Nato dall’immaginario di alcuni sviluppatori di Octopath Traveler, Triangle Strategy si presenta al grande pubblico come uno strano connubio tra narrativa e strategia. Da un lato infatti osservando il gameplay sarà facile pensare a titoli quali i Fire Emblem, Final Fantasy Tactics e affini, dall’altro il comparto narrativo ci porterà invece a riconsiderare in parte questa nostra valutazione proprio a causa della trama estremamente intricata e ricca di biforcazioni legate alle nostre scelte.
Non solo avremo a che fare con finali multipli, ma sia il mondo di gioco che i nostri alleati reagiranno alle nostre scelte e potrebbero finire in più di un’occasione ad allontanarsi dal gruppo temporaneamente o in via definitiva. Come avrete capito a questo punto Triangle Strategy ci ha colpito molto positivamente proprio per questa sua natura ibrida ma non superficiale.
Detto questo se volete sapere nel dettaglio cosa ci ha convinto, e cosa un po’ meno, non vi resta che continuare la lettura.
Nortelia è il vasto continente dove le vicende di Triangle Strategy prendono vita; questo territorio è conteso principalmente da tre grandi regni che, nel tempo, si sono dati battaglia per la conquista geografica e strategica del territorio. A nord troviamo il regno di Aesglast, una sorta di repubblica monarchica democratica fondata sul concetto di libertà ed uguaglianza, che permette a qualsiasi cittadino abbastanza determinato di potersi distinguere grazie ai suoi meriti e non per le sue origini. Questo regno è infatti famoso principalmente per le sue miniere di ferro, i suoi fabbri e la sua gigantesca biblioteca ricca di conoscenza e aperta al pubblico.
Al centro di Nortelia si erge invece il regno di Glenbrook, fondato principalmente su agricoltura e commercio. La sua monarchia è piuttosto classica e prevede una struttura sociale divisa in caste che, inevitabilmente, si basano sull’origine e sulla famiglia del singolo individuo.
Per ultimo, ma non meno importante, l’Impero di Sabulos si trova ad est di Nortelia e sorge in una vasta area desertica dove la popolazione vive principalmente all’interno di grandi città fortificate e fondate vicino alle maggiori fonti di acqua. Sabulos è una teocrazia a tutti gli effetti governata da uno Ierofante e da sette saggi (I Septem Sapientes) che governano i differenti aspetti dell’impero e diffondono i precetti del “salinesimo”, religione ufficiale. Oltre a questo è anche il paese più ricco grazie al monopolio sulla produzione del sale ottenuto grazie al controllo univoco del grande lago salino.
Questi grandi tre regni non sono sempre stati in pace. Al contrario, in tempi piuttosto recenti una grande guerra coinvolse l’intero continente proprio a causa delle risorse più importanti, ovvero sale e ferro. In questa guerra le tre potenze si scontrarono aspramente ed infine giunsero ad una pace a lungo agognata proprio grazie ad un emergente casato di Glenbrook, quello dei Wolfhort. Simon Wolfhort, nonché padre del nostro protagonista Serenoa, fu uno dei principali mediatori per la pace tra i regni oltre ad un fedele suddito di Glenbrook. Grazie al suo intervento la guerra del Sale e del Ferro ebbe fine e, per supervisionare gli scambi commerciali tra i regni, venne fondato il Consorzio, un ente super partes che avrebbe favorito gli scambi tra i Paesi.
Ad oggi la situazione pare essere estremamente migliorata e, in quanto principali eredi di una delle famiglie più influenti di Glenbrook, saremo partecipi di due grandi eventi.
Il primo è la fondazione congiunta di una nuova grande miniera di ferro, realizzata grazie alla cooperazione di tutti i regni di Nortelia. Il secondo evento è il nostro annunciato matrimonio con Frederica Aesglast sorella dell’arciduca stesso. Come ben potete immaginare saranno proprio questi due eventi la base da cui inizierà la nostra avventura che ben presto si complicherà fino al punto da rischiare una nuova guerra del Sale e del Ferro.
Triangle Strategy si basa su due cardini fondamentali: il primo è chiaramente la sua narrativa, mentre il secondo sono gli scontri che saremo chiamati a gestire. Il primo di questi due è a sua volta però composto da alcuni momenti ben definiti. Per la maggioranza del tempo il nostro compito sarà quello di spettatore mentre la storia si dipana davanti ai nostri occhi, ma saltuariamente avremo il controllo e potremo esplorare certi ambienti e persino prendere le decisioni più importanti. Esplorare il mondo di gioco ci permetterà di raccogliere informazioni, nozioni e conoscere nuovi personaggi [nonché di dedicarci alla nobile arte dello sciacallaggio degli oggetti abbandonati sulle mappe e incustoditi N.d.R.]. Queste informazioni saranno cruciali nel momento in cui saremo chiamati a prendere delle decisioni.
Serenoa Wolfhort userà infatti un metodo tradizionale nel suo casato per risolvere le dispute e prendere decisioni importanti. Ad inizio gioco Serenoa sceglierà sette personaggi a cui affidare il ruolo di consigliere, questi avranno il compito di ascoltare e votare una delle possibili risoluzioni in ogni situazione ma attenzione, Serenoa in quanto leader non potrà votare a sua volta, ma potrà solamente tentare di convincere i suoi sottoposti ed amici a votare in un determinato modo, e sottolineo “tentare”. La decisione espressa dal voto finale inoltre non sarà contestabile e, anche se dovesse contraria alla nostra volontà, dovrà essere seguita. Per “pilotare” una decisione è quindi necessario disporre di argomentazioni giuste e disporre di un adeguato punteggio in uno dei tre ambiti presenti nel gioco.
Triangle Strategy presenta infatti tre filosofie: moralità, pragmatismo e libertà. Ogni volta che daremo una risposta a qualcuno, o prenderemo una decisione, ci comporteremo in un certo modo sul campo di battaglia o commerceremo con un mercante potremo ottenere dei punti in una di queste tre dottrine. Maggiore sarà la nostra convinzione in un ambito, maggiori saranno i risultati che potremo ottenere nel momento in cui cercheremo di convincere un nostro alleato a cambiare idea o a votare per una certa opzione.
Se poi, una volta esaurite le frecce al vostro arco, la scelta dei vostri consiglieri non dovesse essere proprio quella che volevate non disperate! In Triangle Strategy non esistono scelte sbagliate e, nel bene o nel male, la vicenda continuerà mostrando evoluzioni talvolta imprevedibili, motivo per cui per la vostra prima avventura a Nortelia vi suggeriamo semplicemente di vivere l’esperienza nella sua forma più naturale, avrete poi tempo per le finezze e le strade alternative con l’NG+.
Triangle Strategy non è solo storia e scelte impegnative, ma al contrario una buona porzione del gioco riguarda proprio la sua componente tattica. Queste sezioni ci consentono di affrontare delle vere e proprie battaglie in stile Fire Emblem o Finfal Fantasy Tactics, ma con qualche dovuta precisazione. Dovete infatti tenere a mente che Triangle Strategy non pone un marcato accento su questa componente che, sebbene resti centrale nel titolo, non è stata resa eccessivamente complessa. Adottando le dovute cautele e prendendosi il tempo per evolvere i propri personaggi non saremo mai nella situazione in cui rimarremo bloccati per lunghi periodi in uno scontro e, salvo rari casi, la maggioranza delle battaglie non sarà troppo impegnativa [per la recensione e su twitch abbiamo usato come riferimento la difficoltà normale N.d.R.].
Detto questo, i personaggi non possono morire in modo permanente come accade in altri tioli simili, è sempre possibile usare le battaglie immaginarie per aumentare l’esperienza delle nostre unita ed infine accumulare esperienza è assai più semplice che in alti giochi della serie. Dovete sapere che in titoli del genere normalmente l’esperienza viene assegnata alle unità che infliggono il colpo di grazia ad un nemico o eseguono certe azioni molto specifiche [questo per non penalizzare unità di supporto e guaritori N.d.R.]; in Triangle Strategy invece ogni azione che porterete a termine vi fornirà dell’esperienza. Quest’ultima varierà in funzione del tipo di azione (tendenzialmente eliminare un’unità nemica è la migliore mentre usare un oggetto la peggiore) e del livello del nemico che abbiamo di fronte (si intende il livello medio maggiore, minore o uguale rispetto al nostro).
Inoltre, poco importa se perderete uno scontro, in questo caso verrete riportati a prima della battaglia fatale, ma l’eventuale esperienza accumulata dai vostri sottoposti non sarà perduta, bensì tenuta da parte permettendoci così di usufruire persino delle sconfitte per potenziare la nostra squadra. Tutti questi elementi rendono Triangle Strategy estremamente più facile di molte sue controparti senza però a nostro modo di vedere rovinare troppo l’esperienza di gioco finale anche ai veterani del genere.
Ad arricchire le battaglie abbiamo due elementi estremamente importanti in ogni buon RPG tattico, ovvero l’evoluzione dei personaggi e il loro equipaggiamento. Questi due elementi possono essere facilmente gestiti dall’accampamento, un hub centrale raggiungibile dalla mappa del mondo ma anche prima di ogni scontro ed in generale dal menu di gioco. Qui potremo, oltre a parlare con i nostri alleati, anche gestire il loro equipaggiamento, migliorarlo, avere accesso ai mercanti e alle battaglie immaginarie, e infine persino evolvere le armi e le classi dei nostri compagni.
Ogni personaggio avrà infatti due slot per degli accessori che potranno essere assegnati a piacere, un’arma che potrà essere potenziata ed una classe che potrà essere evoluta da base ad avanzata ed infine ad élite. Questa gestione risulterà per molti piuttosto semplicistica: l’arma e la classe sono infatti fisse ed anche nel momento in cui queste vengono potenziate restano fisse lasciando ben poca libertà al giocatore.
Questo offre poca personalizzazione sul singolo personaggio, ma rende anche le cose più semplici. Ad esempio Erador inizia l’avventura con una classe da tank e non ci sarà modo di modificare ciò, alla più si potrà decidere quali potenziamenti sbloccare per l’arma a disposizione e evolvere la classe ad elite, nulla di più. Ad onor del vero, questa è una limitazione piuttosto blanda, Triangle Strategy offre un buon numero di personaggi ed ognuno ha le sue caratteristiche uniche, oltre che una classe dedicata, motivo per cui non si sentirà troppo la mancanza di una personalizzazione più profonda sulla singola unità.
Che Triangle Strategy non punti sul fotorealismo è abbastanza chiaro, ma a dispetto di ciò di sicuro non è nemmeno un titolo con un comparto grafico insufficiente. La strana pixel art già presente in Octopath Traveler è infatti stata riproposta in questo tiolo e, complice anche la natura statica degli RPG isometrici, riesce a dimostrarsi decisamente efficace. Le mappe sono a tutti gli effetti in 3D, ma lo stile dei personaggi, dei fondali e delle mappe richiama invece quello ormai noto della pixel art, ma senza dimenticarsi di fornire quella profondità che in molti titoli proprio non si riesce a trasmettere. Certo non è un sistema esente da difetti e piccole sbavature, ed è facile rendersene conto quando si cerca di comprendere la direzione in cui è rivolta un’unità nemica sul campo di battaglia, oppure quando si osservano i confini di una mappa dove emerge una versione abbastanza low res della mappa del mondo. A ben vedere forse l'unico vero difetto che si può riscontrare, è nel movimento del cursore sul campo di battaglia che muovendosi su una griglia inclinata di 45 gradi spesso può disorientare il giocatore specie se si sta spostando la telecamera in una posizione intermedia.
A coronare il comparto grafico un'ottima colonna sonora ci accompagnerà per il gioco, rimanendo per lo più trasparente, ma non per questo risultando meno efficace nel contesto finale.
Triangle Strategy è un gioco che, siamo sicuri, dividerà non poco l’opinione dei giocatori e questo a causa della sua natura. Buona parte di ciò che infatti ci ha convinto è anche ciò che ci ha lasciato anche un po’ perplessi ed è insito proprio nelle fondamenta del gioco stesso. Inutile girarci intorno: infatti, se per finire il gioco ci abbiamo messo circa 60 ore tenente presente che gran parte di queste sono state spese a leggere dialoghi e fare scelte e solo una minoranza in reali combattimenti. Nelle prime battute il gioco può proseguire per ore senza che ci sia l’ombra di uno scontro e, se da un lato questo ci permette di avere una storia veramente curata ed avvincente, per molti rappresenta un bilanciamento inaccettabile e troppo spostato verso la narrazione.
Detto questo, e consolidato che forse si sarebbe potuta operare una scelta più saggia all’interno del gioco, il nostro consiglio è di non farvi scoraggiare. I lunghi dialoghi e gli scambi di battute non sono infatti una perdita di tempo e anzi, grazie questi ultimi vi ritroverete presto catapultati in un mondo così ricco di storia e contenuti da lasciarvi senza parole. Nel giro di una decine di ore la storia vi porterà a conoscere decine di luoghi, personaggi ed eventi, e ogni scelta vi metterà sulle spalle una pressione non indifferente. Certo, come detto si sarebbe potuto inserire qualche scontro in più per mantenere il ritmo più coinvolgente, ma anche stando così le cose ci siamo trovati davvero rapiti dalle avventure di Serenoa Wolfhort e compagni.
Dopo una lunga recensione finalmente siamo giunti al momento di tirare le somme. Triangle Strategy è stata dal nostro punto di vista una lunga avventura che ci ha portato momenti davvero vari ed incredibili. A dispetto di una narrazione spesso invadente e preponderante però siamo rimasti molto soddisfatti di come questa abbia saputo accompagnarci e spesso sorprenderci, ma ci possiamo anche dire paghi di un sistema di combattimento non eccessivamente difficile che ha saputo intrattenerci e darci anche qualche momento più impegnativo.
Alcune meccaniche sono un po’ discutibili, come la comparsa di nemici in mezzo ad una missione (e intendiamo unità che compaiono proprio dal nulla in mezzo al campo di battaglia), ma per fortuna si tratta di pochi momenti e nemmeno tanto fastidiosi.
Triangle Strategy è quindi un’ottima esperienza se siete in cerca di un RPG tattico con una storia profonda e delle scelte morali impegnative, un titolo in cui il peso delle vostre scelte appare veramente visibile nella storia. Certo come spesso accade in questi casi anche Triangle Strategy a tratti pecca un po’ di ingenuità e presenta una storia e dei personaggi talvolta troppo idealizzati, ma anche questo fa parte della ricetta, nel bene e nel male.
Ricetta che potrete in futuro godere anche su Pc, quindi occhi aperti.
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