Come era già accaduto con il primo FAR, anche Changing Tides è un lungo viaggio all’interno di un mondo desolato e vuoto. Un viaggio portato avanti da un barlume di speranza che ci porterà a superare innumerevoli ostacoli ed attraversare le ambientazioni più incredibili. Ad accompagnarci in quest’avventura la nostra fida imbarcazione che, grazie alla sua inesauribile resistenza, ci accompagnerà attraverso i luoghi più inospitali ed estremi.
Senza ulteriori indugi suggerirei quindi di buttarci a sviscerare l’opera sviluppata da Okomotive per vedere cosa ha da offrire.
Chi conosce il primo capitolo di FAR sa benissimo di cosa stiamo parlando, questo perché anche il primo capitolo si basava su questa strana, ma incredibilmente valida premessa. Anche in Far: Changing Tides non esiste alcuna forma di narrativa diretta, e non solo questo. Non aspettatevi alcun narratore esterno a spiegarvi gli avvenimenti che vivremo, e non pensiate che il nostro protagonista sia di molte parole.
Al contrario, ciò che caratterizzerà il nostro viaggio sarà proprio l’assenza di questi elementi, in favore di un’espressione artistica che urla a pieni polmoni quello che vuole raccontare. Non sarà infatti tramite testi elaborati, documenti o dialoghi che scopriremo i frammenti di questa silente narrativa, ma tramite il mondo di gioco, la sua estetica ed il contesto che vivremo. Far: Changing Tides fa un sapiente uso non solo dei suoni ambientali e degli indizi visivi, ma riesce a sfruttare persino la colonna sonora, e la sua assenza, per sottolineare e raccontare. Il risultato è un viaggio veramente speciale che non mancherà di cullarci tra il dolce sciabordare delle onde e la musica delicata e quasi evanescente, il tutto mentre veleggiamo verso mete sempre più ignote ed inospitali. Cosa ci spinge ad attraversare questi luoghi desolati ed avversi? La risposta, come già detto, è dettata dalla speranza, una flebile speranza forse di incontrare qualcuno che, come noi, ha intrapreso questo periglioso viaggio mosso da una volontà altrettanto ferrea.
Un altro aspetto estremamente interessante di FAR, oltre alla sua narrativa ed alla sua direzione artistica, è sicuramente il gameplay. In un gioco dove non esistono testi scritti o dialoghi di sorta non è infatti semplice trasmettere una storia, ma allo stesso tempo non lo è nemmeno fornire sul suo gameplay. FAR in questo riesce a fare un lavoro egregio fornendo indizi visivi ed ambientali ad ogni nuova meccanica di gioco portandoci naturalmente a sperimentare con gli elementi a schermo. Grazie a questo semplice ma efficiente trial and error saremo quindi presto in grado di individuare gli elementi con cui potremo interagire e quelli che potremo raccogliere dando quindi il via al nostro viaggio.
Ad accompagnarci per la maggioranza della nostra avventura, il nostro fido mezzo di trasporto, una strana imbarcazione simile ad una torre spezzata ed accessoriata con un motore, presumibilmente a vapore, e molte altre funzionalità interessanti. Il gioco è infatti diviso in due momenti distinti, un primo dove saremo chiamati a prendere il comando del nostro vascello, ed un secondo dove invece dovremo esplorare il mondo attorno ad esso per recuperare risorse oppure per liberare il cammino e proseguire. La nostra avventura sarà inoltre scandita da una serie di potenziamenti e migliorie che potremo apportare al nostro veicolo, momenti che delineeranno il capitolo della storia a cui saremo giunti, e che sbloccheranno tutta una serie di funzionalità che renderanno il nostro viaggio sempre più agevole.
In questa fase del gioco vedremo gli unici momenti in cui ci allontaneremo del nostro vascello, anche per periodi di tempo piuttosto lunghi. I motivi principali per cui dovremo fare ciò potrebbero essere molteplici, tra cui recuperare propellente per il nostro motore o raccogliere un kit di riparazione, ma principalmente la ragione più comune sarà liberare il percorso da un qualche ostacolo o recuperare uno dei nuovi potenziamenti da una qualche struttura. In questi frangenti il gioco ci proporrà alcuni brevi momenti di platforming ed una serie di puzzle ambientali che potremo risolvere interagendo con gli elementi dello scenario. Questi ultimi come potete immaginare non sono particolarmente complessi, ma risultano comprensibili semplicemente esplorando l’ambiente e facendo qualche tentativo qua e là.
La seconda fase, nonché la più importante, ci vedrà invece alle prese con il controllo della nostra nave improvvisata. All’inizio del viaggio avremo a diposizione solamente la navigazione a vela, funzionalità che ci richiederà di issare l’albero maestro, fissare le vele ed infine tenerle orientate a favor di vento per raggiungere la velocità ottimale. A mano a mano che esploreremo il mondo però la nostra nave sbloccherà nuove funzionalità e metodi propulsivi tra cui un vero e proprio motore ed anche la possibilità di immergersi come un sommergibile. Queste sono in realtà solo alcuni dei potenziamenti che troveremo e, credeteci, alcuni sono veramente geniali e ben piazzati, anche se renderanno le interazioni con i controlli della nostra nave saltuariamente un po' frenetiche.
Ciò che infatti caratterizza FAR è il fatto che dovremo pilotare la nostra nave dall’interno, senza prenderne il diretto controllo. Ogni singola operazione, dall’issare le vele, al caricare più propellente nel motore, dovrà essere eseguita da noi manualmente correndo per i ponti del velivolo e spostando fisicamente gli oggetti per riparare o rifornire il tutto. Questo potrà sembrare un pelo confusionario all’inizio [e in alcuni momento lo sarà per davvero N.d.R.], ma una volta fattaci la mano ci ritroveremo ad eseguire anche manovre complesse senza rendercene conto, soprattutto grazie alla progressione con cui il gioco ci introduce alle manovre ed alle azioni più complesse.
FAR Changing Tides è uno di quei titoli che, per quanto possano essere brevi e non troppo impegnativi, lasciano un segno. Per concludere il gioco, infatti, ci abbiamo messo circa sei ore, e questo senza correre in modo particolare. Vero, a prima vista potrebbe non sembrare una longevità pazzesca, ma alla luce della sua struttura e impostazione, a nostro modo di vedere FAR: Changing Tides presenta una durata più che onesta e anzi, se avessero deciso di prolungarlo ulteriormente forse sarebbe risultato persino meno piacevole. Grazie alla sua atmosfera, al suo gameplay semplice ed immersivo e alla musica veramente eccezionale, FAR non mancherà di lasciarvi incantati mentre navigherete verso lidi sconosciuti, o esplorerete macchinari appartenenti a civiltà scomparse. Certo il gameplay non è privo di qualche difetto, e sinceramente alcuni intermezzi di pura e semplice navigazione potevano essere resi un po’ più corti in modo da ridurre i tempi morti. Ciò non di meno anche questi passaggi potrebbero risultare estremamente piacevoli ad alcuni giocatori che amano particolarmente l’atmosfera o le colonne sonore.
Gli unici giocatori a cui ci sentiamo di sconsigliare FAR sono proprio coloro i quali cercano un gioco di azione pura e semplice, e ai quali per forza di cose la narrativa proprio non interessa. Per tutti gli altri il nostro consiglio è di partire dal primo e proseguire con questo, in modo da godersi appieno l’evoluzione di questi racconti di viaggio incredibilmente immersivi e caratteristici.
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