Amanti, e non, del baseball, eccoci qua in una recensione tutta per voi di MLB The Show 24, sviluppato da San Diego Studio e pubblicato da Sony Interactive Entertainment il 15 marzo 2024 per PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One e Xbox Series X|S.
Parlando in maniera generale, si può dire che il team di sviluppo abbia lavorato sul migliorare le modalità già esistenti attraverso, tra le altre, una migliore fluidità delle animazioni, un miglioramento del gameplay che passa dal come ottenere un colpo "perfetto" fino al come effettuare un pitch.
Le molteplici opzioni di controllo e di difficoltà, inoltre, danno la possibilità di adattare l'esperienza alle proprie preferenze, mediante impostazioni più complesse come Zone Hitting che premiano la skill del giocatore su tutto il resto.
L'aspetto e il suono rimangono ottimi, grazie ad una solida presentazione in stile televisivo, e alla sensazione del colpo "perfetto", che non stanca mai. Infine, il sistema di illuminazione aggiornato, in particolare, rende l'azione più vibrante e realistica che mai.
In ogni caso non vogliamo anticipare troppo, quindi ecco a voi la recensione di MLB The Show 24!
Il baseball è uno sport in continua evoluzione e il modo in cui The Show riesce a tenere il passo è davvero impressionante. Che si tratti dell'orologio dei lanci, delle regole sui turni o dei giocatori a due vie
(come Shohei Ohtani), sembra che MLB The Show 24 e San Diego Studio siano capaci di introdurre, ogni anno, tutte le novità del mondo MLB.
Come detto in precedenza quindi, il titolo, oltre a rimanere aggiornato con il reale mondo del baseball, mostra vari miglioramenti al gameplay a partire dai già citati miglioramenti alle animazioni fino ad arrivare all'aggiunta delle Impact Plays, disponibili solo quando si gioca con un singolo giocatore come nella modalità Road to the Show e che sono delle giocate talmente spettacolari da ricevere uno slow motion per renderle ancora più epiche.
Il gameplay quindi risulta alquanto divertente e capace di offrire ore e ore di soddisfacente simulazione ai giocatori, anche se principalmente per chi già conosce la saga: l'accessibilità non è per nulla un punto di forza del titolo, che richiede un'ottima conoscenza del baseball e della MLB, oltre che del franchise in sé, per poter essere goduto a pieno.
Anche la modalità Storylines torna con rinnovato vigore, proseguendo il grande successo ottenuto con lo scorso capitolo della serie grazie alla stagione 2 della The Negro leagues, che al lancio include quattro storie con altre che arriveranno con futuri aggiornamenti.
Per non farsi mancare nulla e per mostrare l'attenzione alla realtà di quel periodo, San Diego Studio ha chiamato Bob Kendrik, il presidente del Negro League Museum, il quale ha partecipato a questa novità come narratore delle storie di alcuni dei leggendari giocatori appartenuti alle Negro leagues, molti dei quali non sono mai arrivati alla MLB. La presenza e il carisma di questo ospite d'eccezione rende tutta la modalità estremamente immersiva e capace di rimandarci indietro nel tempo per rivivere alcuni dei momenti più importanti di questo sport.
Le Storyline però non finiscono qui e si ampliano grazie alla tanto attesa aggiunta della storia di Derek Jeter, leggendario interbase degli Yankees, la quale racconta la storia professionale di questo grande campione che fa parte della Baseball Hall of Fame.
Questa storia purtroppo presenta un grosso problema: la storia di Derek Jeter, per quanto leggendaria, non ha particolari sfide che lui si sia ritrovato ad affrontare, sia sul diamante che fuori. Jeter era infatti una persona che stava poco sotto i riflettori se non quando si trovava sul diamante, dove dava il meglio di sé in azioni offensive che in molti dei presenti ai tempi ricordano ancora. Di conseguenza seguire questo giocatore, in una modalità dedicata nella quale non arriva mai un colpo di scena o un momento complicato per Jeter, risulta alquanto noioso.
Passiamo a parlare della modalità Road to the Show, nella quale prendiamo il controllo di un giocatore o, per la prima volta nella storia del franchise, una giocatrice dal grande potenziale che inizia il suo percorso nella MLB. L'inserimento dei personaggi femminili nel gioco avviene in maniera eccellente, quasi senza sforzo, presentando nuove acconciature, nuovi tipi di corpo e l'opzione di aggiungere il trucco, se lo si desidera.
Purtroppo, in Road to the Show la qualità lascia un po' a desiderare. Le varie scene d'intermezzo che avanzano la trama si svolgono tutte tramite testo, senza alcun tipo di doppiaggio, distinguendosi quindi in una serie che tradizionalmente è stata ampiamente doppiata. Insomma, San Diego Studio si sarebbe potuta impegnare di più in questa parte, che sembra essere stata inserita solamente per obbligo, più che per scelta.
L'altra grande novità di Road to The Show è la Draft Combine. Questa permette al giocatore che abbiamo creato di dimostrare le proprie abilità di fronte agli osservatori e di sperare di arrivare ad essere l'ambita prima scelta del Draft. Il tutto aggiunge autenticità alla modalità e permette di vedere il progresso del giocatore alla fine di ogni prova. Tuttavia non sembra realmente influire sugli attributi del giocatore e, dato che la scelta della squadra in cui approdare rimane in mano al giocatore, risulta difficile credere che abbia realmente alcun impatto sulla trama.
Parliamo ora di una delle modalità più al centro di questo titolo, ovvero Diamond Dynasty, la quale non cambia molto dall'anno precedente, rimanendo eccellente. Ai giocatori vengono spesso dati gratis pacchetti di carte pieni di atleti, che sono molto divertenti da aprire, e l'offerta per giocare, sia in giocatore singolo che in multigiocatore, si adatta benissimo ai diversi stili di gioco di ognuno, come ha sempre fatto. Inoltre, giocare i momenti storici, per sbloccare carte particolarmente degne di nota e per poi portarle in partita, è estremamente divertente e soddisfacente.
The Show 24 torna a ciò che ha reso Diamond Dynasty una modalità di gioco di spicco, trovando un equilibrio tra il modello stagionale accelerato di The Show 23 e un incremento di potenza più graduale.
Anche se è impossibile dire come si comporterà questa nuova struttura quando arriveranno nuovi contenuti stagionali, questa nuova versione di Diamond Dynasty sembra trovare un giusto equilibrio, senza finire per lanciare carte diamante di alto livello in faccia ai giocatori come successo su The Show 23. All'inizio, quindi, i giocatori sono incoraggiati ad applicare una maggiore strategia nella fase di costruzione della squadra, utilizzando carte oro e carte diamante di basso livello oltre a quelle di alto livello e ciò riesce, almeno inizialmente, a mantenere un equilibrio di gioco.
Rispetto all'abbondanza di carte diamante di alto livello di The Show 23, infatti, i giocatori sono maggiormente incentivati a far crescere la propria squadra nel corso di lungo tempo, al posto di crearla e dimenticarla nel giro di pochi giorni. Insomma, possiamo dire che San Diego Studio ha ascoltato i suoi fan e ha deciso di lavorare maggiormente sui loro feedback.
La migliore novità, tuttavia, è l'aggiunta della Custom Game Entry. Si tratta di un'impostazione che consente alla squadra di simulare le partite fino a quando non si verificano determinate condizioni, nel qual caso si prende il controllo. In una stagione ci sono ben 162 partite da giocare e sono veramente tante, specialmente per una simulazione sportiva come The Show 24. Quindi, per non dover perdere la testa a giocare ogni singolo inning, il giocatore si può imporre di intervenire durante il 7° o 9° inning solo in situazioni di particolare necessità od opportunità, come la possibilità di salvarsi con corridori in base o la possibilità di una vittoria walk-off.
È una funzione fantastica che permette al giocatore di concentrarsi sulla gestione della squadra per la maggior parte del tempo, ma anche di essere il fattore decisivo nelle 20-30 partite che fanno la differenza tra il primo posto e la mancata partecipazione ai playoff.
San Diego Studio ha fatto un gran lavoro di miglioramento in generale del titolo, cercando anche di equilibrare modalità come Diamond Dynasty che nello scorso capitolo erano finite per andare fuori percorso. Tutta questa cura per certi dettagli, però, causa una mancanza di attenzione al quadro generale, il quale perde pezzi come in Road to the Show o con la debole storia di Jeter nelle Storylines. Insomma, MLB The Show 24 è un titolo che rispetta la tradizione di questa serie e che cerca di evolverla, dove in meglio e dove in peggio, ma che continua a mantenere lo spirito che l'ha sempre contraddistinta.
In conclusione, quindi, è un ottimo titolo in grado di offrire ore di divertimento e che ci sentiamo di consigliare principalmente a chi è appassionato e conosce la MLB.
Il codice review ci è stato fornito dal publisher per Xbox Series X.
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