Megadimension Neptunia VII

Con l'arrivo del titolo su Switch, riusciranno le CPU a salvare Gamindustri?

Pubblicato il 23 Luglio 2020 alle ore 19:00
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L’universo Neptunia è strano e alquanto particolare: ragazze divinità che si trasformano in potentissime guerriere (con conseguente aumento di taglia di seno) in un mondo che rappresenta in tutto e per tutto quello videoludico. Sembra una cosa strana e astrusa detta in questo modo, ma è la pura e semplice realtà dei fatti. L’intera saga è un miscuglio di generi, stereotipi giapponesi e puro fanservice che ogni tanto male non fa.
Per chi non dovesse conoscere Neptunia, facciamo un breve excursus prima di proseguire con il titolo che è in arrivo tra pochi giorni su Nintendo Switch. In Neptunia la protagonista è una ragazza chiamata Neptune che, insieme alla sorellina Nepgear, regna da CPU (Console Patrol Unit) su Planeptune. Le altre CPU, amiche e allo stesso tempo rivali di Neptune, sono: Noire e Uni che comandano su Lastation, Vert su Leanbox e Blanc con le sorelle Rom e Ram su Lowee. Ognuna di queste divinità rappresenta un lato del gaming nel nostro universo: Lastation è ovviamente un riferimento alle console Sony (Uni, infatti, rappresenta PSP/PS Vita), Leanbox le console Microsoft (tant’è che Vert non ha sorelline visto che Xbox non ha nessuna console portatile) e Lowee è palesemente Nintendo con Rom e Ram che rappresentano i due schermi del Nintendo DS. Tutti i giochi della saga vedono le divinità andarsi a scontrare contro Arfoire, un’entità malvagia che rappresenta la pirateria e tutto ciò che di illegale può essere fatto, e i suoi scagnozzi che spesso e volentieri prendono ispirazione dalle attività illegali, come i nemici principali di Hyperdimension Neptunia Mk2 (o Re;Birth 2 nel caso vogliate giocare i remake) chiamati proprio CFW, acronimo che da noi sta per Custom FirmWare.
Dopo questa breve presentazione del mondo Neptunia, che andremo ad approfondire volentieri in futuro visto il prossimo anniversario della saga, è arrivato il momento di parlare del porting su Nintendo Switch di Megadimension Neptunia VII (da leggere come Victory 2) in arrivo la prossima settimana nel nostro Paese.

Multiverse

Megadimension Neptunia VII è considerabile in tutto e per tutto un sequel di quello che è stato conosciuto come Victory (o in alternativa Re;Birth 3, se avete giocato i remake usciti su PS Vita o Steam) e da lì infatti prende una moltitudine di spunti. In linea con le vicende narrate nel precedente capitolo, questo si apre con Neptune e Nepgear che intercettano una vecchia console e accedendola si ritrovano in una Planeptune distrutta e piena di mostri. Incapaci di attivare la loro forma evoluta e più potente, le due stanno per soccombere quando scoprono una CPU che è rimasta a combattere per cercare di salvare la sua terra: Uzume. Subito il gioco mette in chiaro come questa sia un’altra dimensione e che le due siano ricapitate a viaggiare tra le varie pieghe dello spazio/tempo, andando a incasinarsi ulteriormente la vita.
Questo capitolo della serie Neptunia è stato suddiviso in tre grossi filoni narrativi (Zero, Hyperdimension e Heart) a loro volta suddivisi in capitoli che vengono inframezzati – come una vera e propria serie televisiva – da piccoli siparietti che vanno ad anticipare parte di ciò che vedremo successivamente in pieno stile Neptunia d’altronde. Questo è il capitolo che più osa dal punto di vista narrativo, andando a toccare in pieno un argomento cardine come quello dei multiversi, senza però provocare confusione e – anzi – mantenendo in pieno la verve e l’umorismo da sempre particolarità della saga, con rotture della quarta parete (come Neptune che parla di curare il party prima di una boss battle in pieno stile rpg) che sono ormai all’ordine del giorno.
Durante l’avventura incontreremo alcuni nuovi personaggi che Idea Factory ha voluto introdurre per omaggiare alcune delle più grandi case di sviluppo, come Bandai Namco, Square Enix, Capcom e Konami, senza però andare a strafare, andando a caratterizzare i personaggi in maniera ottimo rispetto al passato dimostrando una notevole maturità a livello di scrittura che solamente in Victory è stata toccata.

Next Gen Form

Alcune piccole rivoluzioni sono state effettuate pure dal semplice lato gameplay, che mantiene la stabilità classica del jrpg a turni andando però a lavorare su alcuni aspetti, evolvendo così di fatto dai precedenti capitoli. I personaggi ora potranno essere mossi sul campo di battaglia quasi liberamente con l’unico limite che viene imposto da un indicatore che indica il raggio che è possibile coprire; questo permette di attuare tattiche atte a dividere i danni ed evitare che i nemici – anche quelli più stupidi – possano shottare e portare a un dannosissimo game over. Infatti Megadimension Neptunia VII rimane un titolo hardcore, con molte delle ore effettuate che verranno passate a grindare, livellare e accumulare soldi per comprarsi l’equipaggiamento migliore, dove anche un semplice nemico può diventare un inferno se affrontato senza pensarci. Una particolare sezione, infatti, è stata causa di notevoli blocchi da parte dei giocatori (e di un caro amico che lo giocò ai tempi su PS4) perché semplicemente andava affrontato senza incappare in nessun nemico a causa delle ristrette risorse a disposizione e dell’impossibilità di andare in città per rifornirsi di cure per affrontare il dungeon. Questo dimostra come, ancora oggi, i titoli della serie Neptunia, seppur considerati stupidi, siano di notevole impegno anche per i videogiocatori che fanno dei jrpg il loro pane quotidiano.
Ulteriori novità sul lato gameplay sono la totale rivoluzione del sistema di combo (ora legato alle armi) e le forme che danno nome al paragrafo, intitolate appunto Next Gen FormAbbiamo parlato di come Hyperdimension Neptunia sia un gioco in cui il metagame viene spesso toccato e questa forma ne è la massima rappresentazione: le protagoniste infatti potranno avvalersi di una trasformazione incredibile che andrà a potenziarle e permetterà di sfruttare potentissimi attacchi cambiando la propria forma, avvalendosi del potere della nuova generazione che – ai tempi – fu rappresentata da PS4, Xbox One e Wii U. Una volta sfruttata la NGF, tutte le statistiche aumenteranno vertiginosamente e sarà possibile sfruttare una potentissima mossa finale che andrà ad esaurire però la trasformazione, portando le CPU nella loro forma base.

Idea Factory, però, non contenta di tutte le novità portate con Megadimension Neptunia VII, ha voluto anche aggiungere un ulteriore grado di sfida, andando a proporre dei combattimenti con avversari giganteschi. Durante queste sessioni le nostre divinità potranno spostarsi da una piattaforma all’altra così da cercare di evitare i colpi del nemico e vedranno i loro SP rigenerarsi continuamente, così da poter combattere sempre al massimo, in quanto le abilità speciali saranno l’unico modo per colpire il nemico. L’introduzione di questa tipologia di sfide ha aggiunto un’ulteriore tacca sulla profondità di un gameplay che con questo capitolo ha raggiunto la massima ispirazione, lasciandoci veramente incerti davanti a un possibile nuovo capitolo classico e alle sue possibilità.

Portable Goddess

Trama di alto livello rispetto al passato, gameplay rivoluzionario, ma tecnicamente ci troviamo davanti a un notevole passo indietro o – quanto meno – a un “potevano fare di più”. Grande lavoro è stato fatto sui modelli 3D che sono stati rilavorati e modificati per far sì che potesse girare su console di livello qualitativo superiore a PSVita, ma le scene di intermezzo continuano a essere con modelli 2D che vengono variati giusto per due/tre smorfie lasciando un senso di staticità all’intera scena nonostante la presenza del doppiaggio sia inglese che giapponese. Grandi dubbi sulla qualità di questo porting si sono palesati non appena avviata la console, questo perché il gioco tendeva ad andare a un framerate abbastanza basso e con alcuni problemi di caricamento. Dopo aver guardato le opzioni sono comparse alcune voci per togliere alcuni elementi grafici che andavano a gravare sulla console e possiamo dire che, dopo averlo fatto, abbiamo notato notevoli miglioramenti nelle prestazioni generali, con alcuni caricamenti troppo lunghi in poche sezioni di gioco e qualche calo di framerate quando aumentavano gli effetti a schermo.

In definitiva, questo porting di Megadimension Neptunia VII è consigliato ai fan della saga che vogliono tornare a giocare con uno dei brand più iconici del genere. La modalità portatile è senza dubbio la migliore per fruire del prodotto e, seppur con alcuni compromessi tecnici, l’esperienza di gioco non viene totalmente annientata.

Good

Nep su Switch
Arrivata la versione migliore
Gameplay migliore della serie
Trama importante

Bad

Port discutibile
Grind assolutamente protagonista
8.2
PEM-PEM

Sviluppatore: Compile Heart
Distributore: Idea Factory International
Data di uscita: 28 luglio 2020
Genere: JRPG
PEGI: 16
Piattaforme: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC

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