Abbiamo potuto conoscere largamente il brand Into The Dead attraverso il primissimo capitolo uscito nell’ormai lontano 2012, solo per dispositivi mobile quali: Android, iOS e Windows Phone. Il suo gameplay semplice ed originale si fonde a delle meccaniche che, seppur basilari e lineari, danno al titolo una vera e propria ventata d’aria fresca, soprattutto perché il mercato è pieno zeppo di giochi horror sugli zombie. Il secondo capitolo, quello di questa recensione, sbarca anche su Nintendo Switch, con un’esclusiva grafica ancora più dettagliata per il motore console. Ma andiamo ad approfondire ciò che Into The Dead 2 ha potuto mostrarci.
Come detto prima, il brand dello studio PikPok fonde il running game e il genere sparatutto in prima persona; infatti, la formula è rimasta invariata anche in questo secondo capitolo. Il nostro personaggio compirà una corsa automatica verso un obiettivo mentre intorno a noi ci sbarreranno la strada orde di zombie e sarà il giocatore che dovrà scegliere se farsi strada massacrando con armi da fuoco e da assalto, oppure cercare di schivare per continuare la corsa verso la salvezza, muovendosi a destra e a sinistra. Di certo, c’è da mettere in conto che anche i non morti hanno la libertà di imitare i nostri movimenti e quindi arrecarci danni assalendoci frontalmente. Anche i tipi di nemici si adeguano alla difficoltà dei livelli, diventando sempre più resistenti e difficili da sgominare. L’ affrontare i nemici, però, è anche la parte più soddisfacente del gameplay: imbracciare armi come lo shotgun o fucili automatici e fare a brandelli le cervella degli zombie soddisfa non poco, ma attenzione, oltre alle munizioni contate e reperibili solamente se si raggiungono durante la corsa dei punti di interesse localizzati con dei bagliori ad intermittenza di colore verde, dovremo anche potenziare il nostro equipaggiamento, sostanzialmente composto da un’arma principale e da una secondaria. Per potenziare le nostre armi dovremo spendere i soldi ottenuti attraverso le sessioni di corsa; questo ci permetterà non solo di avere armi con gittata più lunga o con una precisione maggiore, infierendo così ancora più danni ai nemici, ma soprattutto acquistare armi nuove che partono di base con statistiche superiori, sbloccandole mano a mano. Una grande novità in questo nuovo capitolo risiede nell’aggiunta del compagno; infatti, potremo usufruire dell’aiuto del nostro fedele amico a quattro zampe, che anticiperà l’arrivo dei morti viventi aggredendone alcuni prima del nostro arrivo. Anche i cani si possono cambiare e ogni razza possiede delle proprie statistiche e comportamenti/effetti. La storyline rimane qualcosa di estremamente superfluo e tranquillamente bypassabile, senza alcuna impronta sul gameplay e nessuna ripercussione decisionale ai fini della narrazione. La più grande nota negativa del titolo sono i rallentamenti grafici soprattutto nel menù, qualche volta freezandosi per qualche frazione di secondo, per non parlare di piccoli freeze nel momento in cui i nemici riescono a prenderci. Ci auguriamo che tutto questo sia sistemato con una patch durante il lancio effettivo.
L’effetto “droga” di Into The Dead 2 ben si manifesta durante le sessioni di gameplay, dove non ci accorgiamo nemmeno di macinare ore su ore, partita dopo partita, diventando davvero un passatempo divertentissimo. Qui si può notare quanto l’origine mobile del gioco si faccia sentire, invogliando il giocatore ad andare avanti a giocare grazie alla sua immediatezza nell’eseguire le partite, sempre varie e lunghe il giusto, ma soprattutto sempre approcciabili senza incombere in spiacevoli inconvenienti, puntando all’impennata della curva di difficoltà. A foraggiare la propria identità di “gioco/droga” abbiamo la modalità Arcade, nella quale i punteggi si totalizzeranno attraverso i metri che riusciremo a percorrere con il nostro arsenale… e sarà una sfida per il record.
Un titolo mobile che approda sulla console ibrida giapponese per eccellenza non poteva di certo passare inosservato, soprattutto se anche il suo primo capitolo è diventato un cult del mercato mobile. Avremmo apprezzato se in questa versione Nintendo Switch ci fosse stato il sistema di movimento attraverso l’uso dei Joycon, così da dare ancora più immersione al gameplay, ma attualmente questo non è ancora stato implementato. Di sicuro, l’effetto droga di questo titolo e la sua intuitività sono fattori che fanno di Into The Dead 2 una piccola perla del mercato mobile che, ha trovato una sua strada nell’home console (seppur ibrida).
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