Ghostwire: Tokyo

Niente di innovativo, ma maledettamente divertente e vivo!

Pubblicato il 13 Aprile 2022 alle ore 10:30
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di Paolino Maisto
@PerrinAybara

Ben ritrovati ragazzi in questa nuova recensione. Oggi vedremo Ghostwire: Tokyo, inutile nascondervi che quando nel non troppo lontano 2019 fu annunciato, ha attirato non poco la mia attenzione non solo per il team e la persona che c’era dietro [Tango Gameworks e Shinji Mikami N.d.R.], ma soprattutto per l’ambientazione che mi ha fin da subito ricordato il periodo più bello della mia vita e quell’anno passato a Tokyo [per quanto qui fosse in chiave abbastanza inquietante N.d.R.]. Detto questo, bando alle ciance e andiamo a vedere insieme come si è comportato il nuovo Action Adventure dei Tango Gameworks.

Come dicevamo in apertura, fin dal suo annuncio nel 2019 Ghostwire: Tokyo ha subito attirato l’interesse di molti giocatori, vuoi per l’ambientazione sempre affascinante del “lontano” Oriente, vuoi per lo stesso folklore, vuoi perché era il nuovo progetto di Shinji Mikami [papà del genere survival horror N.d.R.]; quello che ci ha affascinato fin da subito, però, era questo setting misto a l’immaginario che ci aveva lasciato, anche se non c’era davvero nessun indizio chiaro su che tipo di gioco sarebbe stato.

Ghostwire: Tokyo inizia proprio nel bel mezzo del caos, poiché il protagonista Akito non solo si ritrova posseduto da uno spirito, KK, ma sembra anche essere l'ultimo umano la cui anima non è stata intrappolata dai nemici invasori, chiamati The Visitors. Per impedire a questi esseri di conquistare il piano mortale, i due dovranno lavorare insieme, usando i poteri elementali, noti come Tessitura, per sconfiggere gli spiriti nemici, liberando anche quelli buoni e riportando gli umani intrappolati nei loro corpi reali.

Il combattimento all'inizio vi sembrerà semplice, poiché gli attacchi sono per lo più stili diversi che andranno a ricordarvi lo sparare proiettili, con alcuni altri buff e trappole inclusi, ma più andrete avanti e proseguirete nell’avventura più scoprirete la profondità del sistema di combattimento “shooting” e la sfida a livello di design sarà sempre abbastanza alta e appagante, il tutto arricchito ed espanso da un sistema di livellamento che porterà a spendere i propri punti in 3 diversi alberi di abilità. Questi alberi della abilità saranno suddivisi in 3 categorie: Abilità, che sarà l’albero che vi servirà per aumentare le caratteristiche di Akito, ad esempio la possibilità di planare/volare per tot secondi, ridurre la velocità con cui strappare il nucleo del nemico e altre cose ancora; Tessitura [Ethereal Weaving N.d.R.], che vi permetterà di potenziare la velocità dei proiettili sparati, piuttosto che le singole caratteristiche di ognuno di essi; infine c'è quello degli Equipaggiamenti che vi permetterà di equipaggiare uno o più rosari, portare più quantità di consumabili, più quantità di frecce e così via.
Inutile dire che questo non solo vi permetterà di personalizzare il vostro Akito nel modo migliore per il vostro stile di gioco, ma aggiungerà un altro strato di profondità al titolo. Vi possiamo dire che niente sarà più soddisfacente del passare da un attacco elementale all'altro e allo stesso tempo dover tener conto dei pugni e i proiettili in arrivo per eseguire un blocco perfetto.

Sebbene la progressione in generale sarà un po’ lenta, poiché il gioco presenterà molti tutorial e impostazioni, non passerà molto tempo prima che Akito e KK possano esplorare le strade di Tokyo a loro piacimento e credeteci, ci sarà molto da esplorare, visto che la mappa di Tokyo, per quanto rifatta non del tutto fedelmente, avrà un sacco di Torii da liberare, missioni secondarie da completare e piccole chicche a cui lasciamo a voi il gusto della scoperta.

Il movimento non si limita semplicemente alle strade e zone di Tokyo, poiché gli edifici possono essere attraversati e alcune zone sotterranee possono essere esplorate. Ciò si traduce in alcuni panorami mozzafiato e locali interessanti, inclusa una raccapricciante stazione della metropolitana abbandonata.

Ci siamo ritrovati costantemente sbalorditi da quanta libertà offriva Ghostwire: Tokyo in termini di esplorazione, poiché aree che sembravano essere off-limits spesso custodivano tesori e segreti da scoprire. Quasi ogni volta che una nuova area si apriva e mostrava con un grattacielo/diversi complessi residenziali,  ci venivano in mente subito divere domande: "posso arrampicarmi su quello? o arrivare in cima? o esplorarlo al suo interno?". Il più delle volte la risposta era sì.

Per accedere a tutti questi fantastici siti, Ghostwire: Tokyo usa i Torii come mezzo di progressione. Come un punto di sincronizzazione [che ci hanno ricordato le torri di Assassin's Creed N.d.R.] che oltre a darti delle ricompense come oggetti equipaggiabili o da vendere ai vari gatti mercanti, la liberazione di questi cancelli andrà a eliminare la pericolosa nebbia che riempie le strade, sbloccando nuovi punti di interesse e missioni secondarie.

Sebbene questa meccanica non sia particolarmente innovativa per il genere, dover andare a liberare questi Torii per far avanzare la mappa ha reso la progressione più naturale. Forzare un po' di esplorazione ci ha portato a trovare molte missioni secondarie uniche che altrimenti avremmo potuto ignorare e perderci.

Nonostante siano opzionali, le missioni secondarie che compongono Ghostwire: Tokyo sono dove il gioco brilla davvero. Oltre a premiare Akito con valuta e oggetti di valore che portano a potenziamenti, queste missioni raccontano anche alcune storie straordinarie basate sul folklore giapponese.

Queste storie andranno dall'aiutare gli spiriti yokai a trovare reliquie al tentativo di impedire a una bambola assassina di reclamare un'altra vittima. Per quanto siano molto veloci e semplici da affrontare, [che non è un punto a loro sfavore, ma anzi renderà ancora più piacevole affrontarle e perdersi nella loro narrazione N.d.R.] la bellezza risiederà nella scoperta e approfondimento di tutto quello che è il folklore giapponese, quindi non sarà mai un peso doverle sostenere tanto che non vi accorgerete di aver speso magari 4 o 5 ore in una sessione di gioco a fare solo questo tipo di attività; anzi ne vorrete sempre di più e vi ritroverete a pensare, una volta finite: “sono già finite!? Peccato, ne avrei volute di più”.

Passiamo ora alla vera croce e delizia di questo tiolo… il comparto sonoro. Se da una parte avrete una colonna sonora buona e giusta che accompagnerà bene i momenti di gioco, un audio ambientale praticamente perfetto, dall’altra avrete un doppiaggio italiano appena sufficiente; sia chiaro niente di così aberrante come alcuni titoli degli anni '80/'90, però sapendo la qualità media del nostro doppiaggio e dei nostri doppiatori, qualcosa in più si poteva sicuramente fare! Ovviamente inutile dire che invece il doppiaggio giapponese è perfetto e ottimamente eseguito.

Detto questo, in conclusione vi possiamo dire che Ghostwire: Tokyo è un gioco imperdibile per chiunque ami l'azione, l'avventura, il Giappone e il suo folklore anche con alcune scelte di design poco fantasiose e una struttura un po’ vetusta per quanto ottimamente realizzata. Anche se è ambientato in una città in cui gli unici altri abitanti sono spiriti, yokai e The Visitors, tutto in Ghostwire: Tokyo sembra vivo. Ha storie fantastiche, un'ambientazione ricca e un gameplay davvero avvincente che continua a migliorare man mano che il gioco procede. Se amate tutto ciò che riguarda il paese del Sol Levante e saprete godervi il viaggio lasciandovi affascinare e cullare da tutto ciò che i ragazzi di Tango Gameworks hanno inserito, allora questo titolo non uscirà mai più dai vostri cuori e pensieri!

Good

Il sistema di combattimento è basilare, ma divertente e avvincente.
Libertà di esplorare, dalle cime dei grattacieli alle profondità delle stazioni della metropolitana.
Storie secondarie piene di personaggi e trame interessanti basati sul folklore giapponese.
Atmosfera e ambientazione imbattibili che attirano e fanno davvero sentire viva la città seppur sia “vuota”.
Non annoia e diverte.

Bad

Ci vuole un po’ prima che decolli a livello di gameplay.
Struttura di open world un po’ vecchia e stanca.
8.8
PEM-PEM

Sviluppatore: Tango Gameworks
Distributore: Bethesda
Data di uscita: 25 Marzo 2022
Genere: Action/Adventure
PEGI: 18+
Piattaforme: Playstation 5, PC

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