Qui in redazione siamo molto legati a Mass Effect, una serie che ci ha accompagnato per gran parte della nostra vita da videogiocatori e che – nel bene e nel male – ha creato un grosso cataclisma nel mondo videoludico. Sono passati molti anni dal termine della trilogia di Shepard e dopo l’esperimento di Andromeda – riuscito a metà – in molti si sono domandati quando saremmo tornati a vedere un nuovo Mass Effect insieme a una rimasterizzazione della versione originale. Lo scorso novembre siamo stati accontentati in entrambi i sensi: EA ha infatti rivelato sia il nuovo capitolo della saga che la Legendary Edition, una remaster che andava a riesplorare la trilogia originale in una nuova veste.
Nel corso dei mesi abbiamo aspettato con molta impazienza questa remaster proprio per avere una possibilità di rigiocare in maniera migliore i primi tre, fantastici, capitoli che hanno reso famosa questa serie. Dopo varie peripezie siamo qui, con vistoso ritardo (ma abbiamo preferito approfondire tutto il possibile) a parlarvi finalmente della Mass Effect Legendary Edition: caricate le vostre armi spaziali e unitevi a noi in questo speciale viaggio nella storia.
Mass Effect è la storia del comandante Shepard – personalizzabile totalmente dal giocatore, costretto a mantenere solo il cognome per ovvie ragioni – che si ritrova in mezzo a una cospirazione creata da un proprio collega Spettro (una sorta di riconoscimento interplanetario) e costretto a inseguirlo per tutto il sistema solare, per evitare un completo disastro. Il primo capitolo immerge, infatti, il giocatore in un universo completamente da esplorare, dandogli la possibilità si scoprire tutto quello che è accaduto precedentemente grazie a dialoghi con i vari NPC e al Codex, una sorta di glossario che andrà a riepilogare una serie di nozioni fondamentali per capire tutto quello di cui c’è bisogno. Originariamente del 2007, il primo Mass Effect si trovò a dover combattere all’epoca in un ambiente dove gli rpg non erano all’ordine del giorno (ancora doveva esplodere il fenomeno) e Bioware impostò uno standard enorme per il genere grazie al complesso lavoro effettuato sia a livello di lore che di scrittura. Quello che, però, rimase molto indietro fu il sistema di shooting e di coperture molto blando per come poi si è effettivamente evoluto il genere. EA lo sa, e infatti per questa Legendary Edition è stato effettuato un grandissimo lavoro per quanto riguarda il gameplay del primo capitolo, con enormi variazioni a livello di animazioni che sono andate a modificare totalmente l’esperienza di gioco, rendendola più al passo coi tempi e meno ingessata. Stessa sorte toccata anche al Mako – il veicolo usabile per esplorare lande aliene – che, seppur rimasto tedioso da utilizzare, è stato modificato in maniera sostanziale, tanto da renderlo vagamente decente da guidare.
La resa del primo capitolo [del lato tecnico ne parleremo più avanti N.d.R.] è ottima e ancora oggi nel 2021 il gioco è completamente godibile e uno dei maggiori esponenti di un genere che nel corso degli anni ha fatto enormi passi da gigante.
Dopo gli enormi progressi effettuati su Mass Effect, non ci aspettavamo un enorme lavoro sui due capitoli successivi e infatti così è stato. Già all’epoca erano due giochi che facevano molta impressione dal punto di vista tecnico e la fatica era per forza di cose molto minore. Rispetto al primo, gli altri due capitoli infatti erano molto più legati a una visione futuristica piuttosto che classica, anche se ci sono stati dei segnali verso la volontà di sfondare nel mainstream e legare Mass Effect a una mentalità più populista anziché mantenere l’originalità mostrata precedentemente. Attenzione, questo non vuol dire che i successivi due capitoli siano da buttare, ma che per forza di cose qualche cambiamento è stato effettuato verso un prodotto molto più digeribile al grande pubblico. Possiamo, anzi, affermare a mani bassissime che il secondo è forse il migliore della serie grazie a una serie di colpi di scena a livello di trama che hanno fatto quasi la storia del medium, basti pensare alla missione finale che ancora oggi fa scuola a tre quarti della scena e hanno lanciato Mass Effect 2 al grande pubblico.
È anche ora di parlare dell’elefante nella stanza: Mass Effect 3. Sicuramente uno dei capitoli più controversi a causa di un finale che ha fatto completamente discutere i fan, obbligando Bioware a modificare la propria visione a causa delle numerose proteste. Questa Legendary Edition non va a proporre dei cambiamenti per quanto riguarda la trama, quindi non vi illudete che qualcosa possa cambiare, anche perché la visione originale degli sviluppatori era coerente con quanto raccontato nel corso degli anni senza mai andare a snaturare il percorso effettuato.
Mass Effect uscì originariamente nel 2007 su Xbox 360, arrivato poi su Playstation 3 grazie alla prima raccolta che fece il suo arrivo post uscita del terzo capitolo, ma senza essere effettivamente rimaneggiato. Come abbiamo detto nel paragrafo iniziale, la prima avventura di Shepard fu quella che necessitava per forza di un lavoro per essere apprezzato tecnicamente anche nel mondo di oggi ed è proprio quello che EA ha tirato fuori. Mass Effect, infatti, era un gioco rimasto quasi ormai due generazioni indietro e la grande potenza di calcolo disponibile al giorno d’oggi è servita come il pane a Bioware che è riuscita a migliorare tutto il possibile – senza effettivamente compiere un vero e proprio remake – lavorando enormemente su modelli e ambientazioni che si esaltano grazie a un’illuminazione gestita finalmente degnamente e più aggressiva. Su Shepard e gli altri umani si nota poco, ma basta guardare Tali o Wrex per capire come in realtà il lavoro effettuato sia di una qualità sopraffina in grado di far riflettere su come e dove siamo arrivati a livello tecnologico rispetto anche solo a quattordici anni fa. L’SSD, inoltre, garantisce tempi di caricamento velocissimi anche se – curiosamente – Bioware ci ha tenuto a mantenere alcuni siparietti come quelli presenti negli ascensori nella Cittadella: ora è possibile saltare il viaggio dopo pochi secondi, ma se volete mantenere lo spirito originale Bioware aveva inserito una sorta di radiogiornale dove venivano elencate le notizie del giorno proprio per intrattenere i giocatori durante questi stacchi dovuti ai caricamenti di asset e ambientazioni.
Minore, ovviamente, il lavoro effettuato su secondo e terzo capitolo che erano già piacevoli da vedere all’epoca; Bioware ha deciso di svolgere un lavoro di fino per andare a migliorare qualcosa che è impossibile da ritoccare completamente. Sono state lavorate le scene d’intermezzo, ora pre-renderizzate, e ridotti i vari filtri grafici necessari per non gravare troppo sull’economia della console su cui giravano originariamente questi due titoli. Da segnalare solo che su Mass Effect 3 è stato tolto il multiplayer, che potrebbe essere aggiunto quest’estate, e sono stati modificati alcuni parametri su cui basare il finale.
Definitivamente la Mass Effect Legendary Edition è la migliore delle modalità per fruire di una delle saghe più belle di sempre anche se, purtroppo, una volta completata questa trilogia guarderete ad Andromeda in tutt’altro modo. Il lavoro effettuato su Mass Effect 1 è stratosferico e probabilmente una operazione più vicina al remake piuttosto che alla semplice remaster e questo fa ben sperare che in EA ci credano davvero al futuro della serie. Non solo dal mero punto di vista tecnico, ma le avventure di Shepard del primo capitolo sono state ritoccate pesantemente anche nel gameplay, ora più moderno e vicino ai successivi episodi che, invece, non sono stati quasi per nulla toccati dalla rivoluzione Bioware di questa Legendary Edition, mantenendo l’elevata qualità che già all’epoca li contraddistingueva. L’acquisto è sicuramente consigliato anche a prezzo pieno, anche perché così sarà possibile mostrare a EA che noi Mass Effect 4 lo vorremmo molto volentieri.
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