Bentornati, amici e amiche della Tribù, sulle nostre pagine, questa volta per la recensione di Orange Season! Parliamo di un titolo che prende ispirazione da Stardew Valley e che cerca di distinguersi a modo suo, mantenendo però la classica atmosfera rilassante che contraddistingue questa tipologia di giochi. Sviluppato da Innerfire Studios e pubblicato da SOEDESCO, questo gioco è stato pubblicato il 24 ottobre di quest'anno su Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Steam e Epic Games Store.
Gli sviluppatori definiscono Orange Season come un GdR agricolo, in cui siamo chiamati a prendere possesso di una fattoria lasciata alla mercé del tempo e delle condizioni atmosferiche.
Mi sono approcciato a questo titolo con ben chiara in mente l'idea di base da cui sono partiti gli sviluppatori [avendo giocato per ore e ore a Stardew Valley al tempo dell'uscita di quest'ultimo N.d.R.] e con delle aspettative.
Sarà riuscito a soddisfarle?
Come al solito, prima di lasciarvi alla parte corposa della recensione, vi informo del fatto che ho giocato per svariate ore al titolo, ma la sua lunghezza è pressoché infinita, vista la forte impronta sandbox estremamente simile ad altri giochi di questo genere, come il già citato Stardew Valley o Harvest Moon. Questo gioco quindi offre un'esperienza limitata solo dalla vostra voglia di giocare.
Ora senza ulteriori indugi, ecco a voi la recensione di Orange Season!
Orange Season, esattamente come gli altri esponenti del genere GDR agricolo, presenta una trama molto leggera e poco invadente, volta a fare da linea guida per gli avvenimenti. Per quanto presenti alcuni colpi di scena, perlopiù vuole essere un elemento a supporto di tutto il resto, capace di dare un forte contesto senza essere fastidiosa.
In questa storia, infatti, ci caliamo nei panni di un giovane che scopre l'offerta della vita e decide di acquistare, ad un prezzo irrisorio, una fattoria situata a Orange Town, un piccolo paese. Purtroppo il prezzo basso significa che la fattoria è stata abbandonata dal precedente proprietario e al momento è in disuso.
Sicuramente per la persona media questo genererebbe sconforto e probabilmente porterebbe a lasciar perdere, ma noi non siamo una persona qualsiasi: ci mettiamo quindi subito al lavoro, supportati dagli abitanti del paese, in particolare dal sindaco Julia.
Dopo una prima chiacchiera, durante la quale ci vengono donati degli attrezzi agricoli offerti dagli abitanti del villaggio, Julia ci lascia nelle mani del suo fratellino, Benjamin, che ci insegna le basi dell'agricoltura e ci commissiona il nostro primo carico, ovvero cinque rape mature che dimostrino il nostro potenziale.
Da questo punto in poi, la trama rimane molto in sottofondo ed emerge il grande lavoro di scrittura del mondo che ci circonda: ogni personaggio incontrato dimostra di avere una propria personalità, ognuno con la propria routine giornaliera, le proprie preoccupazioni e i propri obiettivi. Noi quindi arriviamo ad infilarci in tutte queste questioni, aiutando prima uno e poi l'altro abitante, aumentando il nostro grado di relazione con loro e diventando parte integrante della vita di Orange Town. L'aria che si respira camminando per la cittadina è molto vivace, realistica e riesce a rendere bene l'idea di trovarsi in un paese con una comunità molto legata e nella quale tutti conoscono tutti.
Insomma, la trama e storia di questo titolo sono perfettamente in linea con quella di altri del genere, ma l'abbiamo in realtà trovata un po' debole e poco presente. Ovviamente non è sbagliato che sia sviluppata in questa maniera, ma avremmo gradito un maggior grado di coinvolgimento del giocatore in tutto questo. Per quanto puntino a farti diventare parte della vita del paese, giochi come quelli precedentemente citati lo fanno decisamente meglio.
Questo titolo vuole farci diventare dei fattori in tutto e per tutto e ci lancia immediatamente nel mezzo dell'azione: attrezzi alla mano e prima commissione ricevuta, ci si mette subito ad esplorare le meccaniche di questo GdR agricolo. Alla base di tutto c'è ovviamente la coltivazione, la quale implica anche la conoscenza di cosa coltivare in ogni stagione. In Orange Season, infatti, abbiamo un sistema di stagioni e di passaggio del tempo, legato all'orologio nell'angolo alto a destra dello schermo. Questa sezione, come molte altre del titolo, prende a piene mani da Stardew Valley e giochi simili, dandoci la possibilità di ottenere risorse base come legno, pietra e simili dalla fattoria stessa [abbandonata da chissà quanto tempo, nella fattoria sono cresciuti molti alberi ed è stata invasa da erbacce, pietre, frutti caduti dagli alberi e molto altro N.d.R.].
Nella nostra fattoria quindi, possiamo tagliare alberi, raccogliere frutti, zappare il terreno per prepararlo ad essere seminato e innaffiare le nostre colture per farle crescere forti, oltre a guadagnare valuta mettendo i risultati del nostro lavoro nella cassa delle consegne che viene svuotata ogni mattina dal fattorino addetto.
Al di fuori di essa, invece, troviamo la vita dei cittadini e tutti i loro negozi e attività, dalla spa gestita da Thalia, fino alla fucina di Viktor, il fabbro. Ogni negozio della zona risulta utile e ogni personaggio ha un motivo di gameplay, oltre che di trama, per essere disponibile.
Il gameplay quindi non varia molto dai giochi del genere GdR agricolo, ma si presenta con alcuni piccoli problemi, perlopiù legati alla precisione delle hitbox per alcune azioni, specialmente per quelle legate alla coltivazione. Riuscire a selezionare il pezzo di terra giusto a volte risulta estremamente frustrante se si sta giocando con un pad [il vostro redattore ha giocato al titolo su Xbox Series S N.d.R.]. Oltre a questo problema, ci sono altre piccole cose che possono risultare fastidiose, come il movimento in otto direzioni che a volte porta a rimanere incastrati in un muro o in una staccionata [una volta ho avuto un softblock dovuto al cercare di scendere dal secondo piano aperto di una casa: il personaggio si è incastrato e attraversava i muri, rimanendo però bloccato nei confini della casa stessa N.d.R.].
Orange Season propone un reparto grafico in pixel art ben realizzato, dai colori vivaci e dall'aspetto nitido: i personaggi sono molto riconoscibili e per trasmettere al meglio le emozioni e le espressioni di ognuno sono stati implementati dei ritratti di fianco ai box di dialogo. Anche l'ambiente è ben realizzato e la maggior parte di ciò che si vede a schermo risulta fedele alle controparti reali, per quanto reso in maniera più cartoon. Pecca in parte sulle animazioni, che spesso sono scattanti e poco fluide.
Sotto l'aspetto sonoro, invece, il titolo presenta sia buone qualità che problemi: da una parte la colonna sonora è ottima e rilassante, dall'altra presenta poche tracce e poca varietà. Ci sono pochi effetti sonori che rendono il mondo vivo, per quanto quelli presenti siano di eccellente qualità.
Infine, sotto il punto di vista tecnico, il titolo purtroppo presenta svariati problemi di hitbox e di compenetrazione sia del personaggio principale, che possono portare a softblock, sia degli oggetti, che rendono difficile interagirci.
In definitiva, il titolo realizzato da Innerfire Studios è un'ottima entrata nel mondo dei giochi GdR agricoli e riesce a riprodurre quelle sensazioni di tranquillità e calma. Il problema è che non presenta nulla di veramente innovativo e risulta problematico sotto alcuni aspetti. Ha quindi rispettato le nostre aspettative? La risposta si trova a metà tra il sì e il no, è un gioco interessante per passare alcune ore, ma spinge il giocatore a tornare su titoli più affermati come Stardew Valley, anziché catturare completamente l'attenzione.
Il codice per Xbox Series X|S ci è stato offerto dal publisher.
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