Ben ritrovati ragazzi in questa nuova recensione. Quando questo titolo è arrivato in redazione è capitato a me l’onere e l’onore di dover lavorare questo indie, e come ben sappiamo di solito dietro a titoli del genere possono nascondersi delle piccole perle. Andiamo dunque a scoprire insieme se questo Seed of Life possiede tutte le carte in regola per entrare di diritto in questa “categoria”!
Come alcuni di voi ben sapranno, io da un paio d’anni ho iniziato un’accademia di sviluppo di videogiochi con percorso di Game Design, e non troppi mesi fa abbiamo affrontato il modulo di narrativa [ed ho deciso di intraprendere la specializzazione in Narrative Design N.d.R]. Abbiamo visto i vari archetipi di struttura di una storia, quindi se dovessi dirvi che un eroe solitario, umile e riluttante parte per una ricerca leggermente ambigua prima di rendersi conto che il destino del mondo dipende dal completamento del compito, a quale archetipo vi verrebbe da pensare? Il viaggio dell’eroe. Saranno affrontati pericoli, verranno apprese abilità, gli alleati aggiungeranno la loro saggezza alla crescente maestria del nostro eroe. Potrebbe essere letteralmente la premessa più antica nella narrazione, ma in qualche modo, quando è fatto bene e usato bene, il viaggio dell'eroe rimane una struttura magnifica. Questo però non è del tutto il caso di Seed of Life, che purtroppo sotto questo punto di vista osa poco e ogni tanto non rende pienamente comprensibile la storia, per quanto non scada mai nel banale, in buchi di trama o nella tanto amata/odiata sospensione dell’incredulità.
In parte gioco di azione-avventura e in parte puzzle game, Seed of Life è un miscuglio di meccaniche intriganti e talvolta frustranti ambientato su un pianeta morente, realizzato molto bene artisticamente, chiamato Lumia. Interpreterete una giovane ragazza di nome Cora, che, grazie a una lettera lasciata da suo nonno, intraprende una ricerca per trovare prima un suo parente, poi per salvare il suo mondo ormai prossimo alla morte. Per quanto a prima vista possa sembrare adorabile e bucolico, Lumia è ostile quasi ad ogni angolo. L'acqua emana un magico veleno extraterrestre, ci sono barriere energetiche che ostacolano il progresso e non molto tempo dopo l'inizio del suo viaggio Cora incontra forme di vita aliene pronte ad ucciderla ad ogni istante.
Lumia è pieno di moltissimi enigmi meccanici e ambientali, e trascorrerete la maggior parte del vostro tempo esplorando e imparando a sopravvivere ai pericoli del pianeta ostile mentre vi muoverete verso il vostro obiettivo di trovare il Seme della Vita e ripristinare la salute nel mondo. Incontrerete anche alleati occasionali, come l'alieno Nar, che aiuta Cora a raggiungere il suo obiettivo e le dà una serie di istruzioni e strumenti per rendere la sopravvivenza un po' meno difficoltosa. Raccogliendo talismani, Cora acquisisce abilità importanti come la capacità di vedere percorsi e oggetti nascosti, la capacità di manipolare la gravità o respingere pericolosi alieni. Oltre ai talismani, una sostanza organica chiamata Lumium potenzierà molte delle abilità di Cora, quindi passerete molto tempo a raccogliere questo materiale giallo e luminoso.
Seed of Life fa un buon lavoro nell'introdurre abilità e nuovi "poteri" in una progressione piacevole e costante che non vi farà mai sentire bloccati per troppo tempo. Nonostante nuovi percorsi e aree vengano aperti quando Cora raggiunge una nuova abilità o risolve un enigma, il mondo e il gioco sono relativamente lineari. Il mondo di Seed of Life è solo semi-aperto e, sebbene voi abbiate spesso più obiettivi, il percorso verso la prossima missione principale di solito non è in discussione e presto otterrete un dispositivo che vi indirizzerà nella direzione generale del vostro traguardo. Detto questo, il livello tutorial del gioco potrebbe fare un lavoro migliore nel dirigere il giocatore attraverso il mondo sconosciuto e chiarire alcuni meccanismi.
Anche se trovare soluzioni agli enigmi ambientali o di altro tipo è raramente un problema, ci sono momenti in cui le meccaniche meno raffinate del gioco diventeranno frustranti nel modo di implementarle. Per fare un piccolo esempio, l'apertura di una porta magica richiede una quantità specifica di Lumium; la pressione di un pulsante avvia il deflusso costante di Lumium, ma è necessaria una seconda pressione del pulsante per applicarlo alla porta. Sfortunatamente, il gioco ha difficoltà a riconoscere dove si trova il personaggio per richiedere la pressione del secondo pulsante, il che significa che gran parte del Luminum viene sprecato, rendendo necessari più ritorni al checkpoint [dove i livelli di salute e il Luminum si ricaricano N.d.R.] e/o raccogliendo più Luminum dai rifornimenti di rigenerazione nell'area. Questi non saranno momenti divertenti, stimolanti o gratificanti, né lo sarà la salute in continua diminuzione di Cora, che per lungo tempo porrà un limite alla sua capacità di esplorare molto lontano da un checkpoint. L'aggiunta di timer o limiti extra, oltre alla risoluzione dei puzzle, ci è sembrata un modo veloce e non ragionato per aumentare la sfida.
Per quanto riguarda la fase platform, come ben sappiamo ci sono due tipi di giochi platform: quelli che sono costruiti per questo, creati intorno ad esso, che lo rendono divertente e indolore, e quelli come Seed of Life che hanno un platform abbozzato, impreciso e che portano invariabilmente alla morte o al fallimento a causa della scarsa implementazione. Se vi sentite frustrati dai giochi che consentono ai personaggi in modo incoerente di scavalcare alcuni ostacoli e non altri, o saltare per raggiungere alcune sporgenze ma non altre, allora potreste essere scoraggiati dall'esplorazione e dalla meccanica di movimento di Seed of Life. Questi purtroppo sono sicuramente gli elementi più deboli del gioco.
Seed of Life eccelle nella costruzione del mondo, creando un pianeta che si sta ovviamente spostando da un luogo di assoluta bellezza a uno di oscurità e pericolo, con luci e trame efficaci che attingono al deserto, alle montagne e alle foreste. Suppongo che potrebbe essere definito post-apocalittico, ma non è un paesaggio di rovine e macerie, bensì uno di piante e creature aliene colorate, a volte mortali, che vanno dal fantasioso ed etereo al particolare. La musica per lo più ambient generalmente rimane abbastanza in disparte, quindi senza infamia e senza lode, parte di un sound design complessivo che è di molto inferiore rispetto alla grafica.
In conclusione, come dicevamo all’inizio, l’archetipo del viaggio dell’eroe come struttura per Seed of Life non è stato sviluppato o pensato male, semplicemente è un po’ debole in alcune parti e non racconta una storia indimenticabile o distinguibile dal marasma di altri titoli di questo genere. Fa il suo compito e lo fa sufficientemente. In compenso il gioco vanta alcuni ambienti fantasiosi e enigmi impegnativi al servizio di una classica storia di scoperta. Laddove sono richiesti azione, platforming e input precisi, Seed of Life mostra i suoi limiti meccanici e la meraviglia è talvolta sostituita dalla frustrazione, ma i fan dei giochi di avventura puzzle con un tocco fantascientifico potrebbero trovare qualcosa da apprezzare in Seed of Life nonostante i suoi problemi.
Devi essere connesso per inviare un commento.