Bentrovati in questa nuova recensione di un prodotto esclusivo di casa Netflix, la quale ci ha permesso di visionare in anteprima i primi cinque episodi (su tredici in totale) che compongono la seconda stagione di Marvel’s Jessica Jones, in arrivo l’8 Marzo.
Essendo solo una parte della stagione completa, quella che andrete a leggere è una valutazione parziale di quello che la serie ha cercato di trasmettere; tale giudizio potrà in futuro variare quando avremo modo di visionarla nella sua totalità.
Questa stagione si apre qualche tempo dopo i fatti avvenuti durante il corso della prima e Marvel’s The Defenders (eventi narrativi che non andremo a sottolineare per evitare spoiler) dove Jessica continua il suo lavoro da investigatrice privata, con la variante che molti sanno cos’ha fatto e che lei non è come tutte le altre persone. C’è chi la definisce un eroe mentre altri utilizzano termini meno apprezzati come pericolosa o mostro; per cui Jessica affronta le cose come ha sempre fatto: alcool e sesso occasionale.
Nel mentre la sua amica Trish indaga e insiste a farle affrontare il passato, cercare di farle ricordare quel buco di memoria tra l’incidente in cui i suoi famigliari sono morti e quando si è ritrovata con poteri fuori dal comune; ovviamente nel mezzo di tutto questo non mancheranno una serie di nuovi problemi che vanno a intaccare il suo lavoro.
La partenza risulta lenta nei primi due episodi e i misteri prendono a suscitare un maggiore interesse dal terzo in poi; per ora vi è solo un grosso enigma a comporre questa stagione senza avere un solo ed unico antagonista, difficilmente dimenticabile e sostituibile dalla precedente, trovandoci attualmente tra le mani personaggi che fanno da tasselli che sono legati a ciò che Jessica sta cercando.
Quella che ci troviamo davanti è una protagonista con molte domande a cui cerca risposte e, allo stesso tempo, ha il terrore di affrontarle. Intorno a tutto ciò mantiene una forte rabbia e un carattere scontroso che la porta ad allontanare chi gli sta intorno nel mentre questi cercano di aiutarla, perché sanno che lei ne ha bisogno nonostante non lo voglia ammettere per paura di cosa le possa accadere.
Un elemento apprezzabile delle serie Marvel di Netflix (esempio Daredevil) è il come si tocchino argomenti molto scottanti, creando allo stesso tempo sotto trame con alcuni personaggi secondari per fornir loro un forte senso di profondità e background, permettendo così di valorizzare i personaggi e creare empatia nei loro confronti, così da non lasciarli finire nel dimenticatoio.
Diciamo solo che tra gli argomenti che vengono trattati, utilizzandoli come critica sociale, vi è quella degli abusi legati al mondo dello spettacolo; trattare tale questione dopo gli scandali che sono emersi dal caso Weiseenstein in poi è un’azione coraggiosa quanto affilata che allo stesso tempo colpisce come un pugno allo stomaco dato che ci si avvicina anche ai livelli della pedofilia.
Come già detto precedentemente, i primi due episodi non colpiscono con un forte impatto fin da subito, ma cominciano a prendere un mordente sempre più crescente dal terzo episodio in poi; non vi sono tanti scontri perché quello su cui s’incentra maggiormente questa stagione è la narrativa, il mistero che avvolge il passato di Jessica e le relative critiche sociali, ma mantiene comunque diversi momenti e situazioni che sanno colpire lo spettatore, facendolo rimanere in attesa di scoprire le varie sfaccettature che compongono i tasselli di questa serie.
Anche in questa stagione Krysten Ritter riesce a interpretare una Jessica Jones che si dimostra dura, acida e aggressiva; ma tali atteggiamenti sono dovuti all’insieme di paura e rabbia che conserva da lungo tempo, rendendola un persona atipica che non vuole più essere quell’eroe che alcuni decantano ma allo stesso tempo sa che solo lei può riuscire in quello che altri non riescono.
Non da meno è l’impatto del cast restante come Rachael Taylor (Trish Walker) o Carrie-Anne Moss (Jeri Hogarth), che in questa stagione vivono situazioni particolarmente delicate in cui la loro recitazione, insieme alla sceneggiatura, riescono a trasmettere un forte senso di empatia nei confronti dei loro corrispettivi personaggi. [NdR O forse sono io ad essere molto sensibile; lascio a voi il giudizio.]
Quel che possiamo dire per ora è che Marvel’s Jessica Jones si dimostra come una seconda stagione interessante con del potenziale, di cui non resta che aspettare di poter visionare i restanti episodi per darne una valutazione definitiva.
Al momento ci riteniamo soddisfatti e speriamo che questo crescendo saprà mantenere i giusti ritmi.
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