recensione

Steel Seed

Steel Seed ci porta in un mondo post-apocalittico fatto di stealth, parkour e droni, ma non riesce a emergere dal buio delle sue stesse ambizioni

Pubblicato il 22 Aprile 2025 alle ore 15:00
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di Paolino Maisto
@PerrinAybara

Ben ritrovati ragazzi in questa nuova recensione. Oggi vi parlerò di Steel Seed, il nuovo titolo dell'italianissima Storm in a Teacup. Senza ulteriori indugi e lungherie vi lascio alla recensione, perché c'è abbastanza da dire.

Il marketing videoludico, anche quando non è esplicitamente ingannevole, può spesso trasmettere un’idea fuorviante rispetto a come si percepirà il gioco nella sua versione finale. Steel Seed, la nuova avventura stealth sviluppata da Storm in a Teacup, è uno di quei titoli che ci aveva incuriosito fin dai primi trailer, complici l’apparente enfasi sull’azione e sull’esplorazione. Tuttavia, dopo averlo provato, ci siamo ritrovati davanti a un’esperienza piuttosto ordinaria, che, nonostante qualche idea brillante, rischia di essere dimenticata in fretta.

Steel Seed è ambientato in un mondo post-apocalittico, dove un cataclisma ha reso la Terra inabitabile, lasciando il controllo del pianeta alle macchine, che ora governano ciò che resta dell’umanità. La protagonista, Zoe, intraprende un viaggio nei sotterranei di un collettivo tecnologico, accompagnata dal suo drone Koby, per scoprire la verità sul destino degli esseri umani. Purtroppo, la trama non riesce mai davvero a coinvolgerci: parte in modo affrettato, manca di mordente e non lascia un impatto duraturo. Abbiamo dovuto rivedere alcune sequenze per ricordarci cosa stesse succedendo, e il duo protagonista non aiuta. Anche se una parte di pubblico potrebbe trovare interesse nella storia, le prime ore faticano a offrire un vero aggancio.

La dinamica tra Zoe e Koby si rivela piatta e poco incisiva. Koby è il classico compagno drone comprensibile solo da Zoe: la sua presenza sembra voler suscitare empatia, ma con noi non ha funzionato. Zoe, dal canto suo, si esprime con battute sarcastiche che raramente vanno oltre l’ironia sterile. La mancanza di dialoghi vivaci tra i due indebolisce ulteriormente il coinvolgimento; sono presenti scambi di battute, ma entrambi i personaggi risultano privi di profondità e impatto.

Sul fronte del gameplay, invece, lo stealth di Steel Seed è solido, anche se molto familiare. Per chi non è nuovo del genere, le sue meccaniche saranno subito riconoscibili. I movimenti di Zoe sono agili e responsivi, con sezioni platform che ricordano da lontano Uncharted o Assassin’s Creed. Non ci troviamo di fronte a passaggi complessi, ma sono momenti piacevoli che spezzano il ritmo in modo equilibrato. Il cuore del gioco sta nel nascondersi e abbattere i nemici in silenzio: Zoe può accovacciarsi per ridurre la propria visibilità, tendere imboscate, usare esche per attirare i nemici e monitorare i livelli di allerta. Questo schema si ripete per tutta la durata del gioco, con leggere variazioni dovute al posizionamento dei nemici e ai diversi ambienti. Se da un lato questa ripetitività potrebbe apparire negativa, dall’altro può risultare rassicurante per chi cerca un’esperienza lineare e comprensibile. È un gioco teso, discretamente divertente, ma chi desidera una progressione più dinamica potrebbe rimanere deluso. I veterani dello stealth riconosceranno subito tutte le fondamenta del gameplay.

Una delle caratteristiche più riuscite riguarda l’uso dei cadaveri dei nemici come fonte di una risorsa chiamata “glitch”, utile per sbloccare nodi in un albero delle abilità piuttosto compatto ma ben studiato. Questo sistema, oltre a prevedere il semplice accumulo della valuta, integra anche delle sfide specifiche per sbloccare l'acquisto di alcune abilità, come eliminare nemici in modo particolare. Alcuni di questi potenziamenti arricchiscono il gameplay e migliorano le opzioni di combattimento e furtività, ma avremmo preferito che molti di essi fossero parte integrante del kit iniziale di Zoe, o almeno sbloccabili con il progredire della trama, considerando che l'intero design del gioco non ruota attorno a queste abilità.

Un esempio paragonabile potrebbe essere quello delle Drive Forms in Kingdom Hearts II, che solo nella versione Final Mix permettevano il potenziamento delle abilità di movimento per accedere a nuovi contenuti. Allo stesso modo, Steel Seed presenta abilità opzionali che, pur essendo gratificanti da ottenere, sembrano scollegate dall’evoluzione naturale dell’esperienza, creando una sensazione di potenziale inespresso.
Il vero elemento sorprendente di Steel Seed è l’inserimento di meccaniche di combattimento d’azione. Zoe può concatenare combo, effettuare schivate perfette, attacchi pesanti e sfruttare l’aiuto di Koby per stordire gli avversari. Le sensazioni pad alla mano sono piuttosto fluide, ma ci siamo chiesti più volte se questo sistema fosse davvero necessario. Essendo Zoe un personaggio fragile, il gioco sembra comunque favorire l’approccio stealth, eppure, proprio per questo, l’inserimento del combattimento si rivela interessante nei momenti in cui lo stealth diventa troppo punitivo. Non si tratta di un’opzione “facile”, perché bastano pochi colpi per morire, ma aggiunge una certa varietà che abbiamo finito per apprezzare, anche se marginalmente.
Dal punto di vista tecnico, Steel Seed presenta un’illuminazione eccessivamente scura, anche modificando la luminosità dalle impostazioni. Non pensiamo sia una scelta stilistica intenzionale, visto che succede anche in aree tranquille; ci auguriamo che venga risolta con una patch. Al netto di questo, però, non abbiamo riscontrato particolari problemi tecnici o bug durante le nostre sessioni di gioco.

In conclusione possiamo dire che, nel complesso, Steel Seed funziona sul piano del gameplay stealth, arricchito da potenziamenti che modificano le strategie e offrono una discreta profondità. Tuttavia, la narrazione poco coinvolgente, la gestione incerta delle meccaniche d’azione e un design piuttosto prevedibile ne limitano il potenziale. Se state cercando una nuova avventura stealth, Steel Seed potrebbe soddisfare la vostra curiosità, ma vi consigliamo di regolare le aspettative prima di approcciarvi al titolo. Mescolando furtività, parkour leggero e combattimento in un mondo post-apocalittico, Steel Seed ha buone idee, ma manca della coesione e del carattere necessari per distinguersi davvero dal marasma del genere.

Il codice ci è stato fornito per PC dall'agenzia di P.R.

Good

Meccaniche stealth piacevoli...
Movimento reattivo e parkour
Doppio gameplay stealth-azione

Bad

...per quanto molto basilari
Narrazione dimenticabile
Dinamiche dei personaggi e personaggi deboli
6.5
NONNO APPROVED

Sviluppatore: Storm in a Teacup
Distributore: ESDigital Games
Data di uscita: 22 aprile 2025
Genere: Action Adventure
PEGI: N.D.
Piattaforme: PS5, Xbox Series X|S, PC

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