Si parla di Pokemon e l’attenzione globale è già conquistata: un brand che nel tempo è riuscito a coinvolgere giocatori accaniti (e non) sotto un’unica bandiera; proprio di questa forza Nintendo ne fa vanto, spingendo la curiosità dei suoi utenti verso una serie di giochi che, in passato, non ha riscosso molto successo come la miniserie Rumble.
Alle volte trasformare un brand in un free-to-play non è così un male; infatti, questa serie ne ha solo beneficiato.
Nel 2009 uscì Pokemon Rumble: primo titolo di questo genere ispirato ai pokemon e distribuito tramite Wii Ware. Presentato come un Hack n’ Slash, riuscì a ispirare soltanto i fan più accaniti con un gameplay molto semplice e veloce; ma poco profondo.
Nel 2011 la Nintendo provo ad evolvere questa serie con Super Pokemon Rumble: questo titolo usci per la prima volta in versione fisica per 3ds, con una trama lineare ma semplice; ma servì solo a saziare il desiderio di pokemon che attendevano l’uscita di Pokemon X e Y. Nel 2013 si cerco di ritornare alle origini con l’uscita di Pokemon Rumble U per Wii U: il titolo uscì solo per e-Shop e servì, soprattutto, per testare il lancio delle NFC [gli attuali amibo sono0 la conseguenza di questo tentativo NdR].
Nonostante tutto, il brand era relegato a due tipi di utenza: i fan sfegatati che non perderebbero un gioco di Pokemon per nessuna ragione ed un pubblico più giovane.
Per i motivi precedentemente citati, qual era il modo migliore per incuriosire l’utenza che aveva ignorato sin ora questa mini-serie?
La svolta free-to-play!
In fin dei tonti, non costa niente provare un titolo gratis per capire se merita il nostro tempo; ed è qui che la Nintendo voleva arrivare.
L’avventura su Pokemon Rumble World inizierà con la richiesta di aiuto del sovrano del regno: una volta scelto il nostro Mii che farà da avatar per tutto il gioco, ci troveremo a soddisfare la sua prima richiesta.
Un mago ha schernito il re perché lui possedeva “BEN” 10 poke-giocattoli;
Il re, per l’appunto, ci chiederà (dopo averci donato il suo pikachu) di andar a catturare almeno 11 poke-giocattoli per sfidarlo: da qui in poi comincia la nostra avventura.
Per l’intero titolo noi controlleremo queste versioni “giocattolo caricato a molla” dei pokemon in una serie di ambientazioni diverse popolate da altri poke-giocattoli.
Le meccaniche sono estremamente semplici: premendo i 2 tasti (o anche semplicemente avvicinandosi ai nemici) li attaccheremo con il pokemon che stiamo usando sino a sconfiggerli.
Catturare un pokemon non sarà difficile: una volta sconfitto l’avversario avremo una possibilità in percentuale ( aumentata se stordiremo l’avversario prima di sconfiggerlo) di poterlo raccogliere il nostro avversario per renderlo un nostro alleato.
Come ogni titolo di pokemon, ci sono delle meccaniche rpg che ne marcano il gameplay; ma in Rumble World sono ridotte all’osso: nonostante il sistema classico di resistenza/debolezze (per il quale ogni tipo di pokemon infliggerà più o meno danni in base al proprio tipo ed a quello del nemico) ed un valore numerico (determinato a caso al momento della cattura) che indicherà la forza del nostro pokemon, sono poca cosa per dare spessore al gameplay. Questa pecca può portare ad annoiarsi troppo presto vista la natura ripetitiva del titolo.
Il miglior aspetto del titolo è sicuramente la longevità, con la possibilità di catturare tutti i 718 pokemon esistenti, ed alcuni fattori estetici per il nostro personaggio (purtroppo molti dei quali a pagamento con micro-transazioni) impegnerà moltissime ore per il suo completamente.
Una nuova funzione introdotta da Rumble World è la presenza delle mongolfiere.
Questo mezzo di trasporto ci permetterà di raggiungere un gruppo di zone tematiche (esempio: la mongolfiera fogliolina ci porterà in territori popolati da pokemon erba) che verranno randomizzate ad ogni nostro viaggio. Le mongolfiere potranno esser acquistate unicamente tramite diamanti-poke, oggetto acquistabile con soldi veri o ottenendo alcuni obbiettivi all’interno del gioco: una volta acquistata, essa potrà esser riutilizzata dopo una breve attesa ben gestita (e non logorante, soprattutto) quando inizierete ad aver un numero considerevole di posti dove andare.
Una delle caratteristiche cardine della serie Rumble è proprio questo stile grafico molto stilizzato e spigoloso.
I modelli dei pokemon sono volutamente pensati in modo macchinoso per dare questa impressione “giocattolo a molla vecchio stile”; questo punto combinato alle ambientazioni molto colorate sono molto belle da vedere ed , almeno in questo senso, mai noiose o ripetitive. L’audio, invece, soffre di una scarsa varietà di musiche ed un sovrapporsi di versi di pokemon continui durante le fasi può intense di combattimento, portando quasi a desiderare di giocare il titolo con una propria selezione musicale mutando il 3ds.
In questo titolo il 3d è stato implementato abbastanza bene e godibile anche grazie alle visuale isometrica che avremo durante le fasi di battaglia.
Un fattore che sicuramente è da rilevare è la poca influenza delle micro-transazioni sulla godibilità del titolo.
Nonostante il mezzo di trasporto principale è acquistabile unicamente con i “pokediamanti”, il gioco vi darà molte possibilità di trovarne gratuitamente.
La presenza delle missioni del re giornaliere e i premi ottenuti tramite Streetpass e Spotpass perfettamente integrati nel titolo, permetteranno , ai più pazienti, di ottenere tutte ciò che si potrebbe acquistare subito: ridurre le interazioni coi soldi reali a semplici metodi per velocizzare l’acquisizione di oggetti, in un gioco senza la componente competitiva, è un sistema non invasivo e ben studiato.
Pokemon Rumble World trasforma una miniserie relegata ad una fanbase molto accanita in un titolo semplice e divertente per tutti: la sua forza principale sta nella quantità smisurata di collezionabili e posti da visitare; ma la sua eccessiva semplicità e scarsa profondità possono annoiare i giocatori più accaniti.
Una grafica molto particolare è colorata sono una giusta cornice per un titolo che non va preso troppo seriamente.
Il sistema di micro-transazioni è relegato al suo giusto posto come semplice mezzo per velocizzare meccaniche (che comunque sono tranquillamente affrontabili con un po’ di pazienza).
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