The House of Da Vinci 3 non è certo un titolo nuovo, il suo lancio originale risale infatti a due anni fa su PC, ma si ripropone oggi per i giocatori console, cercando di portare i suoi enigmi e la sua ambientazione su Xbox e PlayStation.
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, The House of Da Vinci è composto da una serie di videogiochi dove vestiremo i panni di Giacomo, un apprendista del famoso inventore Leonardo da Vinci, sulle tracce del suo maestro. A causa di una delle sue invenzioni, Leonardo è infatti nei guai e, per evitare di essere trovato dai suoi antagonisti, si è dato alla macchia, ma ha anche disseminato di indizi i suoi laboratori; indizi che possano guidare solamente qualcuno che lo conosce molto bene, ovvero il nostro alter ego. In questo finale capitolo della serie destinata a Leonardo da Vinci [Blue Brain è già al lavoro su una serie dedicata a Tesla N.d.R.], quindi, dovremo trovare il nostro maestro e porre fine all’intrigo ordito contro di lui, cercando quindi di salvaguardare così non solo la sua sicurezza, ma, come ben presto capiremo, il mondo intero.
The House of Da Vinci 3 ci colloca, in tutto questo, nelle battute finali della nostra ricerca, permettendoci di prendere parte ai piani di Leonardo da Vinci e dei suoi alleati. Come in ogni capitolo della serie, anche qui disporremo di alcuni elementi fantascientifici e quasi paranormali che ci verranno in aiuto, sia nel risolvere i puzzle e gli enigmi, sia per tirarci fuori dai guai all’occorrenza. Un chiaro esempio di ciò è l’Oculus Perpetua, strumento che otterremo praticamente all’inizio del nostro viaggio, e che ci permetterà di attraversare determinate fenditure per viaggiare nel passato. Ora gli enigmi che affronteremo nel gioco sono per lo più legati a due fattori: il primo è l’esplorazione ed il secondo è la comprensione del puzzle in sé. Spesso e volentieri troveremo infatti degli enigmi o dei marchingegni che non possono essere risolti subito; questo può essere dovuto alla mancanza di uno o più oggetti o nozioni. Esplorare l’ambiente circostante diventerà quindi importante, per scoprire e raccogliere quegli elementi che ancora risultano mancanti; ma, attenzione, perché a loro volta anche gli oggetti raccolti potrebbero essere incompleti e, per renderli utilizzabili, dovremo quindi combinarli con altri oggetti, o anche analizzarli in modo da interagire con questi ultimi e renderli così adatti allo scopo. Detta così sembra molto complicata, ma credeteci, è molto più difficile a dirsi che a farsi e il gioco, oltre a ciò, fa un ottimo lavoro in modo da proporre all’interno dell’ambientazione tutti gli elementi di cui avrete bisogno per risolvere tutti i puzzle presenti. Questo, oltre a rendere il tutto accessibile, permette di approcciarsi senza avere conoscenze esterne o precedenti, cosa che potrebbe bloccare eventualmente chi non è familiare con la storia di Leonardo o del Rinascimento in generale. Ci teniamo a sottolineare che, anche così, i vari macchinari sparsi per i laboratori del nostro maestro non saranno affatto facili o banali e, anzi, se doveste trovarvi bloccati in un qualsiasi punto del gioco, gli sviluppatori di Blue Brain hanno implementato un sistema di aiuti atto proprio a venire in soccorso in questi momenti. Se doveste sentirne il bisogno, usateli senza remore, in quanto questi non influiscono in nessun modo sulla progressione nel titolo, ed anzi forniscono degli ottimi indizi sul come poter continuare.
The House of Da Vinci 3 è un titolo che riesce, grazie ad una storia relativamente semplice, una serie di enigmi molto ben congeniati ed un comparto artistico decisamente ottimo, a proiettarci direttamente all’epoca rinascimentale, respirando a pieni polmoni il mito, e anche la fantasia che si è sviluppata attorno alla figura del geniale inventore di Leonardo da Vinci. In questo terzo capitolo ci sentiamo infatti di segnalare come solo alcuni momenti ed enigmi siano risultati sotto la media, a fronte di una storia che vi terrà impegnati per diverse ore [per concluderla ci abbiamo messo circa 9 ore di gioco, ma ammettiamo di essercela presa piuttosto con calma N.d.R.].
Questo porting realizzato per console, per concludere, porta con sé qualche ulteriore problemino, purtroppo legato alla traduzione delle varie azioni prima deputate al movimento del mouse, ed ora trasposte sugli stick analogici. Questo nuovo approccio, soprattutto quello legato alla navigazione degli ambienti, rende sicuramente giocabile e apprezzabile il titolo anche su console, ma di sicuro offre un’esperienza più complessa e macchinosa, che forse avrebbe richiesto un attimino più di attenzione nella trasposizione. Detto questo, il fulcro dell’esperienza resta il medesimo e, a nostro modo di vedere, merita sicuramente la vostra attenzione, soprattutto se conoscete e amate il genere.
The House of Da Vinci 3 resta quindi un ottimo gioco basato su puzzle ed enigmi anche nella sua versione console, uno di quei titoli che, anche in virtù del suo prezzo piuttosto contenuto, non possiamo che consigliarvi senza remore.
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