Stygian: Reign of the Old Ones

Cultic Games ci propone un gioco di ruolo ambientato in un mondo altamente Lovcraftiano

Pubblicato il 28 Settembre 2019 alle ore 14:00
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Stygian: Reign of the Old Ones è uno dei molti titoli che costella il variopinto universo dei giochi ispirati agli scritti di H.P. Lovecraft. Già avevamo avuto modo di parlarvene in passato, in occasione della Gamescom 2018, durante la quale avevamo avuto provato la prima ora di gioco. Ora, abbiamo messo le mani sulla versione definitiva del titolo e, come potete immaginare, ci siamo immersi per voi nella follia che serpeggia tra le strade claustrofobiche di Arkham, nel tentativo di districare il mistero che aleggia pesante come un sudario. Prima di iniziare però ci sentiamo di dare una quantomai valida raccomandazione. La build che abbiamo provato è, infatti, precedente il lancio del titolo, motivo per cui alcune delle problematiche più prettamente legate all’ottimizzazione del gioco potrebbero, e anzi dovrebbero, venire sistemate prima del lancio. Ma bado alle ciance ed iniziamo invece a parlare di Stygian: Reign of the Old Ones.

Cosa posso fare per te cornuto

La cittadina di Arkham non necessita certamente di presentazioni, la sua fama è ben nota a chiunque si sia anche solo per una volta avvicinato ai miti di Cthulhu e alla letteratura Lovecratiana. Misteri, mostri e segreti al di là dell’immaginabile, sono solo alcune delle insidie che serpeggiano nei suoi bassifondi. Sarà proprio in questo ambiente che il nostro alter ego si risveglierà con ben pochi indizi sugli eventi recentemente avvenuti nella misteriosa cittadina del Massachusetts.

La verità è infatti tanto assurda quanto reale e, a quanto pare, l’intera città di Arkham, dintorni inclusi, è stata strappata dalla sua posizione geografica per finire nel bel mezzo del nulla, intrappolando tutti i suoi ospiti in una sorta di limbo. Gli abitanti chiamano i Giorni Oscuri quegli eventi che hanno condotto a questo infausto esito, ma la verità è che non si sa assolutamente nulla sul modo e sul cosa abbia portato a questo.

Intrappolata dunque, e costretta a sopravvivere con quel che resta nella città, la popolazione ha cercato di scendere a patti con le necessità e le stranezze di questa gabbia per folli. Il risultato è che per le strade vige il caos quasi assoluto, criminali e mafiosi cercano di sfruttare la situazione e mantenere sotto controllo le strade con l’uso della forza, ma anche loro hanno difficoltà a non soccombere di fronte alle creature che giorno dopo giorno si spingono sempre più addentro ai centri abitati, seminando paura e morte.

A dispetto di ciò, qualcuno sembra intenzionato a guidarci fuori da questa follia, qualcuno vuole aiutarci a districare questa ingarbugliata matassa e illuminarci una via di fuga. Per essere più precisi è quello che il nostro alter ego auspica, ma a conti fatti l’unico indizio in nostro possesso è una persona, un uomo che, comparendo nei nostri sogni, sembra indicarci una via. Stygian parte proprio da questo incipit per dare il la agli eventi che vivremo. Soli, con ben pochi alleati e con scarsissime risorse, in cerca di una persona a noi del tutto estranea, nel disperato tentativo di non soccombere alla follia che lentamente sta strisciando nell’animo della popolazione. Sarà però una strada lunga e difficile quello che porta avanti il nostro percorso e non sempre la via che percorriamo ci condurrà in luoghi piacevoli da visitare. Preparatevi dunque a seguire tantissime piste diverse, parlare con innumerevoli individui e setacciare ogni angolo della città nel tentativo di trovare gli indizi di cui avremo bisogno per evadere da questo manicomio a cielo aperto.

Cthulhu e piombo in abbondanza

Stygian non è affatto un gioco semplice. Iniziamo mettendo in chiaro questo punto. Finché non riuscirete ad avere degli alleati, e soprattutto un equipaggiamento decente [cosa tra l’altro neanche troppo semplice N.d.R.], scordatevi di buttarvi nella mischia a testa bassa. Il gioco infatti alterna elementi fortemente narrativi ed investigativi a dei momenti strategici in cui i nostri uomini combatteranno con un sistema a turni, molto simile a quello visto in XCOM.

Le sezioni incentrate sulle indagini e sulla storia sono piuttosto semplici in realtà. Molto dipenderà dalle vostre abilità e dai tratti che avrete a disposizione dalla creazione (o scelta) del vostro personaggio. Queste caratteristiche vi offriranno spesso scelte nei dialoghi uniche, permettendovi così di risolvere in svariati modi una situazione. A tal proposito, ci siamo resi conto di come alcune scelte potrebbero complicarci non poco la vita fino a portarci proprio ad una schermata di Game Over vero e proprio. Questo ci ha fatto quindi riflettere molto più a lungo durante i nostri dialoghi futuri, portandoci a ponderare anche le possibilità più elaborate e assurde. Le nostre scelte, buone o cattive che siano, portano infatti a vere e proprie conseguenze, motivo per cui non è affatto una cattiva idea pensare bene ad ogni possibilità prima di scegliere il percorso da seguire.

La seconda meccanica che la fa da padrona è indubbiamente il combattimento a turni. Quest’ultima è però anche una delle componenti che ci ha dato più da pensare. Gli scontri, come vi abbiamo già precedentemente annunciato, sono infatti difficili e sia le munizioni che le cure rappresentano un bene preziosissimo da usare con estrema parsimonia. A fronte di questo, vi ritroverete contro spesso nemici che sono decisamente più forti dei nostri compagni, e talvolta anche più numerosi. Se a questo aggiungete un RNG (Random Number Generator) decisamente poco propenso a collaborare e la morte permanente dei vostri compagni, avete la formula per un vero e proprio incubo. Questo soprattutto perché in alcuni frangenti sarà quasi impossibile evitare lo scontro per proseguire con l’avventura, ma allo stesso tempo ingaggiare combattimento potrebbe essere un’opzione fuori dalla nostra portata. Il nostro consiglio è quindi quello di procedere con estrema calma, rifornirsi spesso e non sprecare mai alcuna risorsa, soprattutto cure, munizioni e sigarette. In particolare queste ultime sono particolarmente importanti per poter riposare, azione che ci permette, oltre a recuperare sanità mentale e vita, anche di eseguire ricerche, sbloccare ricette e progetti, indagare su artefatti ed eseguire altre azioni utili all’evoluzione dei personaggi. Considerando che il gioco è piuttosto stretto di manica e i prezzi non sono proprio economici, la gestione, lo avrete capito ormai, è di primaria importanza.

I bassifondi di Arkham

Tecnicamente parlando Stygian è un titolo che ci ha offerto non pochi problemucci e bug durante la nostra recensione. Certo, siamo consapevoli che molti di questi problemi sono destinati a scomparire con il lancio del titolo, e la conseguente patch day one; cionondimeno, abbiamo dovuto lottare con non poche difficoltà tecniche, soprattutto legate alla risoluzione del gioco e alla sua esecuzione in finestra o a schermo intero. Oltre a questo, tenete a mente che ci troviamo di fronte ad un titolo che digerisce veramente male eventuali schermi con aspect ratio atipici [ad esempio su schermi a 21:9 il gioco verrà eseguito talvolta a schermo intero, ma con l’HUD solo nella porzione centrale, talvolta invece sarà ridimensionato con le barre nere laterali N.d.R.] come gli Ultrawide, e che, anche le risoluzioni troppo alte quindi superiori al Full HD, potrebbero darvi problemi per quanto riguarda la dimensione dei caratteri e la messa a fuoco di questi ultimi.

Ad onor del vero, però, ci sentiamo di sottolineare come, salvo questi problemi appena elencati, il gioco non abbia mostrato altre incertezze o tentennamenti, sia a livello tecnico che di stabilità. Di tutt’altro avviso è invece il comparto artistico, decisamente valido ed ispirato. Il gioco infatti presenta uno stile molto particolare, ma che a livello estetico riesce pienamente nel suo intento. L’atmosfera Lovecraftiana si respira a pieni polmoni per le strade di Arkham e, sebbene avremmo gradito un po’ più di varietà in alcuni ambienti, il gioco riesce piuttosto bene ad immergere il giocatore nell’atmosfera cupa e folle tipica di questo genere narrativo.

Reign of the old ones

Stygian a nostro modo di vedere è un buon titolo, decisamente curato a livello narrativo ed artistico, ma con qualche pecca a livello di gameplay e di pulizia in generale. La difficoltà in sé non sarebbe un male, ma soprattutto ad inizio partita è veramente facile trovarsi di fronte a nemici decisamente troppo forti per i nostri mezzi e con risorse insufficienti per proseguire. A dispetto di questo, le storie e le sotto trame sono molte, molto interessanti, e fortunatamente ci offriranno sempre almeno una strada su cui poter proseguire senza incappare in fastidiosi vicoli ciechi. Se siete quindi in cerca di un gioco con una longevità e rigiocabilità niente male, e siete disposti a farvi le ossa su un combat system a volte un po’ sbilanciato, Stygian è proprio il titolo che fa per voi.

Good

Storia interessante e ramificata
Artisticamente molto ispirato

Bad

Il gameplay a volte può risultare frustrante
7.3
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Cultic Games
Distributore: 1C Publishing EU, 1C Company
Data di uscita: 23 settembre 2019
Genere: GDR, Strategico a turni
PEGI: N.D.
Piattaforme: PC, Linux, Classic Mac OS

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