Pongiornissimo, ragazzi della Tribù! Bentrovati nuovamente sulle nostre pagine per una bella recensione in compagnia del sottoscritto, dove oggi si tornerà a parlare di un titolo per Nintendo Switch. Come ormai saprete, il mio cuoricino batte forte per la Grande N, quindi ricevere proprio da questa azienda un codice da recensire è sempre un grande piacere. Oltretutto, il compito non sarebbe dovuto nemmeno toccare a me a questo giro, ma il destino ha voluto rimescolare le carte… Insomma, una fortuna di cui non mi posso certo lamentare!
Eccoci dunque qua a parlare dell’ultimo remake giunto sulla console ammiraglia di Nintendo, dedicato a un apprezzatissimo titolo dell’era GameCube, ovvero Paper Mario: Il portale millenario. Come si sarà comportata questa nuova versione di uno dei più iconici giochi di ruolo con protagonista l’idraulico baffuto più famoso del mondo? Beh, continuate a leggerlo per scoprirlo, perché ora chiudiamo questa introduzione… e battiamo il GOOONG!!!
Paper Mario: Il Portale Millenario [e attenzione alle maiuscole, perché il titolo originale non le aveva mica N.d.R.] è il remake del secondo gioco della saga di Paper Mario, che attualmente conta sei capitoli principali. Sviluppata, sin dal primo episodio, da Intelligent Systems, questa serie pone Mario e soci in un contesto piuttosto particolare, dove gli ambienti e gli stessi personaggi sono fatti interamente di carta, col saggio utilizzo della “sottigliezza” di questo materiale che la fa da padrone.
Il portale millenario, rilasciato nel 2004, fu un grande successo di critica e di pubblico e, ancora oggi, viene ricordato come uno dei titoli per GameCube più apprezzati. Non per niente a essere selezionato per una riedizione che lo andasse a glorificare e migliorare è stato proprio lui, invece di altri capitoli (come il primo, per esempio). E infatti, proprio come successo per il recente ritorno di Super Mario RPG, Nintendo ha deciso di dare nuova vita a questo titolo, portandolo su Switch con una veste totalmente rinnovata e ricostruita, senza volerne però intaccare l'iconica aura. Partendo da questo presupposto, il remake fa un ottimo lavoro, ma andiamo per ordine, partendo dalla trama del gioco.
La Principessa Peach, durante una visita nella città di Fannullopoli [un nome, un programma N.d.R.], è stata rapita e tocca a Mario il compito di partire per salvarla, anche questa volta. Ad aver preso la bionda dama non è stato il solito Bowser, bensì un gruppo di misteriosi individui alla ricerca di artefatti magici noti come Gemme Stella. Tramite di esse, costoro vogliono aprire il leggendario Portale Millenario… e conquistare così il mondo intero. Grazie alla mappa in grado di localizzare le pietre, Mario avrà però la possibilità di precederli e, accompagnato da un cast di improbabili alleati, salvare la situazione nel corso di una rocambolesca missione…
Gli spin-off di Mario hanno abituato il pubblico a un lato narrativo decisamente marcato (rispetto ai platform) e Paper Mario: Il portale millenario non è affatto da meno, ma è anzi un esempio eccellente di questa categoria. Quella che sembra una “classica” avventura per salvare Peach si rivela infatti sin da subito un viaggio surreale in un mondo colorato, pieno di personaggi sopra le righe, dialoghi folli e momenti anche emozionanti. Per quanto ci piacerebbe approfondire maggiormente l’intreccio, possiamo solo assicurarvi che ci sarà da divertirsi!
Così come per la saga di Mario & Luigi, l’aspetto più interessante dei primi due Paper Mario è il fatto che il cuore del loro gameplay è quello tipico di un GDR con combattimento a turni [il che unisce le due serie al già citato comune antenato Super Mario RPG N.d.R.]. L’avventura di Mario si svolge in aree più o meno grandi dove, oltre a esplorare e scoprire segreti, si può ingaggiare battaglia con varie tipologie di nemici, guadagnando denaro ed esperienza. Con tanto di level-up che potenziano statistiche (poche, ma buone), effetti di stato e gli immancabili alleati in grado di usare tecniche uniche, Il portale millenario portava in scena ciò che il primo capitolo aveva già fatto, espandendolo però ampiamente.
Uno spin-off di Mario non sarebbe tale senza qualcosa di piccante e unico, ed ecco quindi che entrano in scena i comandi d'azione! Nel corso degli scontri, infatti, ogni tecnica usato dai personaggi richiederà di eseguire un’azione, lasciando mai il giocatore senza qualcosa da fare. Dal ruotare una levetta fino al premere prontamente un tasto, il titolo spinge a imparare tempistiche particolari per ogni evenienza, potenziando ciò che facciamo quando si esegue la corretta azione, sia in attacco che in difesa.
Tutto ciò che abbiamo già descritto permetterebbe a questo Paper Mario di distanziarsi da molti altri titoli, ma le sorprese non finiscono qui! Oltre all’interessante [e molto più profondo di quanto sembri N.d.R.] sistema delle tessere, ovvero punti assegnabili a una vasta gamma di abilità passive e attive che permettono di creare configurazioni di ogni genere, fornendo ai giocatori un’incredibile varietà di approccio agli scontri, con ogni capitolo della sua storia il titolo cambia in modo più o meno marcato il suo loop di gioco. Così facendo, più che una singola grossa avventura, sembra di affrontare tante mini storie differenti, tra archi narrativi che prediligono il combattimento a quelli che invece puntano di più sulla risoluzione di puzzle ambientali.
Oltre a tutto quello che abbiamo già descritto, ci sono da considerare le aggiunte fatte nel remake. Infatti, Il Portale Millenario ha dalla sua un migliorato sistema di viaggio rapido, che riduce il dover scarpinare quando si hanno missioni da svolgere o segreti da recuperare in luoghi già visitati, dei tutorial opzionali, un inventario espanso e anche un potenziato sistema di indizi, ottimi per orientarsi all’interno della propria avventura.
Se vi sembra che, a livello di gameplay e storia, questo remake di Paper Mario abbia poco o niente da offrire a chi ha già familiarità col gioco originale, stiamo ora però per addentrarci nella sezione in cui maggiormente si potranno sottolineare le differenze tra le due edizioni del gioco.
Partiamo dal reparto che più ci ha preso alla sprovvista e, mano a mano che proseguivamo nella nostra partita, indicava la cura marcata e lampante da parte di Intelligent Systems nella realizzazione di questo progetto, il sonoro. Elencare la quantità di tracce audio de Il Portale Millenario è piuttosto difficile, soprattutto se si va a considerare che non si sta parlando solo di una semplice [facciamo passare il termine N.d.R.] serie di riarrangiamenti delle musiche presenti nell’originale, ma di una grande quantità di canzoni nuove presenti nella quasi totalità delle aree del gioco. Ogni zona della mappa, infatti, è caratterizzata da remix e versioni inedite delle musiche, che di rimando donano ulteriore personalità alle suddette. Se a tutto questo aggiungiamo il grande lavoro fatto per donare a ogni personaggio una “parlata” con versi differenti (dato che non si sta parlando di doppiaggio), il tutto si eleva ancora di più!
Paper Mario: Il Portale Millenario si difende poi egregiamente anche nel comparto visivo e sotto tutto ciò che riguarda la direzione artistica. Riprendendo lo stile dell’originale, gli sviluppatori hanno ricreato un mondo cartaceo che, in un certo senso, riesce davvero a dare “un peso” a ciò che mette in scena, pur trattandosi di elementi fatti principalmente di fogli o derivati, appunto. Giochi di prospettiva saggiamente usati, tra pieghe e colori, ritornano più deliziosi che mai e si mescolano cogli elementi surreali della storia. E le battaglie a turni, in particolare, ora come non mai sono rese come un’opera teatrale, dei momenti di tensione tratti da una grande favola raccontata in una recita popolata da pupazzi di carta [tutto può succedere… ma lo spettacolo deve continuare N.d.R.].
A chiudere il trittico troviamo poi un comparto tecnico granitico che, nel corso di tutte le ore di gioco, non ha mai dato segni di cedimento, né tantomeno ha mostrato glitch o bug. Il gioco gira a 30 FPS, mentre la sua controparte per GameCube viaggiava a 60, ma diamo per scontato che questo sia stato il compromesso necessario dato l’hardware di Switch (e la sua portabilità), quindi ci riteniamo comunque soddisfatti.
Vi starete giustamente chiedendo, ora che siamo giunti alla fine della recensione: ma quindi quali sono i lati negativi o i punti a sfavore di questo Paper Mario: Il Portale Millenario? E a ciò possiamo rispondere in un solo modo, ovvero con un sincero “poco o niente”. Il gioco di cui ci accingiamo a tirare le somme aveva dalla sua una base eccellente da cui partire, ma, a conti fatti, non ha per nulla deluso le aspettative di chi lo attendeva con tanta trepidazione (e forse un po’ di preoccupazione). Sul lato gameplay non solo si sta parlando di un titolo che, anche senza alcuna modifica, risulterebbe fuori dagli schemi e fresco senza problemi, eppure ci sono anche da considerare le varie aggiunte alla qualità della vita fatte dagli sviluppatori. Che siate dei neofiti o dei veterani, vi godrete le svariate ore che il titolo può offrire con piacere, rimanendo anche stupiti per qualche piccola sorpresa e potendovi godere sezioni in cui ascoltare le tracce audio e vedere i bozzetti del gioco.
Acquistando questo gioco vi ritroverete tra le mani una versione più colorata, più carismatica e, all’atto pratico, migliore rispetto al titolo uscito vent'anni fa su GC, senza rinunciare a nulla di ciò che lo aveva reso celebre ai tempi. Alcuni potrebbero dire che le aggiunte sostanziali siano poche, ma pensiamo che a volte non si debba alterare ciò che si ha tanto per, e sicuramente chi ha curato questa riedizione de Il portale millenario sapeva cosa andava fatto per non snaturare la natura di questa bislacca e iconica favola di carta. Il risultato è… “il remake ideale dalla realizzazione eccezionale” (semicit.)!
P.S.: Sono alla mia seconda recensione di un titolo di IS e ai miei secondi ringraziamenti speciali (senza contare la coincidenza del voto), deve essere un segno… a ogni modo, chi sa sa, e lo ringrazio tantissimo per il supporto!
Devi essere connesso per inviare un commento.