Un saluto a tutta la Tribù e benvenuti in questa nuova recensione! Oggi andremo a parlarvi di The Knight Witch: si tratta di un titolo molto affascinante che segue le orme dei classici metroidvania, allo stesso tempo distaccandosi con il proprio stile colorato e assolutamente delizioso. L'indie in questione porta con sé un'esperienza particolare, sicuramente adatta per coloro che ricercano la sfida nei propri titoli preferiti. Sviluppato da Super Awesome Hyper Dimensional Mega Team e pubblicato da Team17, The Knight Witch è in uscito il 29 novembre 2022 per Windows, Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5 e Nintendo Switch. Senza ulteriore indugio, andiamo a vedere insieme pregi e difetti di questo titolo.
14 anni fa la casata dei Dagadai governava il mondo, tanto che con essa non esistevano limiti al progresso scientifico e a tutti quei vantaggi che lo sviluppo porta con sé. Era un periodo d'importanti scoperte tecnologiche e di ricchezza, alle quali tuttavia seguì un pesante sacrificio: con le risorse ad esaurirsi e l'inquinamento dilagante, risultò difficile mantenere l'ordine in questa civiltà vestita dal progresso. I Dagadai, da emblema dell'evoluzione scientifica, decisero di assumere un atteggiamento ben più dittatoriale nei loro tentativi di sopprimere le proteste dei "Figli di Gaia", un nuovo gruppo di ribelli prontamente spazzato via dai possenti e pericolosissimi golem della casata e del loro capo, l'imperatore Erebus.
Sembrava tutto perso, fino a quando non sono arrivate le Knight Witch: quattro fortissime eroine capaci di volare, combattere e sguinzagliare le forze della natura. Il loro potere, quasi sconfinato, derivava dalla fiducia delle persone: più il popolo riponeva le proprie speranze nelle quattro guerriere, più loro diventavano forti e capaci di mantenere la loro promessa, ossia proteggere la popolazione a tutti i costi. Le Knight Witch riuscirono a vincere questo importante scontro, distruggendo la casata Dagadai, ma lasciandosi dietro quella distruzione e inquinamento che ormai avevano reso il pianeta invivibile. I pochi sopravvissuti della guerra, vincitori e sconfitti allo stesso tempo, furono costretti a rifugiarsi sotto terra. Qui trovarono Dungeonidas: la città costruita dall'antica civiltà degli Hextari, così come una macchina capace di dare aria, acqua e cibo al sottosuolo terrestre. Questo permise loro di stabilirsi in via definitiva nel complesso sistema di caverne creato dalla lontana e ormai estinta civiltà tecnologica, riprendendo le proprie vite in uno stato di pace apparente.
La nostra avventura inizia qui, 14 anni dopo gli eventi appena narrati, dove assumeremo i panni di Rayne: la quinta Knight Witch. Colei che all'epoca degli scontri si è addestrata con le altre guerriere, ma che è stata lasciata misteriosamente in panchina per la battaglia finale contro la casata Dagadai. Dimenticata dal popolo, debole rispetto alle sue consorelle, Rayne ha deciso di appendere l'ascia da guerra e dedicarsi a una vita umile in compagnia del proprio marito Akai. Quando però l'ultimo discendente della casata Dagadai minaccia la stabilità di Dungeonidas con i propri golem, Rayne sarà costretta a rivestire i suoi panni da Knight Witch per proteggere suo marito, i suoi amici e l'intera popolazione del sottosuolo. Attingendo dalla fiducia e dalla speranza di coloro che la circondano, Rayne dovrà farsi strada in questo mondo fatto di domande senza risposta e quesiti del passato ancora da risolvere. Le storie e i personaggi di The Knight Witch ci hanno spesso lasciato molto incuriositi e volenterosi di saperne di più: chi sono davvero queste eroine del popolo? Chi sono gli Hextari? Sono tutti quesiti che sono sorti nel corso della nostra esperienza, domande alle quali riceverete risposta giocando a vostra volta. La trama di The Knight Witch lascia molto su cui ragionare, ma allo stesso tempo si assicura di rallegrarci l'avventura con una battuta qua e una rottura della quarta parete là.
Nonostante la trama impegnativa, il gameplay è il vero e proprio protagonista di questo titolo, così come ciò che porta più pecche e difficoltà. Partendo dal principio, il nostro obiettivo è abbastanza semplice: sparare a tutto ciò che si muove e sembra pericoloso, cercando allo stesso tempo di schivare gli innumerevoli proiettili lanciati nella nostra direzione. Nei casi particolarmente critici, avremo la possibilità di usare il nostro istinto per sparare in automatico contro l'obiettivo più vicino, riuscendo quindi a schivare più facilmente anche grazie all'abilità dello scatto [ottenibile dopo un paio di ore di gioco N.d.R]. Una volta sconfitti, i nemici ci lasceranno la valuta di gioco utilizzabile presso i mercanti in giro per la mappa, ma anche del prezioso mana che ci permetterà di utilizzare fortissimi incantesimi capaci di rovesciare le sorti dello scontro a nostro favore. Di differenti tipologie e potenze, queste abilità speciali assumono la forma di carte che potremo intercambiare per personalizzare il nostro mazzo e decidere quali attacchi speciali portare con noi in battaglia. Come già spiegato precedentemente, Rayne attinge i suoi poteri dalla fiducia delle persone intorno a lei, tant'è che aiutando i cittadini di Dungeonidas potremo diventare più forti, ma questo avviene con dei sacrifici. In determinati segmenti di gioco, infatti, avremo accesso a delle interviste da divulgare all'intero regno, dove due scelte si presenteranno di fronte a noi: mentire, manipolare la verità in modo tale da ricevere maggior fiducia, oppure essere onesti e trasparenti, andando a rinunciare a indispensabile potere. Per coloro che [come noi N.d.R] preferiscono essere sinceri, non preoccupatevi: vi sarà modo di recuperare quell'esperienza persa con altri mezzi.
In generale il sistema di gameplay è estremamente pensato sotto svariati punti di vista, con abbastanza varietà da permetterci di sperimentare e non annoiarci mai.
Per chi ancora non l'avesse capito, The Knight Witch è un gioco proprio tosto. Un titolo che s'interfaccia maggiormente con coloro che cercano una buona sfida e una curva d'apprendimento molto ripida. Siamo infatti morti moltissime volte nel corso della nostra avventura, ma questo ci ha permesso di migliorare sempre di più e - superato lo scontro dopo tanti tentativi - uscirne soddisfatti. Non solo, in questo titolo è assolutamente necessaria l'esplorazione in quanto ci permetterà di trovare importanti potenziamenti per salute, vita, nuove carte o nuove armature temporanee acquistabili. Esplorazione che non si ferma al livello che stiamo attraversando di trama, ma che ci costringerà a tornare indietro sui nostri passi per accedere a zone inizialmente non attraversabili grazie all'acquisizione di nuove abilità ottenute nei segmenti successivi.
Come se non bastasse, il regno di Dungeonidas è pieno zeppo di piccoli enigmi ambientali che ci permetteranno di sfruttare appieno le potenzialità di Rayne. Abbiamo particolarmente apprezzato il modo in cui le meccaniche di gioco si uniscono alla narrativa del titolo, così come ci siamo divertiti a sperimentare con le differenti tipologie di carte. Solo una cosa ci ha vietato di apprezzare completamente questo gioco: la difficoltà.
È proprio nella sua difficoltà che The Knight Witch pecca. Mentre la maggior parte degli scontri offrono una sfida elevata ma superabile con l'abilità del giocatore, in molti segmenti di gioco si riduce tutto alla pura fortuna. In più di un'occasione il numero di proiettili diventa impossibile da prevedere e schivare, riducendoci a sperare di non venir colpiti troppe volte e morire. Non importano le carte scelte, né se si è esplorato tutto e si è quindi al massimo delle proprie capacità: a volte i nemici sono troppi, in spazi troppo piccoli, con troppi pattern d'attacco che si sovrappongono senza lasciare alcun spiraglio d'evasione da parte del giocatore. Non solo, in un paio di scontri importanti risulta addirittura impossibile ritornare indietro sui propri passi per esplorare ciò che è stato perso, con la possibilità per determinati giocatori particolarmente distratti di bloccarsi, e che sono quindi costretti ad affrontare un nemico praticamente impossibile da sconfiggere senza importanti potenziamenti a vita o mana.
Questa specifica criticità ha purtroppo abbassato di molto il voto dato al titolo, normalmente molto valido, perché blocca letteralmente il giocatore nell'andare avanti e trasforma un'esperienza impegnativa ma soddisfacente in una continua fonte di frustrazione e mal di testa. All'infuori di queste pesanti criticità non ce la sentiamo di sconsigliare il titolo, anzi: nonostante una sezione frustrante qua e là, The Knight Witch è stato capace di donarci un'esperienza molto divertente, ma anche una buona selezione di contenuti che riescono a non annoiare e a motivare il giocatore a scoprire ogni singolo segreto del titolo.
I comparti sonoro e grafico sono i veri e propri fiori all'occhiello di The Knight Witch, unici reparti in cui le criticità sono poche e che - forse - riescono anche a parlare da sé.
Partendo dalla colonna sonora, siamo rimasti impressionati dalla cura prestata alle musiche del gioco: estremamente in linea con le scene che accompagnano, la musica in The Knight Witch ci ha tenuto compagnia durante i nostri scontri e anche nelle sequenze d'esplorazione senza mai farsi mancare niente. Allo stesso tempo, gli effetti sonori delle battaglie si sono rivelati fondamentali per dare quel famoso senso di soddisfazione nel vedere Rayne prevalere e superare ogni ostacolo grazie ai suoi poteri speciali.
Ad accompagnare i sonori estremamente curati abbiamo un reparto grafico assolutamente delizioso: è chiaro l'impegno e la dedizione del team di sviluppo per assicurarsi un'esperienza visivamente appagante. Completamente realizzato su due dimensioni, ogni livello di gioco è caratteristico, ben definito e assolutamente carico di un dettaglio che non infastidisce, ma decora perfettamente il gioco e i suoi segmenti. Particolarmente apprezzabili sono anche i design dei vari personaggi: a partire da Rayne, fino ad arrivare ai cittadini che incontreremo durante il nostro percorso, ogni persona in The Knight Witch presenta un aspetto affascinante e anche un po' esagerato dai toni cartoon. Non è solo estetico, ma anche pratico: a livello di feedback visivi il design fa un buon lavoro per assicurarsi che il tutto sia estremamente leggibile, per poi aggiungere quel tocco colorato e fantasioso che caratterizza tutto il titolo, assicurandosi di non appesantire troppo le performance di gioco: sono stati pochissimi i casi in cui abbiamo sperimentato dei cali di frame, solitamente legati alla presenza di troppi proiettili su schermo, ma per il resto The Knight Witch non ci ha procurato nessun problema.
The Knight Witch è un ottimo titolo, seppur con delle pecche che potrebbero spingervi a non proseguire e troncare così l'esperienza di gioco. Nonostante le criticità che abbiamo citato, ci teniamo comunque consigliarlo a coloro che ricercano un certo tipo di sfida, un gameplay che stimola alla sperimentazione e alla frenesia ma, soprattutto, per tutti coloro che tengono particolarmente a un'estetica vivace, colorata e di più che ottima fattura.
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