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The Alters – Hands-Off [Xbox Developer Sessions]

Pubblicato il 8 Aprile 2025 alle ore 11:00
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In un nuovo articolo sul Xbox Developer Sessions, parliamo di quello che abbiamo potuto vedere nell'Hands-Off di The Alters, un titolo in sviluppo da 11 bit Studios, creatori di This War of Mine e della serie dei Frostpunk. Questo nuovo titolo varia molto dai precedenti per il passaggio dallo stile in 2D a quello in un completo 3D, che ha richiesto un cambiamento di engine per sfruttare le potenzialità di Unreal.
The Alters è un gioco survival sci-fi nel quale prendiamo il controllo di Jan Dolski, un minatore spaziale inviato in una spedizione che va immediatamente a rotoli e che lo porta ad essere l'unico sopravvissuto dopo un incidente che lo fa approdare su un pianeta estremamente ostile. Per sopravvivere e riuscire ad andarsene da questo luogo, dovrà creare versioni alternative di sé stesso grazie ad una sostanza particolare che si trova su questo pianeta. Ogni versione di sé sarà diversa dalla precedente, dato che vivono esperienze di vita completamente diverse da quelle dell'originale e degli altri: in questo titolo infatti ogni Alter avrà vissuto una vita che cambia radicalmente per aver preso decisioni diverse in alcuni punti fondamentali della vita di Jan, che li hanno portati a sviluppare un carattere completamente nuovo e unico.

Nel corso dell'Hands-Off di The Alters, infatti, ci è stato mostrato prima un nuovo trailer e in seguito un gameplay del titolo commentato da Tomasz Kisilewicz, Director di 11 bit Studios, il quale ha poi risposto ad alcune domande nel corso del Q&A finale. In questa presentazione ci sono state mostrate sia la sezione di gestione della nave con una visuale laterale che mostra tutte le stanze in uno stile molto simile a Fallout Shelter, sia la sezione di esplorazione che si trasforma in un'esperienza in terza persona dalle viste mozzafiato.
The Alters quindi si presenta come un titolo nel quale dovremo uscire dalla stazione per recuperare nuovi materiali e per svelare i segreti dietro a questo pianeta estremamente pericoloso, tenendo da conto che non possiamo stare fermi troppo a lungo, dato che l'alba ci insegue; su questo pianeta, infatti, il sole è talmente caldo da bruciare tutto quello che trova sul suo percorso, inclusi noi e la nostra stazione se non riusciamo a rimanere nella zona d'ombra.
In questa parte di esplorazione i pericoli vengono, non solo dal tempo limite, ma anche dalla flora e fauna del pianeta, che possono causare la morte del personaggio scelto per la spedizione all'esterno molto facilmente.

Quando ci si trova, invece, all'interno della stazione, bisogna gestire sia la manutenzione della nave e lo sviluppo della stessa, con la costruzione di ulteriori stanze, la generazione di nuovi Alter e l'utilizzo delle varie strutture per coltivare e ottenere cibo, per mantenere il calore e l'energia e molte altre funzioni basilari che ci permettano di sopravvivere, sia lo stato emotivo dei nostri Alter. Il team di 11bit Studios ha infatti concentrato i suoi sforzi nel realizzare dei personaggi realistici che diano l'idea di essere persone e non cloni dalla stessa personalità; uno dei punti forti risulta essere proprio l'esplorazione del carattere di queste versioni alternative del nostro personaggio principale, che nascondono vari strati e che sono molto più complessi di quanto può sembrare ad una prima occhiata. I dialoghi, le nostre azioni e il modo in cui gestiamo gli Alter cambierà la loro opinione di noi e la loro soddisfazione emotiva, che, se ignorata o portata ad insoddisfazione, può persino causare ribellioni all'interno del nostro equipaggio.

Hands-Off The Alters

Da quanto visto nell'Hands-Off di The Alters, questo pare essere un gioco che prende il meglio dai precedenti titoli di 11 bit Studios, per poi elevarlo ad una profondità superiore e molto più immersiva.
Il team dietro a questo gioco ci ha fatto pensare che l'esperienza offerta sarà molto diversa e, come dice nel trailer, molto più personale, molto più legata alle storie e ai personaggi che col tempo impareremo a conoscere. Inoltre, ci è stato rivelato che non sarà possibile creare tutte le versioni differenti di Alter nella prima run, cosa che aumenta notevolmente la rigiocabilità del titolo, sia per quantità di contenuto che per curiosità di scoprire cosa nascondono quelle versioni che ci siamo persi in precedenza.

Non ci è stato detto molto altro, né è stata annunciata una data di uscita, ma aspettiamo con ansia di avere altri aggiornamenti su un titolo veramente particolare e che ci interessa molto. Ora vi lasciamo al Q&A con Tomasz Kisilewicz, Director di 11 bit Studios.

Hands-Off The Alters

Hands-Off The Alters - Q&A

Domanda (D): Il concetto centrale di The Alters ruota attorno alla creazione di versioni multiple del protagonista. Può spiegarci la filosofia di design che sta dietro a questa meccanica e il modo in cui influisce sull'agenzia del giocatore e sulla sua risoluzione dei problemi?

Tomasz Kisilewicz (TK): È tutta una questione di domande “what if”, la filosofia è sempre stata quella, abbiamo sempre voluto porre la questione del percorso di vita, quali sono stati i momenti determinanti di quella persona, come hanno influenzato la sua vita. Poi c'è la parte di gameplay di questa domanda, quali cambiamenti nella sua vita, quali abilità avrebbe avuto, quali tratti caratteristici, abilità, come sarebbe finito, chi sarebbe diventato, sia a livello umano che professionale. Il nostro obiettivo è lasciare al giocatore la piena libertà di decidere se vuole un Alter specifico perché ne ha bisogno, come uno Scienziato o un Raffinatore, o se magari finisce per creare un altro Alter perché è molto curioso di quella specifica decisione nella sua vita e di come lo cambierebbe. Quello che stiamo vedendo con i giocatori è che queste decisioni vengono prese per entrambe le ragioni e penso che questo sia davvero fantastico.

D: The Alters sembra un'evoluzione e potrebbe essere la cosa più folle che avete ideato finora, cosa vi ha ispirato a realizzare questo gioco e a proporre questa idea?

TK: Abbiamo esaminato molte cose quando abbiamo pensato a questo progetto, volevamo davvero frequentare gli Alter per conoscerli davvero come persone, questo era il nostro obiettivo, non volevamo solo imparare il loro percorso di vita e leggerlo come un database. Conversare con loro, conoscerli, capire come parlano, cosa pensano, qual è il loro punto di vista su diverse cose, volevamo riproporre quella sensazione che si ha quando, ad esempio, si va al bar con un amico, nel bel mezzo della notte, a farsi domande più profonde. Abbiamo quindi avuto diverse ispirazioni su come raggiungere questo obiettivo, c'è un grande documentario, Three Strangers o Three Strange Brothers, non sono sicuro del titolo inglese, che mostra la storia di tre fratelli che si frequentano, ma vivono in tre ambienti molto diversi e crescono come tre persone molto diverse. C'è anche una serie, un po' più vecchia, con Toni Collette, The United States of Tara, che mostra anch'essa personalità diverse sotto una grande luce.
Quando si parla di The Alters, molte volte si cita il film The Moon come paragone, e sicuramente era da qualche parte nella nostra mente, ma non ci siamo mai concentrati sulla clonazione, non siamo molto concentrati sulle somiglianze, eravamo molto interessati alle differenze fin dall'inizio.

D: 11bit Studios è sempre stata conosciuta per i suoi giochi di sopravvivenza unici, da This War of Mine alla serie Frostpunk e ora The Alters, con il quale in uno dei vostri video su youtube avete usato la frase “non il tipico gioco di sopravvivenza”. Cosa rende The Alters diverso dai vostri progetti precedenti e lo rende non un tipico gioco di sopravvivenza?

TK: È un progetto molto diverso, sia per la scala che per gli elementi di gioco che stiamo utilizzando. Per la prima volta abbiamo introdotto nel gioco personaggi a tutti gli effetti, con elementi RPG completi, come i dialoghi e le decisioni che influenzano l'intera narrazione e la storia del gioco. Questo è un gioco sulle decisioni di vita, quindi ci sono molte scelte, sia nel sistema narrativo che in quello di gioco. Siamo passati a Unreal all'inizio dello sviluppo e questo ci ha permesso di avere un team più piccolo, al momento siamo circa 50 persone, ma ci ha comunque permesso di fare un passo avanti nella creazione di un gioco con grandi ambienti e panorami spettacolari del pianeta, e di avere due modalità di gioco e di movimento molto diverse tra loro, perché si passa dalla base mobile completa, che si guarda di lato, ma che in realtà è completamente in 3D, all'esplorazione all'esterno, in una modalità molto TPP [Third Person Perspective N.d.R.] in cui si sta in un luogo semi-aperto. Questo è stato un grande passo per noi, ma ci stiamo anche basando sulle conoscenze acquisite con i titoli precedenti e ci sono molti elementi diversi che si possono riconoscere sia da This War of Mine che da Frostpunk.

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