Ben ritrovata tribù, oggi vi porto la recensione di Viewfinder, un titolo che personalmente conoscevo già da qualche anno e che ha finito per colpirmi in maniera particolare all’ultima presentazione tenutasi il mese scorso. Quindi bando alla ciance e vediamo come se la sono cavata i ragazzi di Sad Owl Studios con il loro Viewfinder.
Viewfinder vi propone di giocare con la vostra percezione e di darvi gli strumenti per farlo da soli. Appartiene a quel sottogenere di videogiochi di difficile definizione reso popolare da Portal, in cui si ha accesso a un'abilità strabiliante per risolvere gli enigmi. Il rischio di dare al giocatore questo tipo di strumenti per portarlo a destinazione è che a volte il pozzo della creatività si esaurisca velocemente, oppure che tutto diventi così complicato da far scomparire il divertimento per lasciare il posto alla frustrazione. In Viewfinder fortunatamente non accade nulla di tutto ciò, presentando una serie di enigmi coinvolgenti che chiedono spesso di ripensare a ciò che si è imparato in modi che non diventano mai così complessi da risultare frustranti.
La meccanica di base di Viewfinder è immediatamente affascinante dal punto di vista visivo. Sovrapponendo una fotografia all'ambiente, si porta essenzialmente ciò che si vede nella foto nel luogo in cui ci si trova. L'applicazione più semplice consiste nell'utilizzare l'immagine di un ponte per creare un sentiero percorribile tra due piattaforme. In modo impressionante Viewfinder supera rapidamente questa semplice implementazione per creare enigmi più interessanti prima ancora di lasciare il primo gruppo di livelli tutorial. Viewfinder fa anche un buon lavoro nel far crescere le abilità. I primi enigmi consistono nel trovare fotografie nell'ambiente e usarle per progredire, ma non ci vuole molto perché si inizino a usare macchine fotografiche fisse per scattare foto, una fotocopiatrice per moltiplicare gli oggetti necessari e infine una macchina fotografica per fotografare qualsiasi cosa si voglia. Il gioco non si sofferma mai troppo a lungo sulla stessa meccanica e introduce nuove idee fino al livello finale.
L'enigma finale è l'unico a tempo del gioco, ma costringe a prendere tutto ciò che si è imparato fino a quel momento e a metterlo in pratica rapidamente per arrivare alla fine in tempo. Di solito non ci fanno impazzire i timer nei rompicapo di questo tipo, ma in questo caso la sua implementazione è stata entusiasmante e ci ha fatto sentire come se stessimo rompendo il gioco per arrivare rapidamente alla soluzione, e ciò ha finito per essere un punto di forza dell'intera avventura. Diversi enigmi opzionali e più difficili arricchiscono l'esperienza, e uno dei più grandi complimenti che possiamo fare è che li abbiamo completati volentieri senza mai sentire il peso di una ripetitività che per fortuna nel gioco non esiste.
Dietro a tutti gli enigmi creativi e al gameplay che altera la percezione, c'è una storia che parla di un mondo che sta lottando contro una crisi climatica e di una potenziale cura che potrebbe esistere all'interno del luogo in cui vi trovate. In quasi tutti i livelli si trovano registrazioni di conversazioni, una voce che vi parla di tanto in tanto e un gatto etereo di nome Cait che assiste e si complimenta per la vostra progressione [è anche possibile accarezzarlo più volte N.d.R.]. In definitiva, abbiamo apprezzato la sua semplice conclusione narrativa. Unica pecca [ma è cercare il pelo nell’uovo N.d.R.] è che siamo riusciti più volte a buggare il gioco andando in posti dove non si doveva apparentemente andare, senza però poterne uscire e rimanendo incastrati; questo ha portato a dover tornare al menù principale e a ricaricare la partita che, per un buon numero di volte, ci ha costretti a rifare parti che avevamo già completato. Quindi ci sarebbe piaciuto che gli sviluppatori avessero passato più tempo a testare il gioco.
In conclusione possiamo dire che Viewfinder è un titolo molto interessante che ci ha colpiti sia per la narrativa e il tema che per gli enigmi e il gameplay, visto che in ogni livello si ha la sensazione di provare una nuova idea basata sul concetto di base, rendendo l'esperienza sempre nuova. È un titolo che consigliamo a tutti gli amanti dei giochi con enigmi, ma anche a tutti quelli a cui piacciono giochi narrativi e con temi importanti.
Il codice PS5 per la recensione ci è stato fornito dal publisher.
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