Giocare a Quake II Remastered è stato un po’ come fare un salto indietro nel tempo tornando bambini e fronteggiare la calura estiva massacrando nemici a più non posso, ma questa volta in alta risoluzione. Quello che ci troviamo per le mani è infatti un titolo che fa leva quasi per intero sull’effetto nostalgia di quel gruppo di utenti affezionato al brand, ma che non manca di strizzare l’occhio anche alla nuova generazione che, magari, questo capitolo della saga mai nemmeno lo aveva visto. Data questa natura ibrida ci siamo sentiti in dovere di trattare questa recensione in modo un pelo differente dal solito, in primis perché il gioco originale è uscito diverso tempo fa, e secondariamente perché il gioco è una remastered, non un remake.
Partiamo quindi con il dire cosa questa nuova edizione ha da offrire, per poi infine parlare della qualità complessiva e fare qualche considerazione.
La prima cosa che ci teniamo ad evidenziare è che questa nuova versione del gioco ripropone in toto l’opera originale semplicemente ricompilata e con texture in alta risoluzione [per la recensione abbiamo potuto provare la versione PlayStation 5 per la precisione N.d.R.]. Oltre a questo troviamo entrambi i Mission Pack: The Reckoning e Ground Zero, Quake II 64 (versione in precedenza in esclusiva per la console Nintendo) e, per concludere, il nuovo Call of the Machine sviluppato da MachineGames in occasione del rilascio. A tutto questo c’è chiaramente da aggiungere un buona dose di fix e migliorie atti a rendere fruibile il gioco anche su PC e console moderne e, per concludere, sono state ripristinate anche la varie modalità multiplayer (con aggiunta di crossplay) e coop in locale grazie allo split screen. Questo connubio permette a questa versione del gioco di essere la scusa perfetta sia per chi questo titolo lo conosce molto bene, e quindi ci tiene a rigiocarlo nell’epoca odierna, sia per coloro che questo titolo non lo hanno mai provato, e che vogliono quindi avvicinarsi ad uno dei capostipiti della serie nel modo più vicino possibile all’originale. Oltre a tutto ciò questa versione arriva sul mercato ad un prezzo piuttosto interessante, soprattutto alla luce delle tante migliorie ed aggiunte che vi abbiamo elencato.
Quake II rappresenta un esempio palese di una remastered nella sua forma più ghiotta ed interessante per il pubblico, anche se, come vedremo, qualche problemino lo porta con sé. In primo luogo, in quanto remastered ripropone il medesimo gameplay e la medesima esperienza del gioco originale, in secondo luogo rivede e migliora gli asset grafici in modo da rendere il gioco godibile anche su schermi in alta risoluzione, ed infine permette di godere di un vecchio titolo sulle piattaforme odierne, senza costringerci a ricorrere all’emulazione per recuperare il gioco di turno. Proprio questo ci porta infatti all’esperienza che abbiamo sperimentato pad alla mano. Quake II è uno sparatutto dinamico, scattante, ricco di segreti e chicche; un gioco che ci istiga a muoverci in continuazione per esplorare ogni anfratto del livello e scovare ogni frammento di risorsa. Affrontare [o ritornare N.d.R.] tra quei corridoi e quelle stanze non potrà infatti fare altro se non stamparci un gran sorriso in faccia mentre attraverseremo correndo e massacrando nemici nei vari livelli, scoprendo nuove armi e nuovi avversari. Come avrete capito, anche in questa versione la storia è sì presente nel gioco, ma non riveste un ruolo fondamentale all’interno della produzione e, spesso, risulta solo il collante per portarci a spasso da una sparatoria all’altra.
Quake II è a nostro modo di vedere un’ottima manovra che, a basso costo, venderà sicuramente un bel po’, andando a monetizzare sulla fama di un titolo già noto e famoso (insomma, squadra vincente non si cambia). Questa scelta però non viene portata avanti senza qualche inconveniente. Fare una remastered pura e semplice, per quanto in questo caso sia stato aggiunto anche del contenuto, porta irrimediabilmente sul tavolo il senso di già visto. Certo, molti di voi puntualizzeranno che quello è proprio il punto del fare una remastered, ma il problema qui giace altrove e non nel semplice déjà vu. Riproporre un titolo nato e sviluppato negli anni '90 (1997 per la precisione) ci porta a rigiocare ad un titolo che inevitabilmente è stato realizzato basandosi su un game design piuttosto vetusto e ripropone un game loop che inevitabilmente soffre di quelli che erano i limiti tecnici dell’epoca, ma che oggi risultano superati. Certo, siamo d’accordo che valutare Quake II con il metro di giudizio odierno abbia veramente poco senso, ma bisogna almeno ammettere che, passati i primi momenti di euforia ed eccitazione legati al materiale nuovo e alla nostalgia, ben presto ci scontreremo con quelle che sono la ripetitività del gioco, la semplicità della trama e la linearità dei livelli.
Per potare a termine una missione e continuare verso quella successiva non ci sono molte alternative e, una volta trovati i segreti, ci si rende conto che alla fine saremo guidati attraverso un lungo corridoio con ben poche scelte e diramazioni.
Quake II è a conti fatti un titolo su cui c’è ben poco da dire. A suo tempo aveva già conquistato la fama e oggi, anche se come abbiamo detto non è invecchiato nel migliore dei modi, si presenta comunque come un prodotto valido e che può sicuramente divertire ed istruire dozzine di giocatori più giovani. A dispetto del design anziano, infatti, il gampelay in sé resta valido, fluido e adrenalinico grazie alla varietà di armi e nemici. Se a questo sommate il prezzo decisamente accessibile, davvero non avete più scuse per potervi tirare indietro. C’era bisogno di questa remastered? Difficile a dirsi, ma non possiamo che essere grati a Bethesda per aver deciso di preservare questa pietra miliare del genere FPS e di averlo fatto nel rispetto dell’opera originale, offrendo quindi anche alle generazioni moderne l’opportunità di provare questa chicca del passato.
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