recensione

INDIKA

Tra tentati e tentatori

Pubblicato il 1 Maggio 2024 alle ore 16:00
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Bentornati, ragazze e ragazzi della Tribù, per la recensione di INDIKA, un titolo dai temi estremamente particolari che vuole mettere in dubbio le convinzioni che si hanno sulla fede e sul libero arbitrio. Sviluppato da Odd Meter e pubblicato da 11 bit Studios, questo gioco presenta il punto di vista di una suora che abita in un convento di una Russia alternativa di fine XIX secolo; Indika, nome anche della protagonista, viene inviata in un altro convento per consegnare una lettera, da sola e senza vere e proprie indicazioni, ritrovandosi a vivere un'avventura emozionante e molto pericolosa.
Il titolo riflette e ragiona su quello che è la fede, su quanto essa vada a scontrarsi con la dura realtà dei fatti del mondo esterno e su quanto sia pericoloso affidarsi unicamente ad essa. Sarete d'accordo sul fatto che affrontare temi simili non sia per niente facile e che si possa facilmente cadere nel blasfemo. Personalmente ho invece trovato molto elegante il modo in cui viene trattata la religione, senza prese in giro o di posizione, né estremizzazione degli argomenti; semplicemente il titolo pone davanti al giocatore degli scenari estremamente realistici che vanno in pieno conflitto con ciò che insegna la Chiesa e cerca di farlo ragionare grazie ai dialoghi di Indika e della voce nella sua testa.

In ogni caso vi anticipo che il titolo mi ha richiesto solamente quattro ore e mezza per essere concluso, esplorando anche abbastanza a fondo l'ambientazione. Quindi, senza ulteriori indugi, vi lascio alla recensione di INDIKA!

INDIKA, una trama… particolare

Odd Meter definisce il suo titolo come un gioco narrative-driven con elementi puzzle, platform e sezioni in pixel art dal gusto retro. Il team è rimasto molto fedele a queste idee iniziali, specialmente per quanto riguarda la trama. Essa infatti sviluppa tutti gli avvenimenti intorno alla storia principale del viaggio di Indika: la vita di Ilya, i soldati a caccia di prigionieri, lo scontro con la fredda realtà di una Russia in piena guerra civile. Tutti questi elementi girano intorno alla storia della giovane suora, che finisce per accettare qualsiasi cosa le capiti pur di arrivare al suo obiettivo: una soluzione per la voce che sente nella sua testa, che lei lega al "Diavolo" stesso.

Proprio questa dinamica che Indika ha con il "Diavolo", nella quale lei è costretta ad ascoltarlo parlare e spiegare perché quello che lei pensa sia errato mentre tenta di ribattere con sempre meno convinzione e sempre meno fede, è la parte migliore del titolo: i discorsi tra i due sono di filosofia, di fede, di ragionamento su ciò che spinge le persone a peccare e ad allontanarsi dall'ideale di Dio che si sono creati nella propria mente.
Il titolo, ovviamente, non va a toccare l'esistenza stessa di Dio, non si permette di avvicinarsi ad un simile argomento, ma vuole parlare di come le decisioni che prendiamo siano nostre e nostre soltanto, di come la decisione di essere malvagi o egoisti sia solo nostra da esseri umani e non portata da un Diavolo che vuole ingannarci o decisa da un Dio superiore. Le nostre scelte, sono NOSTRE e di nessun altro.

INDIKA

Proprio per questo motivo, però, la narrativa del titolo ha alcuni difetti, come l'assenza di un vero e proprio finale, che viene invece lasciato estremamente aperto. Certo, è fatto per permettere ad ogni giocatore di leggerci ciò che preferisce, ma da un titolo capace di tenere attaccati allo schermo grazie ai personaggi e agli avvenimenti ci si aspettava un finale coi fiocchi; è stato sostituito invece da un non finale che non fornisce alcuna chiusura alla storia di Indika e di tutti i personaggi intorno a lei. Inoltre, la storia della giovane precedente al suo diventare suora viene raccontata in piccole sezioni in pixel art e questa scelta, per quanto sia molto simpatica e riesca a dare un tocco di varietà al gioco, risulta debole per quanto riguarda il racconto di ciò che le accade: perde di intensità e di impatto a causa di una grafica poco realistica messa in contrapposizione con il realismo della grafica in 3D. La pixel art non riesce a lasciare la stessa sensazione che il resto del titolo offre al giocatore.
In ogni caso questi risultano essere gli unici veri difetti di una trama altrimenti ben scritta e coinvolgente.

Il gameplay

INDIKA prende a piene mani da avventure grafiche uscite in precedenza come gli ultimi capitoli della serie Syberia, ponendo il giocatore in una visuale in terza persona che permette di controllare la nostra protagonista, la quale potrà interagire con varie parti dell'ambiente, raccogliendo certi oggetti che
saranno utili poi in seguito ed esaminandone altri che permettono di scoprire lati della guerra civile russa che Indika non conosceva minimamente [e nemmeno il vostro crostaceico redattore N.d.R.], o ancora per spostare casse utili ad arrampicarsi o per utilizzare macchinari che permettano di liberare il percorso. Inoltre, la storia di Indika precedente all'arrivo al convento, come detto in precedenza, viene raccontata attraverso livelli in pixel art con gameplay che spinge tanto sul platform, tra salti, gare di corsa in motocicletta e sezioni in stile Pac-Man alquanto inaspettate. Queste parti in grafica diversa sono molto utili a spezzare l'atmosfera triste e depressa che il titolo presenta, portando il giocatore a trarre un respiro di sollievo ogni volta che vede la grafica cambiare, poiché indice di un momento di calma e racconto generalmente dolce [anche se non proprio sempre… N.d.R.].

Il gameplay del titolo è quindi a totale supporto della narrativa e viene usato proprio come mezzo per veicolarla, cercando di offrire realismo e mantenendo quindi alla perfezione l'immersione del giocatore. Insomma, in definitiva il gameplay è ottimo e divertente, anche se presenta alcuni problemi come oggetti da raccogliere o da esaminare che non vengono evidenziati nel corso dell'esplorazione o un sistema di movimento un po' troppo legnoso. Inoltre, le quattro ore e mezza, cinque al massimo, di gioco sono il contenuto totale dell'opera, la quale non presenta alcuna modalità utile ad avere rigiocabilità: dopotutto la trama è lineare, come lo è pure l'esplorazione e il gameplay.

I comparti tecnico, sonoro e grafico

Il prodotto di Odd Meter è stato pensato per essere multipiattaforma, cosa che lo ha portato ad avere problemi di ottimizzazione. Il codice che ci è stato offerto dal publisher è per PC tramite Steam e il gioco ha purtroppo presentato problemi di lag e perdita dei frame, specialmente nel corso delle cutscene [non tutte, solo alcune N.d.R.]. A livello tecnico INDIKA ha chiaramente bisogno di una patch che migliori l'ottimizzazione.
In ogni caso è giusto spezzare una lancia in favore del team, in nome dell'ottima grafica presentata e, specialmente, della fedeltà delle espressioni facciali, capaci di veicolare mille parole senza bisogno di pronunciarne nemmeno una. Ogni personaggio possiede questa caratteristica, il che li rende tutti estremamente più realistici e immersivi.
Infine, la colonna sonora è ben realizzata e per nulla invadente, sa quando essere presente e quando lasciar fare il lavoro completamente ai suoni ambientali e ai discorsi tra Indika e il compagno di turno.

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Conclusioni

Mi sono approcciato a INDIKA come si fa con una classica avventura grafica, aspettandomi di trovare un gameplay divertente con la solita trama da investigativo. Invece mi sono ritrovato catapultato in un viaggio nella spiritualità e in ciò che significa avere troppa fede o troppo poca, e non per forza in un Dio, ma anche nella propria persona, nel proprio essere.
INDIKA è quindi un'esperienza unica e particolare, che arriva con i difetti del caso, ma che merita di essere giocata una volta nella vita, anche solo per le riflessioni a cui può portare.
Titolo decisamente particolare, ma promosso, anche se con la consapevolezza che si può e si deve fare di più.

Good

Ottima trama...
Un gameplay perfettamente in supporto della trama...
Una gran gestione della colonna sonora e dei suoni ambientali
Una grafica eccellente
Grande espressività dei personaggi

Bad

... anche se dal finale deludente
... che perde d'impatto nella sezione in pixel art
Comparto tecnico da migliorare nettamente
7.8
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Odd Meter
Distributore: 11 bit Studios
Data di uscita: 2 maggio 2024
Genere: Avventura story-driven con elementi puzzle, platform e retro
PEGI: 16+
Piattaforme: Playstation 5, Xbox Series X|S, PC

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