Warhammer 40K Mechanicus è un titolo che è arrivato sulle varie piattaforme con tempistiche assai dilatate. In primis pubblicato su Pc a fine 2018, ha poi visto l’uscita del suo DLC Heretek nel 2019, ma è giunto su Console solamente in tempi più recenti (maggio 2020) approdando su Playstation 4, Xbox One e persino Nintendo Switch. Vi avevamo già parlato in occasione della Gamescom 2019 di questo porting su console, e finalmente oggi siamo qui per tirare le somme e parlare del prodotto finito. Ci siamo quindi schierati al fianco delle forze dell’Adeptus Mechanicus su Silva Tenebris, per affrontare l’ennesima minaccia aliena, questa volta rappresentata dai temibili Necron.
Prima di iniziare, ci teniamo a sottolineare come questa versione console, contenga al suo interno sia il gioco base sia l’espansione Heretek, ma anche tutte le patch fatte sul gioco nel tempo, virtualmente diventando quasi identica alla versione giocabile su Pc (con le dovute differenze legate a prestazioni e hardware).
Il palcoscenico dove prenderanno vita gli eventi di Mechanicus non è altro se non il Mondo Tomba dei Necron Silva Tenebris, luogo in cui saremo mandati per indagare e raccogliere informazioni essenziali per combattere questo terribile nemico. Nei panni del Magos Dominus Faustinus prenderemo il controllo delle forze sbarcate sul pianeta, truppe che ben presto si ritroveranno a fronteggiare un esercito Necron che sta iniziando a risvegliarsi su tutta la superficie del pianeta. Questa eventualità si rivela particolarmente nefasta, in quanto al momento non si dispone affatto della forza per contrastare una tale minaccia, e per questa ragione va impedita a tutti i costi. Inizierà così una corsa contro il tempo dove schierare i nostri Tecnopreti sarà fondamentale per esplorare il mondo tomba, raccogliere informazioni, contenere la minaccia e scongiurare la peggiore delle ipotesi. Spetterà però a noi, in qualità di comandanti, il compito di scegliere quale filosofia seguire, e di conseguenza quale approccio adottare. Ignorare qualsiasi forma di tecnologia aliena sterminando ogni traccia di eresia dal pianeta o raccogliere più informazioni e tecnologia Necron possibile per usarla contro i nostri nemici? La domanda è più che lecita, ma non ha una risposta corretta o sbagliata, ciò che conta alla fine è il risultato, giusto?
Purtroppo, non è così facile, e Mechanicus non perde occasione di porvi di fronte a situazioni complesse e articolate da cui dipenderà l’esito della spedizione in corso. Sia in fase di schieramento, sia in quello di esplorazione di una tomba il peso delle scelte ricadrà su di noi e, in base a queste, potremmo ottenere dei benefici, oppure dei malus in combattimento, rendendo la guerra più o meno complessa per i nostri sottoposti.
Warhammer 40k Mechanicus è un titolo strategico sicuramente già noto agli appassionati del genere, che ci trasporta direttamente sul campo di battaglia fornendoci il diretto controllo di ogni singola unità, tecnoprete o ranger. Il gioco consiste sostanzialmente di due momenti fondamentali, uno che si sviluppa all’interno di un hub centrale dove possiamo preparare e sviluppare le nostre unità e uno in cui invece affrontiamo la missione selezionata sul campo di battaglia vero e proprio. Il primo momento rappresenta l’aspetto gestionale del titolo, e qui saremo chiamati a decidere come investire le nostre risorse ed evolvere il nostro esercito, oltre che scegliere in quale missione cimentarsi. Sarà quindi possibile, ad esempio, scegliere quali armi fornire ai nostri tecnopreti, quali abilità sviluppare e quindi definire la nostra strategia a grandi linee. Tenete presente che non esistono solo armi, ma anche equipaggiamenti e strumenti che potremo fornire ai nostri sottoposti, avendo quindi virtualmente la possibilità di costruire e sviluppare le singole unità come più ci pare e piace [Eccezion fatta per le unità di fanteria base che invece non disporranno del medesimo livello di personalizzazione n.d.r.].
Una volta preparati i nostri soldati, sarà il momento di entrare in azione selezionando una missione tra quelle disponibili. Questo sarà possibile parlando con i nostri collaboratori nella sala principale del nostro hub, i quali ci forniranno le informazioni di base sulla missione come i tipi di nemici che affronteremo, il livello di difficoltà della missione stessa e le ricompense. Oltre a questo, ogni collaboratore ci proporrà una missione che segue una sua linea di condotta specifica, e quindi ci porterà a far progredire oppure no la storia adottando certe contromisure e seguendo determinate linee di condotta. Una cosa che però dovrete tenere a mente fin da subito, sia nel bene che nel male, è che le varie missioni non devono per forza avere esito positivo e anche in caso di un fallimento non potrete riaffrontare la missione appena eseguita, ma semplicemente proseguirete la vostra strada vero il prossimo obiettivo. Essendo il gioco naturalmente una corsa contro il tempo ed il risveglio dei Necron, questo rappresenterà per voi un grosso problema. In ogni missione sarete costretti infatti a spendere un certo numero di risorse e, in caso di un fallimento, non solo perderete quelle spese, ma non otterrete nemmeno alcuna ricompensa, rendendovi virtualmente più deboli e limitando le vostre risorse per il futuro.
Come ben avrete immaginato il cuore pulsante di questa produzione è rappresentato dalle missioni. Queste sono a loro volta divise in due momenti distinti, uno nel quale esplorerete la tomba in cui vi trovate e una durante la quale dovrete effettivamente gestire il combattimento contro le unità nemiche. La fase esplorativa (non presente in tutte le missioni, ma in alcuni casi sostituita da una semplice serie di domande a scelta multipla) vi porterà a navigare l’interno della tomba Necron nel tentativo di raggiungere il vostro obiettivo (o obiettivi) segnato sulla mappa. Quello che dovete sapere è che ogni stanza che attraverserete vi offrirà spesso e volentieri degli eventi casuali in cui dovremo prendere una decisione. Ad esempio, potremmo trovare delle iscrizioni Necron legate al loro culto e potremmo scegliere se cercare di decifrarle, fotografarle per cercare di decifrarle in un secondo momento o magari distruggerle perché eretiche. Ogni risposta avrà le sue conseguenze, buone o brutte che siano, ma spesso e volentieri rischiare ci permetterà di avere accesso a dei benefici non da poco, così come talvolta invece verremo puniti perdendo risorse o subendo ferite e danni. Alla luce di questo verrebbe da pensare che la strategia migliore sia quella di esplorare il più possibile le tombe in modo da accumulare preziose risorse, ma purtroppo tergiversare ha anche i suoi aspetti negativi. Ogni turno che passeremo nella tomba permetterà ai Necron di disporre di prezioso tempo per risvegliarsi costringendoci ad affrontare all’interno della missione un numero sempre più alto di avversari e velocizzando a fine missione anche il risveglio planetario.
Una volta giunti al vostro obiettivo infine sarà finalmente giunto il momento di scendere sul campo di battaglia ad annientare i nemici dell’umanità. Questa ultima sezione del gameplay prende vita in modo estremamente classico, ma per nulla scontato o facile. La battaglia infatti si svolge seguendo una serie di turni dove potremo muovere le nostre unità ed attaccare di volta in volta. Vale però la pena menzionare alcuni elementi del gameplay che tendono a rendere l’esperienza complessiva interessante, ma anche abbastanza difficile. In primo luogo, ogni unità potrà muoversi di un certo numero di caselle e sfruttare le armi che indossa per attaccare. Le unità di fanteria disporranno del loro armamento base mentre i tecnopreti avranno le armi che abbiamo fornito loro assieme alle loro abilità. Per usare alcune armi ed oggetti sarà però necessario investire dei punti chiamati Cognition Point CP, che potranno essere accumulati esplorando la tomba, raccogliendoli dal campo di battaglia, o anche usando alcune abilità o cantici (abilità speciali che potremo portarci in battaglia ma che hanno un uso limitato). Questi punti però sono molto più preziosi di quanto possiate immaginare giacché dovranno essere impiegati anche per schierare le unità di fanteria aggiuntive, e potranno essere spesi da alcune unità per effettuare azioni di movimento aggiuntive, fornendo quindi grande flessibilità.
Un altro elemento da tenere a mente nel gioco è che non esiste un sistema di coperture: questo significa che un nemico o lo si vede o no, ma non si ottengono riduzioni dei danni, e nemmeno è possibile mancare il colpo (sebbene sia possibile infliggere 0 danni a causa di riduzioni ed armature). Oltre a questo le nostre stesse unità non potranno attraversarsi tra di loro, e bloccheranno la linea di vista non solo per i nemici, ma anche per gli alleati, rendendo le zone strette ed i corridoi dei luoghi potenzialmente molto pericolosi.
In ultimo, ma non meno importante, persino in questi momenti il gioco non mancherà di far sentire la sua pressione, continuando a portare inesorabilmente avanti l’orologio del risveglio Necron. Anche mentre stiamo combattendo infatti l’indicatore proseguirà, sebbene ad un ritmo ridotto rispetto a quando si esplora la tomba (i valori possono cambiare in riferimento alla difficoltà a cui si gioca, ma possono essere anche alzati ed abbassati a piacere tra le opzioni). Questo porterà lo scontro a diventare sempre più complesso col passare del tempo, oltre a portare sul campo di battaglia un numero maggiore di nemici, motivo per cui anche in questo frangente la velocità e l’efficienza sono importantissimi.
Mechanicus, come avrete capito, prende in parte ispirazione da giochi come Xcom e, anche se le differenze sono molte, la difficoltà rappresentata da quel conto alla rovescia percepibile in quasi ogni schermata, si fa sentire sempre di più. I nemici non sono affatto deboli e perdere anche solo un paio di turni in più ad esplorare può portarvi a dover fronteggiare una battaglia talvolta al di là delle vostre possibilità. Se aggiungete a questo la possibilità di complicarvi le cose ulteriormente aumentando il livello di difficoltà, e soprattutto velocizzando il processo di risveglio dei nemici, avrete presto capito che giocare ai livelli di difficoltà massima a questo titolo è incredibilmente complesso e il fallimento potrebbe piombarvi addosso come un uccello da preda in qualsiasi momento, sotto forma di un evento sfortunato o di una scelta azzardata andata a male. Il sistema di salvataggio manuale ci consente di limitare un po’ i danni, e quindi valutare anche col senno di poi la situazione, ma ciò non di meno anche affrontare il gioco a livelli di difficoltà più umani non sarà affatto una passeggiata e, soprattutto se siete alle prime armi col genere, potrebbe risultare persino frustrante. Non demordete però, sebbene in un primo momento le cose possano sembrare difficili, o persino ingiuste: sbloccare l’accesso a nuove tecnologie, unità e armi cambia non poco le sorti e l’equilibrio del gioco, fornendo col tempo un numero sempre maggiore di opzioni e rendendo le nostre unità sempre più combattive. Cercate dunque di approcciare con consapevolezza le missioni, leggete attentamente quali nemici compaiono e valutate quali unità portavi appresso, e come evolvere i vostri sottoposti perché tutto alla fine avrà un peso e soprattutto delle conseguenze. Per concludere, non scoraggiatevi se perderete alcune battaglie di tanto in tanto, come già detto è possibile ricaricare la partita usando il sistema dei salvataggi, ma anche se decideste di non tornare indietro, vi ricordiamo che il gioco è pensato proprio per consentire al giocatore di perdere una battaglia, ma di poter comunque vincere la guerra.
Come di consueto quando parliamo di porting da Pc a console di un gioco tattico o di un RPG a turni arriva il momento di parlare dei controlli. Tradurre un gameplay che per decenni è stato pensato e realizzato per far uso di mouse e tastiera, per poter essere fruito su una console non è cosa facile, e spesso si traduce in un grottesco insieme di scorciatoie e combinazioni di tasti che vanno mandate a memoria per poter sfruttare efficacemente il sistema di gioco. Mechanicus in questo fa sorprendentemente eccezione, portando un sistema di gioco per lo più comprensibile e relativamente facile da usare. Complice un sistema di gioco abbastanza semplificato, se paragonato ad altri giochi del genere, Mechanicus riesce a rendere la quasi totalità delle azioni disponibili nel gioco facilmente accessibili usando i tasti del nostro controller [Nel nostro caso Xbox One dato che abbiamo giocato il titolo su console di casa Microsoft N.d.r.]. Il risultato è che, salvo qualche breve momento, siamo riusciti ad usare i controlli in modo efficace e funzionale, riuscendo a fare quasi sempre quello che volevamo e senza perdere dettagli dell’interfaccia, o dimenticandoci combinazioni di tasti complesse. Certo, a nostro modo di vedere mouse e tastiera restano il metodo più naturale, ma con Mechanicus siamo di fronte ad una gameplay che si sta decisamente consolidando al punto da essere perfettamente giocabile anche con un controller da console classico.
Warhammer 40K Mechanicus è un ottimo titolo strategico, magari non perfetto ed a volte con alcuni elementi fortuiti che rischiano di salvare o mandare all’aria la partita, ma pur sempre validissimo. Con una longevità di tutto rispetto che si aggira attorno alle 15-18 ore per la storia principale, ma che vi potrebbe tranquillamente portare via il doppio del tempo tra missioni secondarie e contenuti aggiuntivi di Heretek, Mechanicus ha il potenziale per tenervi incollati per diverso tempo nel tentativo di portare a compimento la campagna contro i Necron. Certo non è un gioco consigliatissimo ai neofiti degli strategici, il livello di difficoltà è decisamente tarato verso l’alto, ma per tutti coloro che masticano anche solo un po’ il genere resta un buon titolo che, grazie anche alla sua ambientazione, non può che catturare l’attenzione del pubblico appassionato al mondo di 40K. L’assenza di elementi di gioco come le coperture e gli eventi casuali che potrebbero incrementare ulteriormente la difficoltà degli scontri, possono talvolta dare l’impressione di trovarsi di fronte ad un gioco poco rifinito, ma è anche vero che ci troviamo davanti a un titolo che vuole farci fronteggiare continuamente l’ignoto, motivo per cui a livello di atmosfera complessiva il tutto ha persino un suo senso. Per concludere ci sentiamo però di spezzare una lancia in questo verso a favore del gioco, segnalandovi che il livello di difficoltà è personalizzabile fin nei minimi dettagli, dandovi la possibilità di regolare le meccaniche di gioco in base al vostro gusto; tenete solo a mente che certe semplificazioni vi priveranno dei trofei o degli achievement in game, ma a parte quello non avrete nessun altro inconveniente.
Devi essere connesso per inviare un commento.