Il panorama degli indie è da sempre in grado di tirare fuori spunti interessanti nel mercato videoludico e di generare un fascino dato da una sperimentazione che i titoli tripla A non osano spesso compiere.
Vesper incarna perfettamente questo concetto nelle vesti di un cupo platform 2D lore-driven, che rappresenta l’apice di due anni di sviluppo da parte della nostrana Cordens Interactive, la quale ha scelto di osare e sperimentare per questo loro primo titolo. Quanto, però, sarà stato in grado di soddisfarci? Scopriamolo insieme in questa recensione!
Noi siamo Seven, un piccolo e indifeso androide in una struttura che sta lentamente cadendo a pezzi. Privi di qualsiasi strumento per difenderci, ci ritroveremo braccati da un consistente numero di macchine ostili che non esiteranno ad attaccarci a vista. Nei suoi panni esploreremo un mondo devastato da una guerra fratricida tra intelligenze artificiali, trovando diversi database che, nel corso dei cinque livelli di gioco, ci daranno un’idea più chiara su chi siamo e sul come sia nato questo conflitto, trasformatosi velocemente in qualcosa di paragonabile ad un vero e proprio genocidio.
Nonostante la storia sia fondamentalmente semplice ed intrigante, raccontata anche attraverso gli spettacolari fondali di gioco che accompagnano la nostra avventura, risulta essere di difficile comprensione a causa della dispersività dei database, spesso eccessivamente criptici, oltre al fatto che sarà facile lasciarsene alcuni alle spalle, ritrovandosi alle volte ad un punto di non ritorno durante l’esplorazione.
La longevità della storia si attesta intorno alle cinque ore di gameplay, divise, come detto sopra, da altrettanti capitoli di gioco; tuttavia consigliamo vivamente di ripetere l’esperienza ed apprezzare qualche sorpresa che gli sviluppatori hanno lasciato per premiare chi completa per la prima volta il gioco, oltre che per avere un quadro ben più chiaro del suo universo narrativo.
Il gameplay di Vesper è tanto affascinante ed ingegnoso quanto, purtroppo, a tratti monotono e ripetitivo: all’inizio, come già detto, non avremo modo di difenderci. L’unica cosa che potremo fare sarà avanzare negli scenari di gioco studiando i pattern nemici e nascondendoci dentro a cespugli quando necessario, risolvendo puzzle tutto sommato semplici nel modo più efficiente possibile. Più avanti nel gioco troveremo una Drive Gun, un’arma enigmatica in grado di assorbire ed infondere globi di luce, dandoci la possibilità di fornire energia a vari macchinari e di controllare i diversi nemici che incontreremo lungo il tragitto.
Ciascun tipo di nemico ha delle caratteristiche ben distinte, che sopperiscono al loro numero comunque limitato:
Considerata la natura del titolo, il level design risulta molto semplice ma efficace, riuscendo a darci anche interessanti alternative per avanzare nel gioco sebbene alle volte risulti dispersivo, senza fornirci un’idea chiara di dove si avanzi, spesso senza possibilità di tornare indietro, e dove invece possiamo esplorare più minuziosamente.
Un aspetto di Vesper che potrebbe non piacere a tutti è la sua alta componente trial and error in determinate sezioni, che combinata ad un tutorial non sempre chiaro e completo porterà il giocatore a dover ripetere più volte le sezioni di gioco, alle volte anche a causa dei fondali che ci confonderanno le idee su dove possiamo andare e dove invece ci ritroveremo a cadere verso la nostra morte.
Gli enigmi che ci verranno presentati, nonostante facciano largo uso dell’affascinante meccanica di assorbimento della luce, risulteranno ridondanti già dopo pochi quadri di gioco, specie se lo si gioca per più di 45-50 minuti per sessione, caratteristica che cozza molto con la grande immersività che il titolo è in grado di offrire grazie al suo comparto artistico.
La direzione artistica di Vesper è senza alcun dubbio il più grande pregio del titolo, in grado di regalarci fondali semplicemente stupendi ed ispirati come raramente si vedono nel mercato, specie se si parla del primo titolo sviluppato da un team indipendente. Le palette di colori sono utilizzate con grande cura e criterio, ed ogni singola ambientazione segue un tema ben chiaro, dettagliato ed in grado di far desiderare al giocatore di conoscere di più su questo mondo desolato.
La colonna sonora e, in generale, i suoni di gioco sono il perfetto collante che contribuisce a regalare al giocatore una sensazione di meraviglia continua, che ci ha spinti a finire il gioco nonostante un gameplay che non ci ha del tutto soddisfatti.
Allo stesso livello è il design delle entità e dei quadri presentati, sempre molto pulito e semplice, ma ciò nonostante assai iconico e ben caratterizzato, il quale si sposa molto bene con gli effetti particellari altrettanto essenziali e piacevoli.
La ciliegina sulla torta è la regia della camera di gioco, che nei momenti chiave sarà in grado di offrirci panoramiche mozzafiato di ciò che ci circonda, lasciando i giocatori stregati dal fascino che si parerà davanti ai loro occhi.
Vesper ha dimostrato il grande potenziale dei ragazzi di Cordens Interactive, che ci hanno dedicato un titolo pieno di cuore, iniziativa e meraviglia, sebbene non privo di difetti anche importanti che possono far storcere il naso. Senza dubbio non possiamo che considerarlo un ottimo esordio per un team indipendente, che siamo sicuri sarà in grado di offrirci diamanti sempre più raffinati in futuro; tuttavia rimane un gioco che, se non si è appassionati del genere, potrebbe stuccare velocemente se non preso a piccole dosi.
Ricordiamo, infine, che Vesper è disponibile dal 30 luglio su Steam e GOG.com al prezzo di 19,99€.
Devi essere connesso per inviare un commento.