Bentornati, signori e signore della Tribù, sulle nostre pagine per la recensione di Harry Potter: Campioni di Quidditch, gioco sviluppato da Unbroken Studios e pubblicato da Warner Bros. Games nel quale ci caleremo completamente nell'atmosfera sportiva più magica che ci sia!
In questo titolo ci ritroveremo a giocare in famosi campi da Quidditch come quello di Hogwarts o quello della Coppa del Mondo e in altri inediti, come la nave di Durmstrang.
Prima di lasciarvi alla recensione di Harry Potter: Campioni di Quidditch, vi voglio informare del fatto che il codice PC ci è stato offerto dal publisher e che questo titolo non presenta alcun tipo di trama o narrativa, di conseguenza questa parte non verrà esaminata, al contrario delle mie solite recensioni.
Ora, senza ulteriori indugi, vi lascio alla lettura!
La creazione di Unbroken Studios si presenta immediatamente come il più classico dei giochi sportivi: ci sono varie modalità, dall'allenamento contro i bot alla modalità Carriera fino al multigiocatore 3 vs 3. Ognuna di queste modalità offre quindi un tipo diverso di esperienza, anche se sempre incentrata sullo stesso gameplay loop di base, che trova il suo fondamento nella gestione della propria squadra, sia dentro che fuori dal campo. Dovremo infatti gestire, quando si gioca in singolo, l'intera squadra composta da cinque giocatori, ognuno dei quali potrà essere potenziato per migliorare le sue prestazioni. Appena entrati in gioco, ci troveremo a dover seguire un tutorial narrato da alcuni membri della famiglia Weasley, i quali ci spiegheranno i vari ruoli e come interpretarli: essere un Cacciatore o un Portiere vuol dire avere compiti estremamente diversi e, di conseguenza, meccaniche di gioco molto diverse tra loro.
Per fare un esempio, un Cacciatore si deve muovere per recuperare la Pluffa e poi giocare insieme ai
propri compagni per portarla avanti fino ai cerchi avversari, così da poter segnare e ottenere dieci punti; un Battitore, invece, deve utilizzare il proprio Bolide e la propria mazza per stordire i giocatori avversari, così da spianare la strada a un Cacciatore o Cercatore alleato.
I ruoli sono quattro e sono i classici visti nei film della saga cinematografica e letteraria: Portiere, Cacciatore, Battitore e Cercatore. In questo titolo dovremo quindi andare a creare tutti i componenti della nostra squadra, con una personalizzazione abbastanza basica e per nulla approfondita, per un totale di cinque membri [per quanto secondo il canon dovrebbero essere sette N.d.R.], due Cacciatori, un Cercatore, un Battitore e un Portiere.
In questa fase di personalizzazione della propria squadra, come detto in precedenza, ci vengono spiegate tutte le meccaniche per poter interpretare i ruoli e ci viene rivelato che, nelle partite in singolo, potremo cambiare ruolo in ogni momento della partita aprendo un comodo menù radiale con il quale cambiare ruolo, andando quindi a controllare un diverso giocatore in una diversa zona di campo; è anche possibile cambiare giocatore semplicemente centrando la visuale sulla persona da controllare e premendo un tasto direzionale, il che rende il tutto molto più facile da gestire nella parte multigiocatore.
Harry Potter: Campioni di Quidditch presenta poi una modalità Carriera che permette di allenarsi e crescere prima di affrontare altri giocatori online, mentre si gioca su campi conosciuti e amati da tutti i fan del mago di Privet Drive, come il campo della finale della Coppa del Mondo di Quidditch visto nel film del Calice di Fuoco, o il famosissimo campo di Hogwarts dove si svolge la Coppa delle Case. Potremo quindi metterci alla prova contro tutti i grandi protagonisti dei libri e dei film, da Harry Potter stesso fino a Draco Malfoy e Cedric Diggory, ognuno dei quali cercherà di metterci in difficoltà; a proposito di difficoltà, essa ci è sembrata poco competitiva, specialmente se pensata come preparazione prima di affrontare il multigiocatore.
Come menzionato in precedenza, non esiste alcun tipo di trama, quindi le partite in singolo e della Carriera sono presentate nella stessa identica maniera in cui vengono presentate nel multigiocatore.
Un punto di merito va alla telecronaca di Lee Jordan, che è veramente ben scritta e interpretata, riuscendo quindi a migliorare l'immersione del giocatore.
Il problema di questo gameplay e della modalità giocatore singolo è il fatto che non offre altro, si ferma al far affrontare al giocatore la stessa identica partita contro squadre diverse, che di diverso hanno solamente l'estetica. In più viene data la possibilità di rigiocare le stesse partite ad una maggiore difficoltà.
Il motivo per giocare a lungo a questo titolo ovviamente viene con la modalità multigiocatore 3 vs 3, le stagioni e tutta la sezione in continuo aggiornamento; purtroppo il titolo non sembra offrire altra profondità, si ferma a questo livello senza presentare cose simili a delle classifiche online o la possibilità di creare squadre con gli amici che vengano inserite in una classifica, o in una sorta di campionato, insomma, qualcosa in stile FUT di FC [c'è un motivo se quasi tutti gli sportivi spingono su una simile sezione di gioco come attrazione principale N.d.R.] che possa spingere i giocatori a rimanere attaccati al gioco.
Insomma, il gameplay di Harry Potter: Campioni di Quidditch è sicuramente promettente e diverte, ma non riesce a catturare l'attenzione per più di alcune ore e finisce per stancare velocemente per la mancanza di profondità e di capacità di tenere vivo l'interesse nel giocatore [le sole ricompense delle stagioni in stile battle pass non sono abbastanza N.d.R.].
Sotto l'aspetto tecnico, purtroppo, questo titolo non si presenta perfettamente: non arriva ovviamente all'insufficienza, lontano da essa, ma ha presentato alcuni bug e glitch grafici, come la Pluffa che compenetra quasi sempre con i giocatori, o giocatori che finiscono per attraversare i pali che reggono i cerchi della porta. Inoltre, un grosso problema è il fatto che ad ogni avvio, il gioco ripresenta tutte le schermate di informazioni e novità, come se fosse la prima volta che si inizia il gioco [solo recentemente mi ha mostrato la "novità" della patch 1.0.1, quando il 23 settembre è uscita la 1.0.3 N.d.R.]. Per quanto riguarda l'online, esso funziona senza problemi di lag e il gioco regge un ottimo framerate.
La grafica, invece, poteva essere decisamente sviluppata meglio, la scelta di realizzarla in maniera cartoon poteva essere vincente, ma il risultato ottenuto ricorda più un gioco mobile che uno completo del costo di 29,99 €; non solo a livello dei personaggi e del gameplay, ma anche per il tipo di UI e di schermate che ci si trova davanti. Inoltre le animazioni sono alquanto basilari e i movimenti non sempre risultano naturali. Raggiunge quindi una sufficienza striminzita, ma nulla di più.
Infine, il comparto sonoro è buono per tutto ciò che riguarda effetti sonori e telecronaca, ma pecca molto sotto il punto di visto della colonna sonora, che si presenta estremamente limitata; per tutto il gioco si sentiranno sempre le stesse tre o quattro musiche, che per quanto siano ottime, dopo alcune ore iniziano a risultare estremamente fastidiose.
Harry Potter: Campioni di Quidditch è un titolo che ha subito suscitato emozione e attenzione da parte della fanbase, dato che riporta lo sport di maghi e streghe sul panorama videoludico dopo il gioco del 2003 prodotto da Electronic Arts e lo fa con grandi promesse e annunci. La maggior parte di questi si potrebbe anche dire che siano stati rispettati, ma la sensazione che si prova giocando a questo titolo è che non sia un vero e proprio gioco completo, ma più una sorta di test o una modalità aggiuntiva di un gioco ben più grande.
In ogni caso, il titolo, al prezzo attuale, vale la pena di essere giocato, soprattutto se si è dei grandi fan del mago dalla cicatrice a saetta e del Mondo Magico. Avrebbero potuto fare qualche sforzo in più? Sicuramente, ma comunque risulta una buona rappresentazione del Quidditch, per quanto presenti sostanziali differenze dalla versione canonica, come il numero di giocatori in campo o i punti ottenuti con la cattura del Boccino, che, diversamente da film e libri, non porta alla fine della partita.
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