Samurai Warriors 5

Ripercorriamo insieme la storia di Oda Nobunaga e dell'unificazione del Giappone!

Pubblicato il 27 Luglio 2021 alle ore 9:00
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di Manuel Marzola
@Sentimento Persistente

Il “genere musou”, data la sua natura a tratti ripetitiva, ha sempre diviso la community di videogiocatori in due grandi linee di pensiero e col passare degli anni la divisione è divenuta sempre più netta: c’è chi lo ama e chi passa oltre. Proprio per questo motivo pensiamo che, prima di introdurvi alla nostra recensione di Samurai Warriors 5, è giusto fare una piccola delucidazione su cosa sia, a conti fatti, il Musō [che dal giapponese si traduce con “Senza eguali” oppure “Una persona talmente forte da non avere rivali in battaglia” N.d.R.]Musou è il nome di una serie di videogiochi in cui sono presenti delle meccaniche in cui il protagonista, puntualmente dotato di una forza straordinaria, affronta moltitudini di nemici, sbaragliandoli uno dopo l’altro; tra i massimi esponenti del genere troviamo titoli come Dinasty Warriors, Samurai Warriors, Warriors Orochi, Fist of the North Star: Ken’s Rage, One Piece: Pirate Warriors, Hyrule Warriors ed altri ancora. In Oriente è sempre presente la parola Musou, mentre in Occidente è facilmente tradotta in Warriors [curiosità! N.d.R.]

Samurai Warriors 5 è l’ultima iterazione del franchise dopo sette anni di attesa; sviluppato da Omega Force e pubblicato da Koei Tecmo, raggiunge le nostre case su tutte le console (Playstation 4Xbox OneNintendo Switch e Steam) oggi 27 luglio 2021 [mentre il suo Paese natale l’ha visto con ben tre giorni di anticipo N.d.R.] al prezzo di 69,99€.

Oda Nobunaga: protagonista indiscusso dell’epoca Sengoku

Ambientato nel periodo Sengoku, vediamo un Giappone devastato da una serie di guerre e rivolte sociali. Figure influenti tentano la scalata sociale per il loro desiderio di potere e fra molti, Imagawa Yoshimoto, daimyō e grande signore, schiera le sue truppe con grande abilità per prendere in ostaggio il signore delle terre a lui vicine: Tokugawa Ieyasu. Mentre la guerra infuria, da lontano il giovane Oda Nobunaga e l’amico di infanzia Maeda Toshiie , controllano la situazione e, nel momento più favorevole, partono all’attacco contro l’esercito di Imagawa per salvare Ieyasu dai suoi aguzzini; questa è solo la prima di molte battaglie in quanto il giovane guerriero ha un piano ben preciso e di grande ambizione: conquistare tutte le terre per porre fine alla guerra ed unificare il Giappone sotto un’unica bandiera. Non consideriamo Samurai Warriors 5 come un sequel, bensì come un reboot a tutti gli effetti! Grafica rinnovata, storia dell’originale Samurai Warriors 5 ampliata e (intelligentemente) rifocalizzata su due protagonisti: l’appunto famoso Oda Nobunaga e il suo grande rivale Akechi Mitsuhide.

La Via della Spada

Il gameplay è sempre stato il cardine portante di questo genere di videogiochi; difatti, con l’avanzare della partita potremo scegliere fra un ben ampliato roster di 37 personaggi giocabili. Ovviamente non mancano i capisaldi del genere: mappe sconfinate, vie strette e lunghe dove incanalarsi contro migliaia di nemici, cavalcature ed attacchi speciali potentissimi. Il feedback sarà fluido e senza troppi rallentamenti, ma la cosa più importante è che il team di Omega Force ha centrato a pieno il punto: giocare a Samurai Warriors 5 è dannatamente divertente. Il giocatore avrà a disposizione tutto l’arsenale necessario: attacchi leggeri, pesanti, una “rage mode” ed il sempre presente contatore della barra musou [sarà questa l’origine del fantomatico genere? N.d.R.] che si azzererà non appena verrà sferrato l’attacco finale (chiamato Hyper Attack). Interessante anche la meccanica del duello contro comandanti ed eroi avversari: il combattimento da “1 contro 1000” verrà abbandonato per un approccio più tattico e ragionato, a patto che la difficoltà del gioco venga settata fra quelle più alte disponibili; fa la sua comparsa la possibilità di deviare i colpi dell’avversario, meccanica apprezzatissima che riesce a variare il ritmo di gioco donandogli un tocco più strategico.

Durante il gioco avremo a disposizione due modalità: la modalità Musou e la modalità Citadel. La prima non è altro che la storia principale di Nobunaga e Mitsuhide che porterà a sua volta ad una Free Mode, una modalità in cui potremo giocare le missioni della trama principale con diversi personaggi ed equipaggiamenti, e la Secret History, ovvero una modalità in cui giocheremo missioni alternative utilizzando personaggi secondari. La modalità Citadel, invece, è composta da un insieme di missioni con difficoltà procedurale in cui dovremo sconfiggere orde di nemici a tempo, basate non sull’attacco bensì sulla difesa della nostra roccaforte. Tutte le modalità avranno a disposizione il dojo, il fabbro, e le scuderie che serviranno per potenziare tutte le abilità ed armi acquisite durante il gioco base.

Il fiore di Ciliegio

Rispetto ai capitoli precedenti della serie, Samurai Warriors 5 si propone con un look totalmente rinnovato, sfoggiando un cell-shading carismatico che lascia a bocca aperta, abbandonando completamente la grafica 3D dei vecchi titoli. I bordi spessi e frastagliati ricordano i pennelli giapponesi utilizzati nell’arte dello shodō (Via della Scrittura) dando un look “storicamente accurato” all’insieme.

Parlando del lato tecnico, invece, il titolo non riesce a superare la risoluzione di 1080p e 60fps nemmeno in modalità retrocompatibilità su Playstation 5 o Xbox Series X|S; un aspetto tecnico palesemente castrato per poter girare anche su Nintendo Switch [ma che, in fin dei conti, riesce a dare soddisfazione anche in modalità mobile N.d.R.].

La colonna sonora, se paragonata al lavoro eseguito sul comparto grafico ed artistico, non è in grado di reggere il confronto e non riesce a spiccare: debole e ripetitiva, sembra adagiarsi un po’ troppo sugli allori, accompagnando pigramente la bellezza visiva del titolo… ma in fin dei conti è pur sempre Samurai Warriors 5 e nel complesso è un titolo che riesce a creare un’ottima esperienza di gioco.  

In Conclusione

Samurai Warriors 5, dopo i suoi anni di attesa, arriva sul mercato di prepotenza e si colloca come uno spettacolare e frenetico punto di partenza per i nuovi (ed anche per i vecchi) fan, capace di proporre una formula di divertimento fresca e divertente, ma senza innovarsi del tutto. Purtroppo non è presente una traduzione in italiano, ma l’inglese proposto rispetta i canoni della serie, senza essere troppo complesso da capire. Noi ci auguriamo che il team Omega Force riceva tutto il nostro affetto e che, anche per il suolo italiano, ci doni la possibilità di poter godere l’intera esperienza nella nostra lingua madre, magari con un aggiornamento. Concludiamo consigliandovi caldamente l’acquisto, soprattutto se avete voglia di discostarvi un po’ da generi più impegnativi tanto in voga in questo momento e procacciandovi del sano divertimento con uno dei titoli musou che getterà le basi del genere negli anni avvenire.  

Good

La nuova art direction è accattivante e rispecchia a pieno l'anima del gioco
Ottimo cell-shading
Molto ben vista la varietà di personaggi presenti nel Roster
Presenti ottime chicche sui personaggi storici dell'epoca Sengoku

Bad

L'intelligenza artificiale dei nemici non brilla di luce propria
A lungo andare ripetitivo
Il livello di difficoltà è un po' troppo sotto le righe
8.3
PEM-PEM

Sviluppatore: Omega Force
Distributore: Koei Tecmo Games
Data di uscita: 27 Luglio 2021
Genere: Action, Hack 'n' Slash
PEGI: 16
Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC

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