Avevamo già avuto occasione di parlarvi di Symphonia nel nostro Hands-On, e già all’epoca eravamo rimasti piacevolmente colpiti dalla qualità artistica, sia visiva che musicale, che avevamo riscontrato. Finalmente, abbiamo messo le mani sul gioco completo, e non vediamo l’ora di parlarvi di questo platform musicale, incredibilmente ispirato e tutto tranne che facile.
Nel mondo di Symphonia, la musica non è semplicemente un piacevole passatempo, un hobby o qualcosa da ascoltare mentre si fa altro, ma è la fonte stessa della vita. Il reame di Symphonia era, infatti, una volta splendente, rigoglioso e pieno di meraviglia grazie alla musica suonata dai suoi artisti e compositori. Ad un certo punto però i fondatori del reame e le loro orchestre svanirono nel nulla, lasciando un grande silenzio ed una popolazione che, incapace di colmare questo vuoto, iniziò ben presto a dividersi. Senza più la musica, Symphonia divenne un posto cupo e sempre più desolato, ma qualcuno ancora ricordava l’antico splendore e anelava il suo ritorno. In quanto giocatori vestiremo, infatti, i panni di un misterioso violinista risvegliato da un sonno magico e che, come è facilmente comprensibile, dovrà dare la caccia ai fondatori e alle loro orchestre, per riportare Symphonia alla sua perduta gloria.
Ciò che contraddistingue Symphonia da un qualsiasi altro platform generico è la sua connotazione artistica. Ispirato deliberatamente alla musica classica sinfonica, questo titolo rende la musica stessa non solo un elemento scenografico, ma anche una componente di gioco, facendo leva sullo strumento del nostro protagonista. Esplorando Symphonia in cerca degli altri musicisti scopriremo di avere ben più delle classiche abilità tipiche di un platform. Il nostro alter ego sarà infatti in grado di interagire con il mondo circostante grazie al suo strumento e al suo archetto, ottenendo così sempre nuove manovre e abilità, le quali verranno introdotte al giocatore in modo progressivo lungo tutta l’avventura. In tal senso ci sentiamo anche di segnalare come il platforming in Symphonia non sia affatto da sottovalutare, e anzi, vada preso piuttosto seriamente. Se, infatti, in un primo momento si avrà l’impressione di essere davanti ad un gioco abbastanza semplice, già dopo aver sbloccato la prima sequenza di abilità ci renderemo conto di come gli sviluppatori abbiano, in modo progressivo, aggiunto e mischiato gli ostacoli proposti, costringendo il giocatore di conseguenza ad usare un numero sempre crescente di abilità e in modi sempre nuovi. Coordinazione, occhio clinico ai particolari e tempismo saranno quindi fondamentali per comprendere come superare le varie zone, ma anche se doveste fallire non preoccupatevi: Symphonia non è facile, ma non è nemmeno particolarmente infame. Sbagliare in questo genere di giochi è parte del processo evolutivo e in questo caso riporterà il nostro violinista all’inizio della sezione dove abbiamo commesso l’errore senza soluzione di continuità o fastidiosi caricamenti, subito pronti a fare un altro tentativo.
Prima di concludere questa nostra recensione però, vorremmo soffermarci su quello che, a parer nostro, è uno dei punti cardine di questa produzione indie, ovvero il suo comparto artistico. In questo specifico caso ci sono diversi elementi che vanno presi in considerazione. Symphonia è infatti un platform dove l’arte occupa un ruolo fondamentale e non solo nell’aspetto grafico ed estetico, ma anche e soprattutto in quello musicale.
Già per quanto riguarda l’ambito puramente visivo Symphonia si difende più che bene, con paesaggi e disegni fatti a mano incredibilmente belli ed ispirati. Il mondo attorno a noi rispecchia perfettamente questo legame con la musica e l’arte, letteralmente risvegliandosi dal torpore non appena suoneremo il nostro violino. Gli sviluppatori, per rendere al meglio questa ambientazione liberamente ispirata alla musica da camera e sinfonica, hanno infatti coinvolto un’intera orchestra in modo da registrare l’intera colonna sonora e parte degli effetti sonori. Questo, come potete immaginare, e come abbiamo già avuto modo di spiegare, porta la musica anche a livello di gameplay ad essere parte integrante dell’esperienza, permettendoci di interagire con l’ambiente e quindi di proseguire nella nostra avventura grazie a pezzi liberamente ispirati alla musica classica, ed in particolar modo, dato il nostro protagonista, a pezzi di Paganini, Viotti, Vivaldi e altri famosi compositori per violino.
Symphonia è, a conti fatti, un platform incredibilmente competente, artisticamente incredibile e con quella marcia in più fornita dalla musica che lo rendono veramente speciale. Detto questo, è anche un platform decisamente impegnativo (non impossibile, ma decisamente tarato verso il difficile) che già dalle prime battute proporrà sezioni in cui dovrete concatenare diverse manovre per uscirne vincitori. Purtroppo per sua stessa natura però il gioco non presenta altre meccaniche, se non il platforming puro che, a conti fatti, non è un vero e proprio difetto, ma limita molto la rigiocabilità e la longevità del titolo non inserendo in effetti nessun nemico da combattere e nemmeno minigiochi degni di nota (salvo la raccolta dicollezionabili).
Parlando di longevità, Symphonia non è neanche particolarmente lungo, per qualcuno decisamente avvezzo ai platform la durata può tranquillamente aggirarsi attorno alle 2 ore o poco più. Da questo valore il tempo potrà salire in funzione delle vostre abilità [nel nostro caso piuttosto basse N.d.Pagonel] e della volontà di raccogliere tutte le note sparse per i livelli. Stando così le cose, Symphonia è un platform stupendo che ci sentiamo di consigliare a tutti gli appassionati del genere, a patto di essere consci dei limiti che questo titolo propone.
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