Freedom Wars Remastered

Una buona remaster per un gioco del 2014

Pubblicato il 23 Gennaio 2025 alle ore 11:28
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Uscito nel 2014, Freedom Wars è stato uno dei giochi che più ha cercato di cavalcare quella mini ondata (che poi è diventata un vero e proprio tsunami) degli hunting game guidati da Monster Hunter. Sony Computer Entertainment, infatti, aveva commissionato a Dimps un lavoro in cui cercare di mettere insieme un mondo distopico (figlio ovviamente di God Eater e Toukiden) e mostri da cacciare da soli o in compagnia di altri giocatori.
Nel corso delle scorse settimane abbiamo avuto modo di mettere mano a Freedom Wars Remastered, gioco pubblicato da Bandai Namco Entertainment e rilasciato su PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch e Steam lo scorso 10 gennaio, e siamo pronti a parlarvene nella nostra recensione!

Panopticons

Freedom Wars è ambientato in un futuro molto lontano, precisamente nel 102014, dove l'umanità non è più in grado di vivere sulla superficie, ed è costretta a rifugiarsi sotto terra in città denominate Panopticon. Questa sorta di città-stato ha l'obiettivo di ricercare costantemente un modo per tornare sulla superficie e, per farlo, ha necessità di numerosi sostentamenti, obbligando ogni cittadino a contribuire all'economia locale. Ogni abitante del Panopticon, infatti, viene costantemente osservato, in una degna rappresentazione di una società di memoria orwelliana, in modo da poter facilmente cogliere in fallo eventuali criminali. Questi ultimi, infatti, si rivelano fondamentali per ogni Panopticon: ogni criminale viene condannato a circa un milione di anni di reclusione e solo contribuendo alla società può vedere ridursi questo numero. I criminali, quindi, vengono utilizzati per scontrarsi contro mostri chiamati "Rapitori" e trattati come la peggior feccia. Ed è proprio qui che interviene il nostro protagonista, purtroppo rimasto senza memoria e pronto a scontare la sua condanna a un milione di anni per questo tremendo crimine, visto che la memoria è un dono che il Panopticon offre, e perderla si rivela essere ancor più grave dell'omicidio.

Freedom Wars è un gioco che si basa essenzialmente su uno schema di missioni legate al proprio rank; ogni prigioniero, infatti, ne possiede uno, che delimita le sue possibilità. Al rank più basso, infatti, i prigionieri non possono neanche sedersi o fare cinque passi (con un aumento della pena nel caso si svolgano queste azioni) nella propria cella, mentre salendo di grado è possibile acquisire alcuni privilegi, come la possibilità di comprare nuovi elementi estetici o uscire dalle quattro mura, in modo da conoscere altri prigionieri e scambiare due chiacchiere con loro.
Narrativamente non siamo di fronte a un gioco imponente o a una trama profonda, con il focus di Freedom Wars che ovviamente si sposta nel lato gameplay, dove splende, ma non possiamo totalmente bocciarlo, in quanto l'idea di fondo è tremendamente intrigante. Purtroppo, però, con il passare delle ore non abbiamo trovato particolari motivi per appassionarsi eccessivamente alla narrazione ed è un peccato, visto che con quel setting le possibilità erano infinite.

A caccia di Rapitori

Abbiamo parlato del focus legato al gameplay di Freedom Wars ed è qui che vogliamo spendere più parole in merito. Il gioco ricorda molto i numerosi hunting game affrontati in passato (come i già citati God Eater e Toukiden, ma anche Monster Hunter e il più recente Wild Hearts) con svariati cambiamenti che sono stati apportati da Dimps in questa remaster per rendere l'esperienza più fluida e meno frustrante. Prima di tutto possiamo citare un grande miglioramento apportato all'interfaccia, più chiara e ordinata, ora facilmente scorrevole, ma ci sono anche alcune facilitazioni lato gameplay, come il potenziamento delle armi e il consumo di moduli, che rendono l'esperienza meno frustrante, uno dei grandi difetti della versione originale su PlayStation Vita. Quello che, invece, rimane in questa remaster riguarda la corposa modalità multigiocatore che permette di personalizzare le partite cooperative in modo attivo e influenzare così lo scontro tra le varie Panopticon scelte all'inizio dell'avventura con l'idea di coinvolgere i giocatori in questo scontro tra le varie città rimaste a vivere nel sottosuolo.

L'esperienza di gameplay, da persone veterane di giochi di questo tipo, ci ha trovato leggermente delusi semplicemente perché era necessario ritoccare qualcosa di più delle singole schermate. Freedom Wars Remastered, infatti, ci offre la possibilità di combattere contro i Rapitori utilizzando vari tipi di armi; tuttavia, al contrario di molti giochi citati in precedenza, non abbiamo un vero e proprio cambiamento nei vari moveset, rendendo le prime esperienze molto belle e dinamiche, ma con il rischio, però, di annoiarsi velocemente a causa dell'eccessiva ripetitività. L'idea della frusta è interessante e permette ai giocatori sia di arrampicarsi sui Rapitori (per andare a colpire parti specifiche) sia di liberare gli umani intrappolati nei grossi mostri; però anche qui, purtroppo, il tutto si esaurisce dopo pochissime cacce a causa della schematicità dell'IA che regola il comportamento dei Rapitori.

Remastered

Per quanto riguarda il gameplay, possiamo dire che Freedom Wars Remastered è un gioco sopra la sufficienza, e questo deriva anche dall'opera fatta nella rimasterizzazione del titolo. Il prodotto di Dimps risulta infatti un gioco particolarmente migliorato dal punto di vista tecnico, con alcune novità nel gameplay (come una nuova difficoltà sbloccabile, quasi come un diritto da acquisire grazie al Panopticon) e soprattutto sul piano tecnico.

La nostra prova è avvenuta su PC e, con la nostra configurazione [del 2021, ma con ancora ottime prestazioni N.d.R.], abbiamo riscontrato notevoli risultati. Infatti, con una risoluzione di 1440p, siamo riusciti a mantenere stabile il framerate in qualsiasi situazione, con i tempi di caricamento notevolmente ridotti dall'utilizzo dell'SSD e dal lavoro svolto dagli sviluppatori nell'ottimizzare il tutto.
A completare il lavoro c'è il supporto al 4K nativo e l'utilizzo di texture ad alta risoluzione. È importante notare come il gioco non sia visivamente ai livelli di un titolo tripla A attuale, ma risulta comunque bello da vedere, soprattutto in modalità portatile. Il gioco, infatti, è stato rilasciato anche su Switch e, soprattutto, offre supporto per il Steam Deck, una delle piattaforme che ha cambiato il modo di concepire il gaming, insieme alla console Nintendo. Sulla portatile Valve, il gioco si comporta molto bene, raggiungendo i 40 FPS con facilità sulla versione LCD in nostro possesso, grazie a qualche settaggio che bilancia il consumo di batteria e le prestazioni.

Una buona remaster

Freedom Wars Remastered è, in definitiva, un gioco che potrebbe attirare un certo pubblico legato a quanto vissuto su PS Vita nel 2014 e che vuole recuperare un gioco in grado di dire la sua anche in questo inizio 2025. Seppur lato narrativo non siamo di fronte a un vero e proprio capolavoro del genere, il gameplay riesce a sopperire a queste mancanze con notevole successo, anche se preso a piccole dosi. Il gameplay loop, infatti, porta in pochissimo tempo il giocatore a ripetere le stesse azioni andando a rovinare l’intera esperienza soprattutto nell’arco di lunghissime sessioni. 

Good

Buona remaster
Gameplay interessante
Meccaniche simpatiche

Bad

Manca una vera rivoluzione grafica
Può venire un intenso senso di noia dopo qualche ora
Gioco rimasto per tanti versi nel 2014
6.7
NONNO APPROVED

Sviluppatore: Dimps
Distributore: Bandai Namco Entertainment
Data di uscita: 10 gennaio 2025
Genere: Azione
PEGI: 16
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Steam)

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