XCloud Archivi - Tribe Games https://www.tribe.games/tag/xcloud/ Videogiochi, Cinema, Giochi da Tavolo, Serie Tv, Podcast e Live Wed, 29 Jul 2020 06:00:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.tribe.games/wp-content/uploads/2021/08/cropped-avatar_facebook2021-32x32.png XCloud Archivi - Tribe Games https://www.tribe.games/tag/xcloud/ 32 32 Servizi di Streaming di Videogiochi a Confronto https://www.tribe.games/servizi-di-streaming-di-videogiochi-a-confronto-speciale/ https://www.tribe.games/servizi-di-streaming-di-videogiochi-a-confronto-speciale/#respond Wed, 29 Jul 2020 06:00:00 +0000 http://https://tribe.games/senza-categoria/servizi-di-streaming-di-videogiochi-a-confronto-speciale/ Finalmente siamo giunti alla fine di questo lungo viaggio attraverso i vari servizi di streaming per videogiochi. Durante la nostra […]

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Finalmente siamo giunti alla fine di questo lungo viaggio attraverso i vari servizi di streaming per videogiochi. Durante la nostra avventura abbiamo avuto modo di elencare i punti di forza e le debolezze di molti servizi disponibili su mercato al momento, o per lo meno di quelli più noti . Dopo tutto questo tempo però, vi sarà probabilmente sorta naturale una domanda: “Ok tutto molto bello ed appassionante, ma quale dovrei scegliere?”. Questa domanda ci ha tenuti svegli diverse notti a pensare ed alla fine la risposta che abbiamo elaborato non è affatto semplice o breve. Prima però di presentarvela, ci sentiamo in dovere di tornare sui nostri passi e vedere in queste settimane come i nostri contendenti si sono comportati . Preparatevi dunque ad un rapido ripasso dei singoli servizi; se al contrario invece siete interessati solamente al nostro giudizio finale, saltate pure in fondo all’articolo, li troverete le nostre considerazioni conclusive.

STADIA 2.0

Google non è certamente stata a guardare e in questi mesi ha lavorato piuttosto alacremente per mantenere le promesse fatte nei confronti del suo pubblico. In questo ultimo periodo infatti è il servizio di streaming che ha portato le migliorie più consistenti. In primo luogo, ve ne avevamo già parlato a ridosso del nostro articolol’audio 5.1 anche nella sua versione Browser, ma successivamente abbiamo avuto modo di scoprire come ora Stadia possa essere eseguito su un numero molto più alto di dispositivi Android (quando in principio erano solo i Pixel a poter sfruttare il gioco online e successivamente solo pochi altri modelli top di gamma), rendendo accessibile il gioco online virtualmente a quasi tutti i telefoni più recenti. In ultimo, altra funzionalità molto gradita, ora è possibile sfruttare il controller Stadia anche su Browser, ma in modalità wireless (quindi comunicando direttamente coi server Google invece di passare tramite il Pc o la piattaforma di turno), rendendo ancora più versatile il controller ed ancora più breve il ritardo dei controlli.

GEFORCE NOW

Nvidia non ha effettuato grossi cambiamenti alla sua formula, ma abbiamo avuto modo di constatare come il servizio sia stato consolidato nel tempo, fornendo prestazioni sempre più stabili e soprattutto rendendo i tempi tecnici sempre più brevi. Grazie agli sforzi degli sviluppatori infatti ora i nostri giochi saranno più facilmente accessibili, i nostri account non ci richiederanno più altrettanto spesso di reinserire le credenziali, e la copia dei nostri dati sulla macchina virtuale non sarà più necessaria così di sovente, accorciando, come detto, i tempi morti, e massimizzando il tempo di gioco. Catalogo che con il tempo è sempre più rifornito di titoli compatibili con GeForce Now, e che include giochi recenti a brevissima distanza dal lancio, ma anche titoli più datati rendendo le nostre librerie sempre più compatibili con il servizio di streaming.

NULLA DI NUOVO DAL FRONTE OCCIDENTALE

Per quanto riguarda gli altri servizi (PlayStation NowXcloud e Vortex) al momento non abbiamo avuto modo di constatare nuove migliorie o funzionalità. Vuoi perché PsNow al momento si limita al più ad aggiungere nuovi titoli al catalogo, vuoi perché Xcloud e Vortex sono servizi ancora in Anteprima. Alla luce di questo, siamo consapevoli che, sotto al cofano, le rispettive compagnie stanno sempre lavorando per portare un servizio più stabile e funzionale, e che si tratta di servizi in continua evoluzione, ma  oltre a ciò, non abbiamo molto altro da segnalarvi in proposito [Anche perché Vortex lo abbiamo trattato solo una settimana fa quindi non avrebbe nemmeno avuto tempo di aggiungere particolari nuove funzioni n.d.r.]. Ciò non di meno, non pensiate che questi ultimi servizi siano più arretrati o stagnanti in termini di novità; come vi abbiamo già detto, questo riepilogo serve ad aggiornare con le novità uscite nell’ultimo periodo ed in tal senso è assolutamente normale che non tutte le aziende eseguano degli update nel medesimo periodo. Al contrario, siamo certi che nel prossimo futuro anche questi ultimi servizi subiranno un aggiornamento massiccio, vuoi per tenersi al passo con la concorrenza, vuoi per l’approcciarsi della tanto agognata Next Gen.

IL CASO IOS

Perdonate questa parentesi, ma dato che abbiamo provato virtualmente tutti i i servizi di streaming di videogiochi esistenti e non siamo incappati in una versione compatibile con dispositivi iOS, ci siamo fatti due domande, ed abbiamo indagato un po’ più a fondo. Cercando così su internet abbiamo scoperto qualcosa che ci ha lasciato non poco sorpresi: pare infatti che a frenare i servizi di streaming di videogiochi sulla piattaforma mobile di Apple, sia Apple stessa, o per meglio dire le sue politiche riguardanti le App accettate sull’AppStore. Una delle regole in questione costringe al momento tutte le app presenti sullo store a essere obbligatoriamente scaricate in locale per venire poi eseguite, cosa che nel caso dello streaming di un videogioco non sarebbe possibile, in quanto il codice sarebbe eseguito dalla macchina virtuale e non dal dispositivo di turno. Il secondo problema riguarda la distribuzione di software di terze parti. Accedendo ad un servizio in streaming effettivamente un giocatore può avviare giochi appartenenti a sviluppatori differenti, cosa che sarebbe contraria all’attuale politica dell’App Store, la quale prevede invece che tutti i giochi o i contenuti distribuiti da un servizio di questo tipo siano posseduti in esclusiva o licenziati da un unico sviluppatore (in questo caso lo sviluppatore del servizio di streaming).

Alla luce di questo, ci è parso chiaro il motivo per cui su dispositivi iOs non ci sia ancora notizia di una applicazione per fruire di videogiochi in streaming. Detto ciò non c’è certo da disperare. I colossi del gioco in streaming hanno tutto l’interesse ad accaparrarsi anche la fetta di mercato che sono i dispositivi mobili Apple, e l’utenza chiaramente vuole poter accedere ai medesimi servizi anche con il proprio hardware. Si tratta quindi solo di una questione di tempo e accordi con Apple stessa, prima di poter vedere uno dei servizi di streaming sopra citati anche su un iPhone o un iPad.

IL VINCITORE È…

Siamo onesti, anche dopo diverso tempo ad analizzare tutti i servizi di streaming è veramente difficile emettere un verdetto che decreti la superiorità di un servizio nello specifico. Ogni azienda ha infatti dato risalto a elementi diversi e il risultato è che ogni servizio ha Pro e Contro piuttosto radicati. Aggiungete che al momento nessuno dei candidati ha raggiunto la piena maturità, ed avrete presto capito che qui stiamo paragonando alla carlona patate e mele. Detto questo, ci sentiamo di dare una indiscussa menzione di onore ad uno dei servizi che abbiamo analizzato, non per eleggerlo come il migliore a tutti gli effetti, ma piuttosto come quello che ci ha offerto il servizio più completo e ci ha soddisfatto maggiormente, anche a dispetto dei difetti riscontrati. Dopo aver provato quindi praticamente tutti i servizi di streaming per videogiochi, il nostro “vincitore morale” non può che essere StadiaGoogle è riuscita mettere su una infrastruttura ottima, che ci ha consentito di fruire in estrema semplicità e funzionalità dei giochi inclusi nella piattaforma. Oltre a ciò, Stadia è al momento l’unico servizio che offre uno streaming superiore al fullHD con annesso HDR e audio in 5.1. Aggiungete che la piattaforma è disponibile su Pc, su Chromecast e persino su dispositivi Android, e che ora potete usare il controller Stadia anche su Pc in modalità Wifi e avrete un buon quadro generale di quello che ha da offrire Stadia al momento. Certo, resta ancora un servizio appena nato, che per giunta porta uno store completamente nuovo che ci costringe ad acquistare i contenuti da zero ed al prezzo imposto da Google, ma grazie al Pro, ed al lento e inesorabile miglioramento che sta venendo portato avanti, Stadia potrebbe mantenere le promesse fatte prima del lancio, riparando se vogliamo in parte, agli errori di marketing anche piuttosto grossolani commessi in fase di pubblicizzazione del prodotto.

Da questo punto di vista ci sentiamo di menzionare come esempio virtuoso anche Geforce Now, che oltre ad offrire sotto abbonamento il Raytracing sui giochi compatibili , ci porta il nostro personale catalogo online, permettendo chi ha un cospicuo numero di giochi tra Steam, Uplay ed Epic Game Store, di giocare ai propri titoli ma in streaming.

IN CONCLUSIONE

Non pensiate però che i restanti servizi siano da buttare. Al contrario, ci sentiamo in dovere di sottolineare che non mancano certo buone ragioni per scegliere ed adottare uno di questi.

Playstation Now infatti potrà sembrare più modesto, sia in termini di catalogo rispetto alla sua controparte Microsoft, sia in termini di prestazioni. Detto ciò ci consente di giocare ai titoli Sony (playstation 4, 3 e 2) sia in streaming sulla nostra console casalinga, sia su Pc, permettendoci di avere accesso a questi ultimi  anche senza virtualmente possedere una console.

XCloud è un servizio ancora decisamente arretrato, che ha visto la luce solo di recente ed in forma di anteprima. A parte ciò, di recente è stato confermato che Xcloud ed XStream saranno comprese, senza modifiche di prezzo, all’interno dell’attuale Game Pass, rendendo l’accesso a questo servizio decisamente economico, e aprendo le porte a centinaia di titoli giocabili su Console, su Pc ed ora anche in Streaming.

Per concludere Vortex, forse il meno maturo dei servizi, è l’unico che al momento ci sentiamo di sconsigliare. Come abbiamo detto nell’articolo dedicato, non si tratta di un servizio pessimo, ma per come stanno le cose al momento e per il prezzo del biglietto, c’è decisamente meglio sul mercato.

Per concludere questo riassunto di tutti i servizi di cloud gaming al momento disponibili, vorremmo infine sottolineare un’ultima cosa. Tutto ciò che abbiamo visto e spiegato fino ad ora non si trova ancora nel suo stato definitivo. Tutti questi servizi sono ancora in fase di assestamento e sviluppo, motivo per cui lo stato attuale non rispecchia per forza l’esperienza che potrete fruire nel prossimo futuro. Il nostro consiglio dunque è quello di tenere d’occhio i siti dei produttori principali, in modo da essere aggiornati sulle ultime novità e funzionalità introdotte all’interno dei singoli client. Oltre a questo, non escludiamo di fare un ulteriore articolo di approfondimento nel prossimo futuro, giusto per fare il punto della situazione e vedere come gli attuali contendenti si sono comportati.

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Giovedì 23 luglio era una data attesa da tanti videogiocatori indecisi, la guerra tra PS5 e Xbox Series X si sta appena scaldando e – vista l’annata molto strana – fatica a decollare grazie anche alla mancanza di veri e propri eventi in grado di monopolizzare l’attenzione per settimane. Abbiamo visto un primo assaggio di ciò che Microsoft aveva da offrire lo scorso maggio, quando sono stati presentati alcuni dei titoli in arrivo da case di terze parti, ma il vero e proprio cruccio è sempre stato uno: “Dove sono i first party?”. La casa di Redmond ha sempre annunciato che quello di luglio sarebbe stato lo showcase per tracciare la strada di Xbox per il prossimo futuro e finalmente siamo qui. Sarà riuscita Microsoft a dimostrare che avere un ecosistema sia la scelta migliore per il futuro?

Infinito

Memori delle critiche dello showcase di maggio per l’assenza di gameplay, Microsoft si prende il suo tempo e presenta la demo di Halo Infinite addirittura facendo vedere il menù, come per dire “Guardate che è una demo, vi mettiamo anche la schermata iniziale così non ci rompete dopo”, e quello che si palesa davanti agli occhi è un’iterazione di Halo totalmente differente. Memori di due capitoli alquanto zoppicanti, i fan di Halo si sono ritrovati davanti a un gioco meraviglioso in grado di portare la serie – quanto meno a prima vista – ai fasti di un tempo. Le opzioni di gioco offerte sono state incrementate grazie al rampino e sembra veramente di essere tornati ai tempi della prima trilogia per il livello di gameplay presente a schermo. Zoppica un po’ la parte grafica (tutti si aspettavano un gioco spaccamascella dimenticandosi del fatto che fosse cross gen), ma la potenza di Series X si mostra nei piccoli dettagli che forse in pochi notano: la profondità di campo, la mancanza di caricamenti tra una sezione e l’altra e i dettagli su navicelle e armi. Insomma, si fermano tutti a guardare il mostro che – obiettivamente – risulta bruttino senza però notare tutto il resto. 8 minuti di gameplay bastano al pubblico per fomentarsi e capire come Halo sia finalmente tornato, ora è necessario attendere l’arrivo nei negozi (o nel Gamepass, questo poi diventerà uno dei punti cardine della serata ma ci arriveremo più tardi) per capire l’effettiva qualità del titolo.
Dopo Halo, è stata la volta di State of Decay 3 annunciato con un trailer incredibile [e molto probabilmente in engine, abbiamo già visto le meraviglie dell’Unreal 5 n.d.H.] e del ritorno di Forza con un nuovo capitolo della serie Motorsport, senza però numerarlo. Sapremo sicuramente più avanti se questo voglia dire che è arrivato un momento per il reboot della saga, la sicurezza che abbiamo è che ne sentiremo parlare nei prossimi anni visto che la stessa casa di Redmond ha annunciato che lo sviluppo di Forza Motorsport è appena iniziato, infatti le console di riferimento per il gioco sono Series X e PC. In seguito c’è stato un nuovo trailer per Everwild, il titolo di Rare che arriverà solo su Series X, cancellando quindi la versione Xbox One, con un trailer meraviglioso in grado di mostrare la direzione artistica ben definita che è stata presa dal team di sviluppo.
Dopo i primi annunci dei Microsoft Game Studios è tempo per alcune terze parti di annunciare le loro creazioni in arrivo su Series X: Baland Wonderworld dai creatori di Sonic, Tell Me Why dai creatori di Life is Strange e l’annuncio che tutto Destiny 2 (compresa l’espansione in arrivo a novembre) farà capolino su Xbox grazie a Gamepass il prossimo settembre. Quello che può sembrare assurdo è come questo servizio stia diventando un vero e proprio punto di riferimento, quasi più della console stessa. Microsoft non sta dando ai giocatori motivazioni per passare a Series X ma, invece, si sta concentrando nel far entrare i giocatori nel proprio universo per poi catturarli con la console. Basti pensare a cosa offrirà Gamepass Ultimate nei prossimi mesi: 100 giochi al lancio di Series X, tutti i titoli provenienti dai Microsoft Game Studios (e di tanti altri ne parleremo tra poco) gratuiti al day one, tripla a e xCloud (di cui il nostro Pagonello ha parlato in un precedente speciale) a un costo quasi irrisorio, 12,99€ al mese. Piccolo spoiler sul resto dello showcase: sono stati annunciati una ventina di titoli, almeno l’80% di essi arriverà sul Gamepass al day one. A 12,99€ al mese. Stop.

World Premiere

Il passo da gigante dello showcase, però, è stato il ritorno di Obsidian nella maniera più cattiva prevista: trailer del nuovo DLC di The Outer Worlds, l’annuncio dell’arrivo in Early Access di Grounded il prossimo 27 luglio e, sopratutto, l’annuncio di un gioco di ruolo in prima persona ambientato nel mondo di Pillars of Eternity. Per un fan della casa di sviluppo, Avowed è probabilmente uno dei progetti più attesi proprio perchè Obsidian se messa nelle giuste condizioni è in grado di tirare fuori titoli dall’assoluto livello come abbiamo visto con The Outer Worlds.
Dopo il pezzo da novanta di Obsidian Microsoft abbassa un attimo il livello, anche di ritmo, dell’intero showcase facendo prendere ai giocatori un enorme respiro presentando A Dusk Falls (nuovo gioco di Interior/Night), riportando in vita Psychonauts 2 con l’annuncio del rinvio al 2021 e con la presentazione dell’Islanda come ambientazione per Senua’s Saga: Hellblade II. Dopo questo breve respiro al via con l’ultimo giro di annunci con S.T.A.L.K.E.R. 2 in arrivo come esclusiva temporanea, Warhammer 40,000: Darktide, Tetris Effect: Connected, il nuovo titolo di Image&Form Games chiamato The Gunk arrivando alla chiusura con due grosse rivelazioni: il trailer di The Medium che mostra la chiara ispirazione Silent Hilliana e la vera potenza della next gen con due mondi renderizzati contemporaneamente e il reveal della campagna di CrossfireX scritta da Remedy e in arrivo esclusivamente sull’ecosistema Microsoft. La bomba conclusiva è una di quelle che fa rumore ma mette l’ansia: Fable. L’annuncio è stato dato con un breve trailer in cgi e senza ulteriori dettagli, andando a indicare che probabilmente è troppo presto per parlarne e ci vorrà molto tempo prima di poterlo vedere in azione.

Gamepass

La parola chiave di questo showcase è stata solamente una: Gamepass. Perché? Perché come abbiamo detto prima, circa l’80% dei titoli che sono stati annunciati arriveranno sul Gamepass a disposizione dell’intero ecosistema Xbox: One, Series X e PC. Gamepass è, con tutta la probabilità, anche la parola che contraddistinguerà la prossima generazione perchè è chiaro come questo sia un aspetto totalmente straordinario e il cui peso si riuscirà a capire solamente quando ci si ritroverà davanti a spendere qualcosa di totalmente irrisorio come 12,99€ ogni mese per avere di tutto e di più. L’unica cosa negativa, se proprio vogliamo scavare per trovarla, è che sembra che molti dei giochi annunciati siano molto lontano (almeno uno o due anni) e che il lancio e primi mesi per Series X possano essere veramente duri, almeno dal punto di vista delle esclusive. La strategia di Microsoft è chiara e molto aggressiva, puntare sui possessori di PS4 o coloro che non hanno un PC da gaming ad acquistare Xbox Series X semplicemente per sfruttare l’abbonamento del Gamepass e avere così un catalogo immenso di titoli a un prezzo contenuto con tutte le esclusive annunciate nello showcase e tanti altri titoli multi piattaforma che potrebbero entrare nel catalogo con il passare dei mesi. Questo showcase ha convinto la gente ad acquistare Xbox Series X? No, assolutamente e innegabilmente no. Questo showcase è stato fatto per invogliare e aiutare l’inserimento nell’ecosistema Microsoft? Assolutamente si.

Questo autunno i videogiocatori si divertiranno tantissimo, un po’ meno i fanboy.

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xCloud e lo Streaming di Microsoft https://www.tribe.games/xcloud-e-lo-streaming-di-microsoft-speciale/ https://www.tribe.games/xcloud-e-lo-streaming-di-microsoft-speciale/#respond Tue, 16 Jun 2020 06:00:00 +0000 http://https://tribe.games/senza-categoria/xcloud-e-lo-streaming-di-microsoft-speciale/ Ed eccoci finalmente giunti al turno di xCloud, il servizio di streaming realizzato da casa Microsoft per la sua utenza. Siamo infatti riusciti ad […]

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Ed eccoci finalmente giunti al turno di xCloud, il servizio di streaming realizzato da casa Microsoft per la sua utenza. Siamo infatti riusciti ad avere accesso al test del servizio e, per questa ragione, abbiamo approfittato per mettere alla prova un po’ di giochi e per paragonare la nostra esperienza rispetto alla concorrenza. Per chi fosse interessato, infatti, xCloud non è aperto al pubblico al momento e per avere accesso è necessario far parte del programma Xbox Insider e richiedere l’autorizzazione per poter usufruire del servizio. Una volta che Microsoft ci avrà abilitato saremo in grado di prendere parte al programma ed entrare nell’apposita App nella sezione dedicata.

Un servizio acerbo ma promettente

Prima di iniziare ad entrare nei dettagli riguardanti xCloud, ci sentiamo in dovere di puntualizzare un paio di cose. Il servizio promosso da Microsoft è infatti ancora in una sorta di Closed Beta che, per come stanno messe le cose al momento, permette di avere accesso ad una versione dimostrativa del servizio. Al momento è infatti possibile accedere ad XCloud solamente tramite App, e solamente sulla piattaforma Android [iOs si riconferma del tutto ignorato dai produttori di questo genere di servizi essendo escluso virtualmente da ogni piattaforma per il momento N.d.r.] e, oltre a ciò, l’applicazione ci costringerà ad adottare un controller con connettività Bluetooth per poter giocare ai contenuti in streaming. Per ora quindi xCloud non potrà essere sfruttato né da chi ha una console Xbox, né tanto meno da chi usa un Pc, sebbene lo scopo finale sia di portare questo servizio sia su piattaforma Apple, sia chiaramente su console Xbox.

Una volta abilitati all’uso e scaricata l’app, potremo infine buttarci nella mischia e giocare al nostro catalogo online di titoli in streaming. Prima però di iniziare, un paio di raccomandazioni e consigli che abbiamo avuto modo di riscontrare e raccogliere durante la nostra prova. In primo luogo, fate attenzione ai requisiti per poter accedere al servizio; come detto solo i dispositivi con Android versone 6.0 o superiore potranno installare ed usufruire dell’app, ma dovrete anche disporre del protocollo Bluetooth 4.0 ed un controller ufficiale Xbox One. Riguardo questo ultimo punto vi invitiamo a fare particolare attenzione alla generazione della vostra periferica. Tutti i controller di prima generazione della Xbox One infatti non presentano la connettività Bluetooth e non potranno essere usati per giocare in streaming sull’App. Per controllare se il vostro controller è fornito del Bluettoth è sufficiente che lo osserviate con attenzione. I controller equipaggiati di Bluetooth, infatti, presentano l’area attorno al pulsante Xbox fatta della medesima plastica della scocca superiore, oltre ad avere un Jack da 3,5 mm nel lato interno tra le impugnature, oltre al connettore proprietario di Microsoft. I controller sprovvisti di Bluetooth hanno invece la fascia superiore in plastica lucida che si estende all’area del pulsante Xbox e sono sprovviste anche del jack da 3,5mm su lato interno.

In ultima istanza, Microsoft ci suggerisce di sfruttare come connettività il Wifi 5Ghz e di disporre di almeno 10 Mbps per poter godere del servizio. Per sfruttare appieno la vostra connessione di casa è comunque possibile anche collegare il proprio smartphone o tablet direttamente alla rete LAN usando un apposito adattatore che ci consente di collegare tramite la porta USB o type-c il nostro dispositivo direttamente ad un cavo di rete [soluzione che vi suggeriamo di adottare in caso di segnale Wifi insufficiente o in caso di incompatibilità con il Wifi 5 Ghz N.d.r.]. Anche in questo caso ci sentiamo di segnalare come anche Microsoft, oltre a tutti gli altri competitor analizzati fino ad ora, non ci fornisca un valore di riferimento riguardante il Ping della nostra connessione, valore che francamente ci avrebbe fatto comodo per avere anche solo un valore di riferimento per capire a priori quale potrebbe essere la nostra esperienza finale.

Lo stato di xCloud

Come detto in precedenza, xCloud è un servizio che attualmente sta vivendo un momento di “Anteprima” che vede la possibilità solo per una fetta ristretta di pubblico di accedere al suo contenuto. Ad onor del vero però xCloud è composto da due grosse componenti ed al momento vi abbiamo parlato solo di una di queste. XStream è infatti solo metà dell’offerta di questo pacchetto, l’altra metà è xConsole, ovvero il processo di “In-Home-Streaming” proposto da Microsoft. Questo secondo componente vi permetterà infatti di poter giocare in streaming dalle vostre console sui dispositivi compatibili che avrete nella vostra rete domestica. Sfortunatamente, al momento, non siamo stati in grado di provare questo secondo servizio, ma sappiate che nella versione definitiva, sarà incluso e disponibile per tutti. Altra nota ancora incognita riguarda infatti il modo con cui xCloud sarà reso disponibile al pubblico, o per meglio dire le modalità di adesione ed abbonamento. La soluzione di cui si vocifera da un po’ di tempo a questa parte è che potrebbe essere incluso all’interno dell’attuale Game Pass, ma non ci sono ancora notizie certe in proposito, così come ancora non si sa quando e se il servizio sarà aperto completamente al pubblico.

Per come stanno le cose al momento, quando sarete ammessi all’interno dell’anteprima avrete la possibilità di giocare ad un nutrito catalogo di titoli che già da ora sono riproducibili in streaming. Al momento, dunque, non preoccupatevi, non ci sono ancora costi accessori od abbonamenti da sottoscrivere, e sarà così per lo meno finché questa fase dell’Anteprima proseguirà in questo modo.

La nostra esperienza

Come potete immaginare, in questo caso non abbiamo potuto eseguire particolari test o paragoni, il servizio è disponibile solo su dispositivi Android, motivo per cui abbiamo potuto giusto variare la connettività per vedere come lo streaming rispondeva. Per rendere le cose il più possibile imparziali alla fine abbiamo deciso di connettere il nostro smartphone (un Samsug Galaxy A20e) usando un adattore USB-C a ethernet, in modo da poter usufruire al meglio della linea internet in nostro possesso. Come controller abbiamo usato invece un comune controller Xbox One connesso tramite Bluetooth.

Una volta avviato qualche gioco, e dopo aver sperimentato pad alla mano la qualità del servizio, ci siamo alzati dalla sedia abbastanza soddisfatti, ma ancora con qualche dubbio. Microsoft ha fatto un ottimo lavoro nel portare un buon catalogo nelle mani dei giocatori, presentando una lista di titoli, magari non recentissimi, ma comunque di un certo richiamo. Detto questo, anche disponendo di una connessione più che adeguata e consci che lo streaming dei contenuti avviene come per Playstation Now a 720p, xCloud si è dimostrato il meno stabile dei servizi testati fino ad ora. Anche rientrando a pieno titolo nei requisiti (10 Mbps e connessione cablata) abbiamo saltuariamente incontrato problemi di lag e ritardo nei controlli tali da rendere quasi ingiocabile il titolo che stavamo provando. A parte ciò, per la maggioranza del tempo i giochi che abbiamo provato (Ace Combat 7, Plague a tale of Innocence ecc…) si sono comportati piuttosto bene, mantenendo un profilo del tutto accettabile, ma come già detto controller alla mano,  non siamo mai riusciti ad immergerci al punto da dimenticarci di stare giocando in streaming come accadeva con altre piattaforme. Detto questo non vogliamo sicuramente denigrare il servizio realizzato da Microsoft, al contrario, tenendo conto dello stato dei lavori e del fatto che c’è ancora parecchio margine di miglioramento, siamo piuttosto sicuri che questi saltuari problemi siano da attribuire ad un’infrastruttura ancora da consolidare ed ottimizzare, piuttosto che ad una qualità scadente del servizio in sé. Resta di fatto però ancora un servizio molto limitato che, sebbene mostri un gran potenziale, soprattutto grazie a quello che potrebbe essere il catalogo finale  offerto dall’integrazione con Game Pass, risulta al momento solo un assaggio. Oltre a ciò ci sentiamo, come già fatto da Microsoft stessa, di raccomandare l’uso del servizio al momento sfruttando il Wifi a 5 Ghz se vorrete giocare senza scomodi cavi, o ancora meglio collegando il vostro dispositivo alla vostra rete LAN con un cavo ethernet. Usare il 2.4 Ghz, così come al momento affidarsi alle reti 4G, può infatti dare luogo a diverse problematiche che renderebbero l’esperienza potenzialmente ingiocabile, come accade anche con molti altri servizi di questo genere.

Per quanto riguarda il requisito minimo indicato da Microsoft ci sentiamo anche in questo caso di andarci con le pinze. Pur vero che 10 Mbp potrebbero essere più che sufficienti per permettervi di accedere  al servizio, ma come detto più e più volte in questi articoli, tenete assolutamente sotto controllo il ping della vostra linea; se questo è alto (sopra i 30 ms) o poco stabile (varia di molto nel tempo) sappiate che potreste soffrire di diversi problemi di reattività e lag, anche nel caso in cui doveste disporre di una banda ben al di sopra dei requisiti minimi.

Conclusioni

A voler tirare le somme, xCloud è un servizio di streaming ancora molto acerbo, ma decisamente promettente. Microsoft ci propone una serie di funzionalità che, se mantenute nella versione finale, porterebbero sul mercato uno dei migliori servizi di streaming per videogiochi. Al momento purtroppo ci sono ancora dei limiti tecnici da superare, e soprattutto c’è da estendere il servizio su più piattaforme per renderlo godibile alle masse. Detto questo, si tratta di ostacoli decisamente superabili senza troppi problemi e che potrebbero portare a maturare xCloud nella sua interezza nell’arco di pochi anni. Grazie a Game Pass, infatti, Microsoft ha già stabilito delle solide fondamenta su cui costruire il suo concetto di Game as a Service a tutto tondo. Se quindi questo progetto andrà in porto in questi termini ci aspettiamo di vederne delle belle, e soprattutto xCloud diventerà un tassello importantissimo di questo progetto a lungo termine perpetrato da Microsoft anche come passerella verso la nuova generazione rappresentata da Series X.

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