei dialoghi, ma realizzate splendidamente in filmati specifici, così come sono buone le animazioni in battagli per quanto riguarda l’uso delle magie. Insomma, Gust cade di nuovo nelle vecchie abitudini, una cosa un po’ inaspettata dopo l’enorme passo in avanti fatto lo scorso anno con Ryza e che quindi è difficile da spiegare. Certo, con la pandemia di COVID-19 che abbiamo e stiamo ancora vivendo pretendere uno sviluppo perfetto e senza problemi sarebbe stato sciocco, ma considerando che il gioco è stato rinviato due volte proprio per migliorarlo qualche piccolo accorgimento alla stabilità si poteva fare. Per quanto riguarda l’audio, il titolo presenta solo il doppiaggio giapponese, e che doppiaggio! Le voci sono infatti le stesse della serie animata mentre la traduzione è un buon inglese e francese. La speranza è che con queste release in contemporanea Gust possa pian piano localizzare i suoi giochi in più lingue, italiano incluso, ma intanto a meno che non siamo francesi dobbiamo accontentarci della lingua d’albione. Particolare il lavoro svolto sulla colonna sonora; sappiamo ormai bene che Gust è capace di realizzare OST di livello altissimo, ma le musiche di Fairy Tail hanno un tocco “rockeggiante”, più vicina ai “musou” che a un titolo di Gust, comunque buona e bella da ascoltare. Ultima nota è quella della resa grafica, con modelli dei personaggi e alcune espressioni che sono fedelissime al tratto di Mashima. Insomma, Fairy Tail è bello sia da giocare che vedere, a patto di digerire i problemi del gioco.
Siamo così arrivati alla fine di questa recensione di Fairy Tail, gioco con pregi e difetti alquanto evitabili. Come valutarlo adesso? Bella domanda. Koei Tecmo Europe e Gust Studios hanno vinto la loro scommessa e hanno realizzato un JRPG basato su manga/anime, dimostrando così che si può andare oltre il solito picchiaduro, ma di contro il gioco cade in difetti, sia tecnici che strutturali, che non ci si aspettava più di vedere in un gioco di Gust, soprattutto dopo i suoi titoli più recenti che rasentano la perfezione. Detto questo, il voto che vedete in fondo è quello più giusto per il gioco, ma se siete fan della serie allora potete tranquillamente aggiungere mezzo punto o addirittura uno in più; se questo sarà il primo capitolo di una serie videoludica dedicata, allora sono state poste delle buone basi, ma la prossima volta sarà giusto pretendere qualcosa di più, che ci si aspettava già adesso.
La certezza assoluta è che Fairy Tail è una dichiarazione d’amore per l’opera di Mashima e ne mantiene intatto lo spirito e il fascino.
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