Pongiornissimo, amici della Tribù, e ancora felice anno nuovo! Dopo un lungo periodo di assenza, tra feste e influenze (il cui spettro tuttora mi tormenta), sono finalmente tornato su queste pagine “per finire ciò che ho iniziato”... È così che dicono i personaggi fighi della TV, vero?
Oggi, come penultimo scoglio al completamento della mia missione di copertura della passata Gamescom 2024, vi porto il provato di The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles, un titolo tutto italiano su cui ho avuto modo di mettere mano nel corso della mia ultima giornata di fiera. Devo dire che, dopo tre giorni di svariate chiacchiere in inglese, poter parlare a tu per tu con uno sviluppatore nostrano (anche se non è stata l’unica occasione per farlo) in quel della kermesse di Colonia è stato decisamente rinfrescante e mi ha messo quel pochino in più a mio agio, che male non fa, durante la mia prova su strada. Ora, senza ulteriori indugi, direi che è arrivato il momento di lanciarsi nel vivo dell’azione e andare a scoprire il titolo di oggi. All’avventura!
Sviluppato dal piccolo team di Fix-a-Bug, divisione dedicata ai progetti videoludici della torinese 3×1010, The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles [che per comodità penso che cercherò di abbreviare con le sue iniziali N.d.R.] è uno stilosissimo titolo dal sapore retrò che ha catturato molto il nostro interesse.
Frutto di più di due anni di sviluppo, questo dungeon crawler si distingue già da molti suoi colleghi per una peculiarità riguardo alla sua creazione, dato che il gioco non è stato creato usando engine come Unity o Unreal, bensì basandosi direttamente su JavaScript. Dietro alla nascita del progetto troviamo poi la mente creativa di Paolo Nicoletti, che nasce come web developer e non come game designer, ovvero colui che ci ha guidato nel corso della nostra prova e ci ha fatto capire in modo assai affascinante come fossimo davanti a un progetto piuttosto fuori dall’ordinario.
TCHDC ha dunque dalla sua un background peculiare, supportato poi da un lampante carisma che parte e sprizza dalla sua pregiata e colorata pixel art, uno stile, per quanto inflazionato nei giochi indipendenti, che riesce a distinguersi e a risultare davvero gradevole. La presentazione all’apparenza seriosa diventa ancora più simpatica e surreale se messa a confronto con la grande mole di citazioni e rimandi all’umorismo tipico dei film comici italiani e allo stravolgimento dei preconcetti tipici dei videogiochi. Il gioco è un grande tributo ai GDR più classici e fa di questo la sua forza: pensato per rivolgersi sia ai veterani che ai giocatori moderni, il titolo propone un interessante mix di funzionalità e la messa in scena di tropi presi dai racconti fantasy più o meno stravolti [come orchi un tempo incredibilmente raffinati e arguti ora divenuti i più classici dei bruti N.d.R.].
Cosa possono dunque trovare i più temerari all’interno del famigerato Hyper-Dungeon? Intanto, prima di potersi lanciare all’avventura, TCHDC propone una serie di scelte che andranno a plasmare ulteriormente il modo in cui il gioco, ricco di elementi rogue-lite e basato sulla generazione di livelli in continua evoluzione, si mostrerà ai giocatori! E non stiamo facendo riferimento alla scelta tra Eroe o Eroina [i nostri due cugini protagonisti N.d.R.], ma alla possibilità di selezionare la propria arma di partenza e uno tra tre profili giocatore. Questi ultimi sono da considerarsi come gli “stili di gioco” con cui gli sviluppatori hanno deciso di cucire, attorno alle diverse esigenze di tre grandi categorie di giocatori, l’esperienza di gioco.
Che siate votati all’esplorazione (e fissati con il controllare ogni anfratto), amanti delle storie (che magari prediligono la strategia) o combattenti che vanno dritti al sodo (e preferiscono picchiare più che leggere), l’avventura muterà in base alla vostra scelta ed esigenze. Inutile dire che l’idea ci abbia intrigato veramente assai!
Ora che siamo partiti, ad attenderci ci saranno una serie di piani ricchi di nemici, tesori e sfide diverse; ogni livello di questo sotterraneo in costante mutamento ha per i prodi che ci si avventurano una sequela imprevedibile di prove e bisogna essere pronti ad adottare la giusta strategia per ogni situazione. Tutti i classici elementi di un dungeon crawler sono presenti in TCHDC, dagli enigmi e puzzle ambientali fino a un sistema di crafting immediato, che permette di creare strumenti in maniera rapida e intuitiva. Completa il pacchetto un sistema di combattimento a turni davvero intrigante, dove è necessario puntare e cliccare col giusto tempismo per parare e attaccare.
Come spiegato nell’introduzione, provare The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles e parlare della sua realizzazione con il suo creatore è stata una vera goduria [e un grande piacere N.d.R.]. In pochi minuti eravamo già stati catturati dalle trovate argute e stimolanti messe all’interno di questa avventura ricchissima di richiami alla cultura pop e al sottobosco citazionistico nerd che tanto ci è caro.
Il titolo di cui vi abbiamo parlato oggi è supportato da un sistema di gioco rapido da apprendere e soddisfacente da padroneggiare, quindi consigliamo a tutti gli appassionati del panorama GDR indipendente di dare uno sguardo alla demo presente su Steam, che potete vedere come un grande tutorial di 15 livelli, in preparazione all’uscita completa del titolo, prevista per la primavera di quest'anno, che ne conterrà invece ben 50 e vi metterà sicuramente alla prova. Insomma, non vediamo l'ora che il gioco completo venga rilasciato! Ora l’ultima domanda che resta da fare è semplice: vi vedete come un attento gufo, un'astuta volpe o un possente orso?
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