recensione

The Medium - PS5

Il titolo di Bloober Team è arrivato su Playstation 5, sarà riuscito a convincerci?

Pubblicato il 22 Ottobre 2021 alle ore 14:23
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Originariamente rilasciato come esclusiva su Xbox Series X|S e PC, l’ultima fatica della nota software house polacca [creatori di titoli come Layers of Fear e del più recente Observer: System Redux N.d.R.] è approdata anche in casa Sony e, in questa recensione, vogliamo parlarvi della nostra esperienza con The Medium su Playstation 5, avvisandovi che ciò che leggerete comprende anche gli aggiornamenti rilasciati post lancio, che ben ci hanno fatto sperare per il futuro del gioco.
Quindi venite a noi videogiocatori amanti del mondo spirituale e dell’ horror, oggi andremo ad analizzare un gioco che tratta le sue vicende con un occhio improntato verso la figura del Medium, colui che riesce a percepire e vedere oltre la barriera terrena per comunicare con i lasciti energetici e gli spiriti in cerca di una voce a cui rivolgersi.
Per tutte le persone che ancora non conoscono il titolo, l'avviso è semplicemente uno: ci troviamo davanti ad un'esperienza che afferra il giocatore dal lato psicologico, rendendo l'intero ritmo narrativo pregno di tensione seguita da un'insaziabile curiosità.

The Medium è un horror psicologico sviluppato e pubblicato da Bloober Team, uscito originariamente come esclusiva su Xbox Series X/S e PC, dal 3 settembre 2021 è disponibile anche su Playstation 5 al costo di 49,99€.

Tutto inizia con una ragazza morta

Ambientato in una cupa Polonia di fine anni ‘90, The Medium ci narra la storia di Marianne, una giovane donna reduce dalla dolorosa notizia della morte del patrigno. Richiamata per presenziare al funerale, Marianne torna nella casa in cui è cresciuta per dare un ultimo saluto all'uomo a cui era affezionata ed è proprio nelle primissime battute di gioco che scopriremo la caratteristica più importante della nostra protagonista: fin da quando ha memoria, Marianne riesce ad interagire con “l’altra dimensione” in modo particolarmente potente, riuscendo non solo ad aiutare gli spiriti dei morti a trovare la strada verso l’aldilà, ma anche sentire le reminiscenze dei ricordi delle persone tramite gli oggetti da loro posseduti. Una benedizione per molti ma un’estrema maledizione per la giovane.
Durante l’ultimo saluto al patrigno, Marianne riceve una disperata telefonata da uno sconosciuto che afferma di poterla aiutare a trovare le risposte che cerca, come i ricordi perduti della sua infanzia e il significato di un incubo ricorrente in cui una ragazzina viene uccisa; per averle dovrà solo recarsi all’Hotel Niwa ed aiutare l’uomo misterioso a sfuggire da una terribile oscurità.
Spinta dalla sete di conoscenza e dal bisogno di trovare delle risposte sensate alla sua condizione, la giovane si reca presso la struttura che, dopo una serie di tragici eventi avvenuti molti anni precedenti ai fatti narrati, è stata completamente abbandonata e sarà proprio in questo luogo in cui Marianne andrà incontro al proprio passato ormai dimenticato.

Dire di più sulla trama comporterebbe rovinare l’esperienza di gioco, in quanto il titolo di Bloober Team si basa profondamente sul comparto narrativo ed è saldamente strutturato come un ottimo investigativo dagli elementi sovrannaturali, con alcuni elementi chiave che sporcano le tinte “gialle” e si intrecciano nell’horror psicologico. Ogni dettaglio, anche il più insignificante, è pregno di storia e oggetti, collezionabili, avvenimenti che in un primo momento passano in sordina, durante l’incedere degli eventi acquisiranno un valore preciso dando ancor più tono alla storia di Marianne. In questo modo, il comparto narrativo di The Medium si riconferma un successo per la sua capacità di ammaliare il giocatore, grazie ad un intreccio elaborato di trama e ad un senso di tensione che cresce con il progredire della storia, fino a giungere al culmine durante le ultime battute di gioco.

In questa nuova versione su Playstation 5 la trama, così come anche il resto del gioco, non ha subito nessun cambiamento a livello di contenuto e non troverete nulla di diverso dell’esperienza originale.

Attraverso lo specchio

A differenza dei precedenti titoli sviluppati da Bloober Team, in The Medium non troverete affatto un abuso dei jump scare e pensiamo che questa decisione abbia conferito una maggior credibilità alla produzione, che rende proprie delle dinamiche volte maggiormente all’investigazione e alla tensione psicologica, piuttosto che alla brutalità e al disgusto tipici dei primi lavori del team polacco.

Parlando del gameplay, il fiore all’occhiello del gioco è sicuramente la particolare meccanica dello split screen utilizzato per far vivere al giocatore l’esperienza simultanea nei due mondi: Marianne, grazie alle sue capacità da Medium, si muove in contemporanea sul piano materiale e in quello spirituale e l’uno interagisce con l’altro, influenzando direttamente fatti, percorsi e avvertimenti vissuti dalla protagonista, ma attenzione: il passaggio da un mondo all’altro non avverrà mai sotto controllo del giocatore, bensì saranno gli eventi di trama a dettarne il ritmo.
Ciò che si trova da un lato non è necessariamente esistente dall’altra parte e, in alcuni punti, sarà necessario abbandonare temporaneamente il proprio corpo per percorrere dei brevi tratti unicamente come spirito, dandoci così la possibilità di proseguire per sbloccare la strada; effettuare un’esperienza extrasensoriale ha delle conseguenze e il mondo spirituale non vede l’ora di divorare uno spirito vagante, quindi più tempo passeremo in quella determinata condizione più la nostra immagine scomparirà fino ad andarsene del tutto e il quel caso sarà game over [ottima la scelta di mantenere l’effetto anche quando ci troveremo in una cut scene, creando così un ottimo filo conduttore fra elementi narrativi e gameplay N.d.R].

Dimenticatevi ogni genere di combattimento, perché il titolo non prevede in nessun modo la capacità di difendersi a livello fisico… Marianne però è una medium incredibilmente forte e, nel piano spirituale, potrà assorbire delle fonti di energia per proteggersi dalle manifestazioni che cercheranno di attaccarla, creando una potente barriera o rilasciando uno scoppio spirituale che metterà a dura prova anche “Le Fauci”, la famelica creatura che troveremo durante la storia.
In fin dei conti, The Medium è un titolo basato maggiormente sulla risoluzione di alcuni enigmi che, pur non essendo particolarmente difficili, vantano di una buona dose di acume: quello che non troverete su un piano, sarà presente dall’altra parte e starà al vostro spirito di osservazione trovare tutti i pezzi del puzzle.

Il gioco è realizzato in terza persona con una telecamera fissa alle spalle della protagonista, caratteristica che, insieme al lento ritmo narrativo, rende l’intera esperienza nostalgica, volta appositamente a ricordare titoli come Silent Hill o Syberia. Durante le fasi di investigazione, la visuale verrà portata in prima persona in modo tale da non perdere quasi nessun dettaglio importante e, allo stesso tempo, l’idea risulta essere un ottimo escamotage volto ad accrescere maggiormente la tensione.

Dato il feeling del titolo, troviamo che la scelta di mantenere il gameplay di gioco strettamente basilare sia più che adeguata e non ci sentiamo di smuovere critiche su questo ambito… Discorso diverso per quanto riguarda il comparto tecnico del titolo, che anche su Playstation 5 porta con sé alcuni problemi ormai risolti su Xbox e PC: il gioco gira a 30 fps e nelle fasi più concitate come i momenti in split screen e cut scene, il frame rate tende a essere instabile e dare qualche noioso problemino di stuttering.
I tempi di caricamento, già non molto brevi, vengono maggiorati fino a 13 secondi in più e ritrovarsi a ricaricare la partita [evento raro ma plausibile in una fase in particolare della storia N.d.R] potrebbe far perdere la tensione del momento, incrinando così l’empatia verso alcune situazioni importanti. Come detto inizialmente, il titolo ha ricevuto una patch di aggiornamento volta ad inserire il ray tracing anche in questa versione, grazie a questo aggiornamento la qualità generale del porting si è avvicinata maggiormente all’esperienza originale su Xbox anche se, a livello grafico, texture e dettagli risultano ancora leggermente più grossolani rispetto alle versioni originali.

La bellezza della decadenza

Gli eventi narrati in The Medium prendono parte in una Polonia post-comunista degli anni ‘90; sono moltissimi i riferimenti artistici ed architettonici che lo studio ha inserito all’interno del gioco come l’appartamento del patrigno di Marianne, facente parte di un edificio realmente esistente in piazza Matejko, Cracovia o come lo stesso Hotel Niwa che nella realtà altro non è che un Hotel degli anni ‘60 abbandonato definitivamente nel 2011.
Oltre a questi piccoli dettagli che aiutano a rendere maggiormente caratteristica l’intera avventura, la direzione artistica del titolo risulta essere l’elemento principalmente riuscito, in quanto ogni scenario di gioco è un'ode alle opere gotiche del pittore polacco Zdzisław Beksiński: paesaggi asettici che sul piano spirituale divengono vere e proprie lande di desolazione e deterioramento, volti deturpati e bendati, oggetti corrosi e materiali ormai decomposti.
L’intero mondo di gioco ci catapulta in una corrente surrealista che fa perno sul decadimento umano, ricordandoci grazie a ogni elemento presente a schermo che dolore e angoscia sono parte integrante della vita di ogni persona e che, in fin dei conti, i veri “mostri” altro non sono che i pensieri e le azioni che noi stessi compiamo.

Assieme ad un comparto artistico d’eccellenza, la regia risulta ben gestita grazie a dei movimenti di camera caratterizzati da piani sequenza e lunghe carrellate, rendendo l’opera un corto in pieno stile anni ‘90.

Se tutto questo non è ancora abbastanza, anche la colonna sonora è di altissimo livello, grazie alla collaborazione con il noto compositore Akira Yamaoka, conosciuto maggiormente per il lavoro di composizione in Silent Hill. Il risultato è un comparto audio magistrale, da ascoltare quasi obbligatoriamente in cuffia, grazie alla presenza di soundtrack di gioco che accompagnano la nostra avventura, senza prendere mai il sopravvento rispetto alla storia ed enfatizzandone ogni momento.

Playstation 5

Vi abbiamo già parlato delle performance a livello tecnico su console Sony che, in fin dei conti poco si differenziano dalle precedenti versioni di gioco e l’unica vera novità risiede nella grande capacità di personalizzazione che solo il DualSense di Playstation 5 offre in questo momento.

In questa versione, gli altoparlanti del controller sono stati utilizzati per riprodurre tutti gli elementi ambientali di gioco e come cassa di risonanza per le voci e mormorii degli spiriti, donando così una vera e propria esperienza 3D uditiva. La vibrazione è buona, anche se non pienamente utilizzata, ma risulta comunque piacevole grazie all’utilizzo del feedback aptico e dei grilletti adattivi, che segnaleranno il progressivo rilascio di energia di Marianne. Anche il touchpad ha una funzione dedicata e quando selezioneremo un oggetto, potremo ruotarlo manualmente al posto di girarlo mediante l’uso delle levette.
Come ultima cosa, anche il giroscopio interno del controller risulta un elemento chiave nel gameplay su Playstation 5 in quanto, nelle sezioni di investigazione in prima persona, sarà possibile utilizzare il controller come puntatore e il movimento risulterà molto più fluido e naturale [ma potrete anche decidere di non attivare l’opzione N.d.R].

Conclusioni

In definitiva le novità di The Medium su Playstation 5 non sono molte se non per il Dulasense e da Bloober Team ci saremmo aspettati un maggior occhio di riguardo verso le prestazioni tecniche del gioco, dando così una valida ragione per acquistare il gioco da Playstation Store piuttosto che scaricarlo tramite Game Pass.
Siamo consci che un horror psicologico dal lento ritmo narrativo e un gameplay vecchio stile non sia un mix adatto a tutti ma, seppur non brillante sotto alcuni aspetti, il titolo vanta di un comparto artistico d’eccellenza e un cast d’eccezione che riesce a rapire il giocatore [vi basti sapere che il nostro caro mostro è doppiato da Troy Baker N.d.R]; per questo vi consigliamo caldamente almeno una prova di The Medium che, in fin dei conti, richiede dalle 6 alle 10 ore per essere completato pienamente.
Dopo questa grande esperienza con The Medium, il team polacco è nuovamente promosso a pieni voti a livello artistico, mentre quello che ci aspettiamo veramente di vedere in futuro è una maggior cura dal lato tecnico dei propri titoli ormai rientranti nella categoria dei doppia A.

Good

Ottima la funzione della doppia realtà...
Dualsense sfruttato al massimo...
Colonna sonora da ascoltare più e più volte
Trama interessante e ricca di colpi di scena
Direzione artistica d'eccezione con una regia d'impatto

Bad

...ma con evidenti problemi di stabilità
...ma ci saremmo aspettati di più
Comparto tecnico da ridefinire
Presenza di problemi risolti nelle altre versioni
Animazioni a tratti legnose e non sempre convincenti
7.9
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Bloober Team
Distributore: Bloober Team, NA PUBLISHING INC.
Data di uscita: 28 gennaio 2021 (Xbox Series X|S e PC), 3 settembre 2021 (Playstation 5)
Genere: Horror psicologico
PEGI: 18
Piattaforme: Playstation 5, Xbox Series X|S, PC

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