Era l’aprile 2008 quando nei nostri Nintendo DS compariva un gioco di Square Enix con uno stile particolare che aveva come protagonista Neku, un ragazzo che partecipava in maniera molto involontaria al Gioco dei Demoni. Sono passati ben 13 anni da quel debutto e siamo arrivati a un punto che molti anche solo sognavano. Già dall’annuncio del porting su Nintendo Switch, datato 2018, tutti speravamo nel miracolo di poter rivedere nuovamente The World Ends With You sui nostri schermi e “Mamma” Square ci ha accontentato ancora una volta. Lo scorso 27 luglio è finalmente uscito Neo: The World Ends With You (che da qui chiameremo Neo: TWEWY), il sequel di quel gioco targato Tatsuya Kando, Tomohiro Hasegawa e Tetsuro Hosokawa con la partecipazione dell'onnipresente Tetsuya Nomura come Producer e Character Designer. Abbiamo impiegato un po’ di più del nostro solito tempo e avete visto gran parte del gioco live insieme a noi durante le nostre dirette Twitch. Siamo finalmente pronti a parlarvi di Neo: The World Ends With You con la serenità di chi vuole ancora di questa droga nella sua vena e l’esaltazione che solo l’Italia sportiva in questo 2021 sa dare.
Il protagonista di Neo: The World Ends With You è il buon Kanade Rindo, un ragazzo che vive la sua vita giocando a FantaGo insieme al compagno di classe Furesawa Tosai, Fret per gli amici, che si ritrova misteriosamente all'interno di una Shibuya che rischia di essere cancellata dal Compositore. La minaccia che Neku e compagni hanno sventato, purtroppo, non si è fermata e ora toccherà a un nuovo gruppo partecipare al Gioco dei Demoni e capire cosa sta succedendo nella loro amata città. I due infatti si ritroveranno misteriosamente a passare dal Piano Reale (PR), dove vivono tutti gli essere umani, al Piano Surreale, dove invece vivono tutti coloro che sono morti e si ritroveranno loro malgrado a giocare al Gioco. L'unico modo per tornare a casa è sempre lo stesso: passare i 7 giorni, conquistare punti evitando di essere cancellati (e sparire così da tutti i Piani per sempre) e vincere. Solo così infatti i vincitori potranno esprimere il desiderio che vorranno e tornare alla loro esistenza. Affiancati dal buon Minamimoto [già conosciuto in passato e anche molto bene N.d.H.] e da una misteriosa giocatrice, il gruppo si ritroverà a gestire una Shibuya sempre più grande e ad affrontare gli altri team che la affolleranno. I Wicked Twisters, il nostro gruppo, dovranno quindi conquistare la vittoria, superando i Ruinbringers coloro che sembrano dominare il gioco e vincitori indiscussi da molto tempo.
Square Enix ha deciso di non riproporre un mero "more of the same", ma di prendere l'ambientazione del primo titolo e ampliarla donando nuove regole al Gioco (non più competizione di coppia ma con vere e proprie squadre a contendersi la vittoria) e meccaniche che vanno a integrarsi perfettamente con il cambio ideologico esistente, seppur siano passati solo 3 anni dalla vittoria di Neku e soci. La carne al fuoco è tantissima e le ore passate allo schermo sono sembrate poche rispetto a quanto realmente vissuto. Questo anche grazie a un cast all'altezza della scrittura che gli è stata riservata e una storia molto più interessante, con grandi colpi di scena anche se inframezzati da troppe cose minori. Nel corso dei vari giorni di Gioco ci ritroveremo a svolgere missioni disparate con la possibilità anche di deviare dal percorso standard tracciato e affrontare incarichi secondari. Come da buono standard giapponese, inoltre, il team di sviluppo ha implementato moltissimi dialoghi con vere e proprie sezioni da Visual Novel. L'ottima scrittura già citata precedentemente continua anche in questo frangente e non ci siamo mai ritrovati annoiati o con la voglia di tagliare completamente un dialogo nel corso delle oltre 40 ore che si impiegheranno per portare a termine l'avventura.
Come nell’originale, Neo:TWEWY si basa molto sul sistema di spille e stile che ha fatto molto scalpore in passato. Abbiamo parlato della trasformazione che ha subito il Gioco, con l’implementazione di Team invece dei singoli Giocatori e questo va a riflettersi anche nel gameplay: infatti ci ritroveremo a utilizzare l’intero party, fino a un massimo di sei personaggi, equipaggiato di spille che avranno un diverso metodo di attivazione. Ognuna di queste infatti avrà un tasto abbinato (due frontali e quattro dorsali, almeno per la versione console) e alla sua pressione prenderemo il possesso del membro dei Wicked Twisters per colpire il nemico. Colpire ripetutamente i Rumori, ci permetterà di concatenare i vari attacchi con ritmo (gestita dalla barra circolare chiamata Beatdrop) che una volta massimizzato ci permetterà di sparare una mossa potentissima che farà enormi danni agli avversari. Concatenare gli attacchi e avere una buona variante di spille (ce ne sono oltre 300 nel gioco) sarà quindi fondamentale e imparare i punti deboli delle proprie armi permetterà di semplificare enormemente gli scontri. Ovviamente più membri del team abbiamo più questo sarà facile da fare (e per questo il meglio del sistema di combattimento si avrà verso la seconda metà del gioco), ma la strategia permetterà di massimizzare anche le situazioni di trama più sfavorevoli. Alcune sezioni infatti metteranno in grande difficoltà i giocatori non tanto per il livello degli scontri in sé, quanto perché dovremo imparare a gestire meglio il party separato modificato così l'assetto offensivo. Tutto sommato ci troviamo davanti a un sistema che funziona, anche se con forse un po’ troppo button mashing, anche grazie all’enorme varietà che il team di sviluppo ha implementato. Il gruppo allargato sicuramente dà maggiori garanzie a livelli di difficoltà più elevati, con la varietà tra le spille che diventerà il punto focale dell’intera esperienza. Per i giocatori che meno manualità o che semplicemente vogliono godersi la storia sarà possibile impostare la difficoltà facile e vivere il gioco tranquillamente quasi senza sfida. Alcuni elementi di gameplay saranno dapprima bloccati ma successivamente a disposizione, dopo aver sbloccato l’abilità nell’albero dei Social, dove Rindo potrà sfruttare i punti amicizia per illuminare le caselle corrispondi a determinati personaggi.
Come in un qualsiasi jrpg, in Neo: TWEWY sconfiggere i vari Rumori permetterà al gruppo di salire di livello. Questo, però, al contrario di quanto immaginate, non avrà ripercussioni sulla crescita effettiva dei personaggi, ma solamente sulla quantità di punti ferita dell’intero gruppo. Per le caratteristiche, invece, bisognerà puntare su due elementi: il cibo e il vestiario; ogni personaggio potrà infatti sfruttare Shibuya per effettuare gli acquisti che vuole in base al brand che piace di più, questo potrà influenzare non solo le banali stats, ma anche alcuni bonus che potranno far parte del gruppo in base a quanto Stile si possiede. Come le spille, infatti, i vestiti saranno marchiati di determinati brand che potremo trovare nei vari negozi di Shibuya e il loro utilizzo sarà vitale ai livelli di difficoltà più alti per padroneggiare i combattimenti e attivare le abilità speciali degli equipaggiamenti. Questi vanno dal banale aumento percentuale di statistiche a elementi di gameplay, come può essere una rigenerazione costante della vita. Se le caratteristiche non ci concederanno di attivare queste abilità, potremo sfruttare il secondo elemento citato precedentemente: il cibo. Andando nei vari ristoranti, avremo la possibilità come nella serie Yakuza di mangiare e aumentare così in maniera permanente – e quindi non solo momentaneamente come con gli equipaggiamenti – difesa, attacco e stile. Anche qui parliamo di piccolezze che possono far piacere solo ai giocatori più hardcore e che vogliono vivere non solo qualcosa di più della mera storia, ma anche una sfida più accettabile. Abbiamo parlato nel precedente paragrafo dell’aumento o della diminuzione della difficoltà, ma Neo: TWEWY è molto di più. Infatti potremo anche diminuire volontariamente il nostro livello e questo ci darà un importante malus in termini di vita, ma aumenterà di molto il droppate e la rarità delle spille che verranno lasciate dai nemici al termine del combattimento. Il gioco saprà essere molto remunerativo con chi rischia, ma non lascia da parte chi intende solo godersi un sequel alle avventure di Neku e compagni di qualche anno fa.
Le novità di questo sequel, in realtà, non sono terminate e agli elementi già visti si aggiunge anche l’introduzione delle abilità speciali del gruppo. La Spilla del Giocatore, infatti, ci permetterà di leggere i pensieri della gente e conoscere dettagli che altrimenti non potremmo sapere, ma in questo caso particolare doterà anche i tre protagonisti di alcuni poteri particolari: il Remind, il Dive e il Replay. Questi poteri saranno utilizzati principalmente durante le missioni (principali e secondarie) e non avranno grossa influenza sul resto, ma l’implementazione è ben realizzata. Il potere di Fret, il Remind, ci permetterà di far ricordare un determinato elemento a gran parte del quartiere che stiamo visitando, trasformandolo in un vero trend-setter oppure facendo ricordare cose importantissime a chi può fornirci informazioni. Il Dive di Nagi, invece, la farà introdurre nella mente di coloro che vengono impossessati dai Rumori, facendoci affrontare numerose ondate di nemici per esorcizzare i sentimenti negativi che provano. Il potere più interessante è, però, quello di Rindo che si attiverà in maniera randomica in alcune parti della storia e potrà farci cambiare il corso degli eventi, modificando il futuro e impedendola completa disfatta del gruppo in più di una situazione.
Come detto più volte, ci siamo trovati davanti a un gioco che ci permette di girare l'intera Shibuya dividendola in circa 19 aree. L'intento è sicuramente dei migliori e abbiamo visto in passato con altri giochi, citiamo ad esempio Ys IX, come non sempre questa sia la scelta migliore. Purtroppo dobbiamo confermare anche a questo giro che forse sarebbe stato meglio restringere le aree di gioco e lavorare meglio su alcuni dettagli, in quanto seppur molto realistico risulta meno dettagliato di quanto dovrebbe e l'enorme backstracking a cui saremo costretti potrebbe portare a noia molto presto. Lo scarso lavoro sui fondali, però, viene totalmente cancellato dall'incredibile cura messa invece nei disegni e negli artwork presenti nelle fasi da visual novel che tendono a splendere anche grazie allo splendido character design. A chiudere in bellezza ci pensa la colonna sonora, uno dei punti più forti dell'intera produzione con delle tracce adrenaliniche che resteranno nella mente dei giocatori per molto tempo. Non abbiamo avuto modo di provare la versione Nintendo Switch, ma quella PS4 - giocata in versione retrocompatibilità su Playstation 5 - si comporta in maniera superba senza un minimo calo anche in situazioni molto frenetiche e con caricamenti veloci, anche se non sfrutta completamente l'SSD della nuova ammiraglia Sony.
In definitiva, ci siamo ritrovati davanti al sogno di una vita: quello di un sequel di TWEWY che non ci facesse pentire della scelta di portare avanti il brand. Sin dalla comparsa dei personaggi del gioco originale su Kingdom Hearts, infatti, il sogno è stato quello che Square Enix potesse credere nuovamente in un gioco senza rovinarlo con la scrittura o altri elementi che potevano mettere in dubbio le capacità della società giapponese. Missione completata da Kando e dal suo team, che hanno fatto vivere a coloro che hanno vissuto il primo capitolo un gioco in grado di poter rivaleggiare con quello e al contempo regalando un prodotto non strettamente legato al passato per i nuovi fan. Nonostante sia un sequel, Neo: The World Ends With You è pienamente godibile anche da chi non conosce il suo predecessore con alcuni elementi chiave che verranno spiegato nel corso dell’avventura e con varie chicche che strizzeranno l’occhio ai vecchi fan, dando quel qualcosa in più a quelli che han voluto anche solo recuperarsi la versione Nintendo Switch tre anni fa. A livello di gameplay ci troviamo davanti a un gioco molto divertente e mai frustrante che strizza un occhio sia ai neofiti e alle persone che vogliono solo godersi una storia sia agli hardcore gamers che vogliono rendere tutto una sfida.
L’operazione possiamo dire che è pienamente riuscita e la linea è stata tracciata, ora toccherà ai giocatori dimostrare a Square Enix che portare in auge The World Ends With You non è stata una cattiva idea.
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