Questo 2020 è un anno strano, quasi folle per quanto riguarda i titoli sportivi. Il mondo del calcio ha conosciuto una crisi senza fondo con club funestati da quella piaga che è il COVID-19, che ha ribaltato tantissimi scenari. Questo ha ovviamente colpito anche il mondo videoludico con PES 2021 relegato a un misero update del 2020, un Fifa 21 non molto esaltante e NBA 2K21 che zoppica abbastanza rispetto i suoi predecessori. In mezzo a loro spunta Football Manager 2021, il manageriale che da molti anni (parliamo di quasi 30 anni di onorato servizio) accompagna i giocatori PC che cercano una vera e propria simulazione. Nel corso delle scorse settimane abbiamo messo mano a una versione non ancora totalmente definitiva, con alcuni piccoli bug che verranno sistemati nella versione finale, passandoci più di 100 ore e andando a completare la prima stagione e quasi metà della seconda. Mouse alla mano, oggi parleremo di Football Manager 2021 nella nostra recensione.
Il mondo del calcio, negli scorsi mesi, si è fermato quasi totalmente per qualche settimana per poi ripartire a tutta birra senza quasi mai fermarsi. Abbiamo un Europeo totalmente saltato, campionati che finiscono ad agosto, la Champion’s League decisa anch’essa nell’afa di agosto. Questo ha ovviamente impattato Sports Interactive, casa produttrice di Football Manager, che ha dovuto scegliere se far finta di nulla oppure adeguarsi a quella che purtroppo è la triste realtà che ci sta circondando. Proprio per questo la prima stagione verrà largamente influenzata da quello che accade nella realtà: finestre di trasferimento più ampie, possibilità di effettuare più cambi e una diversa organizzazione delle partite con molti più impegni ravvicinati e soste praticamente azzerate. Il Covid ha cambiato tutto nella realtà e lo ha fatto anche nel gioco, senza però andare a stravolgere completamente il suo fulcro portante: l’aspetto manageriale. Football Manager 2021 è un gioco che, anche a causa dei vari lockdown e dello smart working, è uscito più tardi rispetto al solito lancio di inizio novembre e il periodo di beta è servito principalmente per rodare alcuni degli aspetti definiti “rivoluzionari” rispetto ai precedenti capitoli.
Quella principale è la nuova modalità di interazione che vede un teorico miglioramento della comunicazione dell’allenatore con l’ambiente che lo circonda. Questo dovrebbe valere su tutti quegli ambiti dove le parole sono fondamentali: conferenze stampa, dialoghi con i giocatori, discorsi negli spogliatoi o con i dirigenti. Le vecchie dinamiche riguardante il tono di voce sono state totalmente rimpiazzate dai gesti. Sarà quindi possibile arrabbiarci con la squadra dopo un risultato negativo lanciando la classica bottiglietta contro il muro o aprire le braccia in un vero e proprio gesto distensivo verso un giocatore con cui c’è un qualche tipo di tensione. Questo doveva essere, almeno in teoria, una rivoluzione dal punto di vista del gameplay, ma che si riduce solamente in un cambio delle voci del menù in quanto, per il resto, rimane totalmente uguale a prima. Il giocatore si ritroverà a gestire le solite interviste, le solite conferenze stampa, le solite interazioni in quello che nasce come una bellissima idea, ma con una pessima realizzazione; molto spesso infatti verrà preferito lasciare tutto in gestione al vice per evitare di perdere tempo e scollarsi da dosso un compito noioso e ripetitivo. C’è, però, un lato positivo in questo nuovo sistema di gestione della comunicazione: è difficile non capire come intendere un gesto e in questo ci viene in aiuto anche il gioco, in quanto ogni singola possibilità sarà spiegata con sufficienza una volta posto il cursore del mouse sopra di essa.
I dialoghi con la squadra vanno quindi a beneficiare molto di questo particolare, in quanto spesso andando a selezionare la gestualità verranno eliminate le alternative non credibili, aiutando così il giocatore nella scelta dell’emozione voluta che, almeno teoricamente, dovrebbe influire sui calciatori anche se al momento questo proprio non accade.
Un altro dei fronti su cui ha lavorato Sport Interactive è stato quello dei trasferimenti, da sempre neo della simulazione calcistica che tende a dare molti problemi soprattutto in fase di calciomercato. Abbiamo voluto testare anche la seconda stagione, in realtà, perché la prima ci era sembrata troppo perfetta da questo punto di vista e c’è da dire che abbiamo fatto benissimo. Se durante il primo anno il mercato subisce gli effetti del COVID e di tutto ciò che ne consegue (pochi soldi, panchine necessariamente più lunghe) e va a giocare molto sui prestiti e sui prezzi abbassati, lo stesso non si può dire del proseguo. Tornano infatti le extravalutazioni per i giocatori a cui ci interessiamo (pagare più di 100 milioni un giocatore semisconosciuto solo perché probabilmente diventerà forte rimane e rimarrà la normalità purtroppo) e il braccino corto della CPU su quelli in nostro possesso, andando a rovinare l’atmosfera che si era creata durante la prima stagione, dove la gestione dei soldi e dei trasferimenti era più realistica e oculata. Torniamo a evidenziare come la versione in nostro possesso sia quella definitiva, ma di una beta molto vicina al prodotto finale, in uscita proprio nella giornata di oggi. Qualcosa, però, convince ed è un ottimo punto di partenza: la modalità di dialogo rapido. Da FM2021 sarà infatti possibile parlare con i giocatori o con i giornalisti in maniera molto rapida, senza dover abbandonare la schermata principale e andando semplicemente a utilizzare la finestra che va ad aprirsi. Basta un click per rispondere a un giornalista ficcanaso o per chiedere a un agente quanto vorrebbe il suo cliente per unirsi a noi, molto utile e snello per evitare di perdere tempo a cercare una valutazione a tentativi con il club e capire subito se un obiettivo sarà o no alla nostra portata. A proposito degli obiettivi, è necessario citare i meeting periodici con lo staff, un’altra gradita aggiunta a questo Football Manager 2021 che ci permetterà di parlare con i dirigenti periodicamente per capire i punti deboli della squadra e iniziare una ricerca mirata.
Football Manager 2021 è un gioco dal duplice volto: quello storico, che va a ritoccare alcuni particolari senza andare a stravolgere un’interfaccia da sempre uguale, e quello innovativo, con il totale cambio della visualizzazione della partita. Chi ha giocato a Football Manager negli ultimi anni avrà ormai fatto l’abitudine a un menù che non viene totalmente rivoluzionato in questo capitolo, ma, anzi, rimane pressoché uguale se non per un piccolo dettaglio riguardante le tattiche. Qui i vari cerchi che andavano a sottolineare la bravura in un determinato ruolo per il giocatore selezionato è stato modificato e al suo posto compaiono delle normalissime stelline, tornando quasi al passato. Se questo può essere inteso come un piacere, in quanto le stelline vanno a specificare numericamente quanto è bravo quel giocatore in quella posizione, va a perdersi totalmente l’immediatezza del colpo d’occhio derivante da un simbolo stupido, ma veramente efficace, quale il cerchio colorato. Sono veramente stupidaggini e ne siamo pienamente consapevoli, ma in un titolo che viene incentrato – vedasi il paragrafo precedente dove parliamo dei dialoghi rapidi – sull’immediatezza e sulla chiarezza, fa strano vedere un passo indietro del genere.
Il grosso del fulcro del cambiamento arriva, però, una volta in campo. Una delle novità che saltano di più all’occhio è l’assenza quasi totale di interfaccia grafica durante la partita. Oltre al risultato, infatti, vedremo una fascia nella parte inferiore dello schermo dedicata alla modifica delle tattiche e della mentalità dei nostri giocatori, con la possibilità di vedere sia la prestazione che la loro condizione in campo, così con un’occhiata sarà possibile gestire il proprio 11 in maniera ottimale senza andarsi a perdere in 800 click inutili. Questo cambiamento all’interfaccia è stato apportato per dare il giusto palcoscenico al campo, maltrattato inutilmente nelle scorse edizioni e che finalmente fa un vero e proprio passo avanti verso la visualizzazione perfetta. Non veniva richiesto un motore alla PES o Fifa, ma vedere delle animazioni decenti a schermo e dei movimenti realistici da parte dei giocatori è finalmente possibile e non neghiamo di esserci emozionati al primo schema, che finalmente viene rappresentato degnamente dal motore 3D. Nel corso delle nostre 80 ore abbiamo visto situazioni variegate e l’applicazione delle nostre indicazioni, cosa che non avveniva da quando la visuale 3D è stata implementata, e i mesi successivi al rilascio andranno sicuramente a migliorare ulteriormente le cose grazie alle mille patch che verranno rilasciate da Sports Interactive. Il lavoro non è stato effettuato solo dal punto di vista delle animazioni, ma anche, e soprattutto, dal punto di vista dell’intelligenza artificiale, che evita gli enormi assembramenti [vietati dai recenti DPCM… N.d.Hickem] sulla trequarti con conseguenti congestioni di alcune parti del campo, e che va a distribuire in maniera omogenea i giocatori; verranno scelte le linee di passaggio migliori e non ci saranno più tiri da centrocampo che andranno a finire inevitabilmente sul fondo. Rimane, però un dubbio sul VAR che rispetto allo scorso anno sembra essere utilizzato meno e peggio, le scelte spesso rimangono confermate e non si assisteranno ai ribaltoni visti lo scorso anno, peggiorando forse quello che è l’uso della tecnologia in campo rispetto alla realtà.
In definitiva Football Manager 2021 è sì un passo avanti rispetto allo scorso anno, ma va probabilmente a subire le conseguenze del COVID-19 che ha influito su tantissimi ambiti e titoli (vedasi Cyberpunk 2077), in quanto alcune delle sue funzioni più particolari e pubblicizzate risultano solo abbozzate senza avere l’impatto promesso e atteso. C’è da dire che quella a nostra disposizione era una build in beta e che tante funzioni saranno probabilmente equilibrate e rilavorate per il lancio e nel corso dei prossimi mesi, in quanto, come sempre, Football Manager è un gioco in completa evoluzione.
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